AMBRÌ – È stata la serata perfetta per Matt D’Agostini. Al rientro in prima squadra a un anno dall’infortunio, il canadese si è reso protagonista di una partita di grande spessore, condita perfino dal decisivo assist in occasione del pareggio di McMillan.
A fine partita il numero 36 si è intrattenuto sul ghiaccio con i figli per festeggiare insieme ai tifosi il ritorno alla vittoria nel derby del suo Ambrì. “È stata una serata eccezionale!”, ha esordito un euforico D’Agostini. “Credo che serata migliore non ci potesse essere: tornare finalmente a giocare in un derby e vincerlo… beh, è molto meglio di quello che avevo sperato. Sono davvero felice”.
Ancora una volta è stata una partita molto tirata ma, stavolta, avete trovato il modo di battere il Lugano…
“Credo che la chiave della sfida sia stata proprio quella rete di McMillan. Era importante non abbattersi dopo il vantaggio bianconero e il rischio c’era visti i precedenti. Invece abbiamo continuato a spingere e, grazie al pressing, siamo riusciti a pareggiarla immediatamente. Questo è stato decisivo perché non abbiamo permesso alla mente di riflettere troppo e di lasciarsi influenzare da chissà quale pensiero negativo. Se per i primi 40 minuti è stata una partita equilibrata, che sarebbe potuta andare da ambo le parti, nel terzo tempo siamo emersi come gruppo e abbiamo mostrato il nostro miglior volto. È stata una vittoria meritata”.
Giocavate senza due dei vostri centri, Regin e Kostner. In questo senso è emersa una certa fragilità agli ingaggi, sei d’accordo?
“In effetti i faceoff hanno rappresentato un po’ il nostro limite di serata. Spesso a rincorrere l’avversario, più volte non siamo riusciti ad imporre il nostro gioco perché costretti ad inseguire. Diciamo anche che io in primis non ho contribuito ad alzare la media degli ingaggi vinti… In alcuni frangenti mi sono trovato in difficoltà, specie in alcuni FO in powerplay, dove era fondamentale vincerli per tenere dentro il disco in zona. Sarà importante recuperare presto Diego e Peter, in modo da togliermi di dosso quest’arduo compito (ride, ndr.)”.
Di rientro dal tuo lungo periodo di stop, come ha reagito il tuo fisico?
“Devo dire molto bene. Per certi versi ne sono sorpreso, perché sono riuscito a mantenere un buon ritmo di gioco su tutto l’arco della partita. Ho giocato parecchi minuti (18, ndr.) e, comunque, il mio corpo ha risposto presente. È sicuramente di buon auspicio per il futuro, anche se sono consapevole che ci vorrà ancora parecchio tempo per tornare al 100%. Vedremo sabato come andrà con la seconda partita in meno di ventiquattro ore”.
In questo senso quanto è stato importante aver disputato quelle due partite con i Rockets prima del derby?
“Diciamo che quelle uscite hanno rappresentato una sorta di test per capire a che punto fossi del mio recupero, previsto per fine novembre. Mi sono sentito bene e, insieme al lavoro di riabilitazione, sono arrivato pronto alla sfida di venerdì. Era da un po’ che mi allenavo sul ghiaccio ma, ovviamente, giocare una partita è tutta un’altra cosa. Sono rientrato nei meccanismi di gioco tipici delle partite, ho riassaporato il gusto della competizione e ho potuto testare il mio fisico in una situazione di stress. E ha reagito bene. Insomma, mi sento sulla buona strada per tornare ad essere il giocatore di sempre”.