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Interviste

Dahlström: “Non mi vedrete dare spettacolo, cerco soprattutto l’efficacia nel mio gioco”

Il difensore svedese si nota poco sul ghiaccio e questa è una sua qualità: “Voglio portare pulizia e ordine sui dischi in uscita giocando d’anticipo sui difensori, anche se so che il mio fisico rimane un grosso vantaggio”

LUGANO – La larga vittoria contro l’Innsbruck non lascia spazio a grandi considerazioni tecniche da parte bianconera, ma per molti tifosi è stata l’occasione di vedere finalmente all’opera la squadra di Luca Gianinazzi e in particolare i nuovi arrivati come il difensore svedese Calle Dahlström.

“Vedendomi in molti magari si aspettano molti check open ice – afferma il 29enne – ma preferisco la pulizia di gioco allo spettacolo, cerco perlomeno di badare al sodo e mantenere l’ordine in difesa. Il fisico lo uso solo quando necessario anche se logicamente la mia stazza rimane un vantaggio in tante situazioni anche senza forzare”.

Calle Dahlström, una partita difficile da giudicare, di certo per voi è stata un’occasione per affinare schemi e intesa tra giocatori…
“Avevamo tutti voglia di giocare una partita dopo il campo di allenamento, e credo che per lunghi tratti si sia visto dell’ottimo impegno. Uscite come questa contro l’Innsbruck possono servire a lavorare sull’intesa e sulla pulizia di gioco, peccato solo per quel paio di errori difensivi che sono costati due reti quando avremmo dovuto proteggere meglio Schlegel. Per il nostro portiere di sicuro non è stato facile restare concentrato toccando così pochi dischi e ritrovandosi improvvisamente degli uomini liberi nello slot”.

Cosa ci puoi dire di questi tuoi primi mesi in Svizzera?
“Personalmente mi sento molto bene, c’è un bellissimo ambiente in squadra, prova il fatto che il campo di allenamento di Lenzerheide è stato molto duro ma anche molto bello per i momenti passati assieme. Ogni giorno che passa sento di adattarmi sempre di più a questa nuova realtà e sono sicuro di arrivare pronto per l’inizio di campionato”.

La preparazione come sta andando? Siete ormai nella parte più importante di questa fase…
“Penso siamo a buon punto, le scorse settimane sono state molto dure, ma potersi preparare in posti magnifici come Lugano o Lenzerheide ti fa dimenticare un po’ la fatica (ride, ndr), e adesso non vediamo l’ora di iniziare il campionato”.

Sei un difensore molto grande ma in pista non ti vediamo spesso usare il fisico in ogni situazione, sei più un giocatore da posizione e lettura del gioco?
“Uso il mio fisico quando sento che è necessario, come nelle chiusure alle balaustre o nelle marcature, ma forse non mi vedrete spesso usare check molto forti, preferisco giocare d’anticipo sul disco per velocizzare l’uscita e pulire il gioco. Certo è che il mio fisico rimane un vantaggio nei contrasti e in molte situazioni, ma cerco di non forzare troppo le cose quando non è richiesto. Ci però sono in squadra molti altri ragazzi che sanno come usare i muscoli, penso in particolare a Sekac e Zohorna che fanno un lavoro incredibile a ogni cambio e da attaccanti usano il loro fisico in maniera quasi “intimidatoria”, personalmente amo vederli giocare in quel modo”.

Avete già affrontato lo ZSC Lions, seppure in amichevole, ma hai già un’idea di ciò che ti aspetta nel campionato svizzero?
“In passato ho affrontato alcune squadre svizzere in Champions Hockey League quando giocavo nel Färjestad, ricordo in particolare delle sfide contro il Bienne veramente durissime. Per quel poco che ho seguito in questi anni so che ci sono giocatori molto tecnici e grandi pattinatori, oltre che tantissimi allenatori molto preparati, non ci sono partite scontate e il fatto che il campionato negli ultimi anni lo abbiano vinto squadre diverse è la prova che c’è grande qualità ed equilibrio. Non vedo l’ora di iniziare perché qui posso vivere quelle sfide che ho sempre cercato”.

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