AMBRÌ – DAVOS
1-0
(0-0, 1-0, 0-0)
Rete: 31’31 Pestoni (DiDomenico, Kubalik) 1-0
Note: Gottardo Arena, 6’438 spettatori
Arbitri: Hungerbühler, Kova; Steenstra, Humair
Penalità: Ambrì 1×2 + 1×5 + 1×20, Davos 4×2
Assenti: Janne Juvonen, Simone Terraneo (sovrannumero), William Hedlund (Snakes), Zaccheo Dotti (ammalato)
AMBRÌ – Non è stato sin qui un percorso privo di difficoltà quello intrapreso dall’Ambrì Piotta, ma nelle ultime settimane si è notata una crescita evidente. In un gruppo che, da inizio stagione a oggi, ha vissuto tanti avvenimenti – passando anche per modifiche importanti, sia di effettivi che di equilibri interni – e incontrato parecchie difficoltà, ora una certa stabilità sta portando la squadra a compattarsi, e la forza del gruppo in questo weekend ha portato a due prestazioni di grande rilievo.
Non era infatti stato facile sin qui per i biancoblù trovare una propria identità, con vari giocatori alle prese con difficoltà individuali e la sensazione generale che mancasse sempre un po’ di convinzione e cattiveria. Nulla a che vedere, insomma, con quanto visto sul ghiaccio contro ZSC Lions e Davos, piegate entrambe nel giro di 24 ore grazie a uno spirito di squadra e a un sacrificio che sono stati alla base di un vero salto di qualità.
A questo ragionamento possiamo aggiungere anche diverse delle partite precedenti, con un Ambrì Piotta che appariva in crescita già da un po’ di tempo e che, nelle due vittorie del weekend, ha saputo trovare quell’ispirazione che permette di classificare queste partite come le migliori della stagione.
Anzi, quella contro il Davos è stata ancora più significativa perché molto intensa e combattuta dall’inizio alla fine. Il vero spettacolo – non inganni il punteggio minimo di 1-0 – è stato rappresentato dalla generosità che ogni singolo giocatore ha messo in ogni cambio. Le statistiche parlano di addirittura 27 tiri bloccati, che ben rispecchiano la mentalità con cui la squadra di Cereda ha affrontato le fasi più intense, a protezione di un Gilles Senn in grande serata.
Il primo shutout stagionale è stato il risultato di uno sforzo collettivo, con Senn autore di diverse parate di spessore e, in altre occasioni, aiutato dai compagni nello spazzare lo slot o nel gestire alcuni rebound potenzialmente pericolosi.
I biancoblù, d’altronde, avevano capito sin dalle prime battute che questa sarebbe stata una partita di sacrificio, con il Davos capace di dare subito ritmo alla gara con un grande pattinaggio – e in quel senso l’Ambrì ha risposto bene – e soprattutto con quel lungo boxplay di cinque minuti che avrebbe potuto instradare la partita su binari diversi. In termini difensivi i biancoblù si sono però fatti trovare pronti e, nel periodo centrale, sono stati in grado di prendere maggiormente in mano il controllo delle iniziative.
Dai quattro tiri in porta effettuati nel primo periodo si è passati ai 13 di quello centrale, con un gioco rimasto vivace su entrambi i fronti ma che ha visto l’Ambrì comportarsi bene anche in transizione, guadagnandosi alcuni powerplay che hanno aumentato la pressione su Hollenstein.
DiDomenico e Kubalik sono stati in questo senso nuovamente gli elementi trascinanti, con una manovra offensiva costruita su tentativi costanti di scalfire la difesa del Davos. A metà incontro è arrivata un’azione costruita brillantemente e rifinita da Pestoni, che finalmente è tornato a segnare nonostante una prestazione per il resto ancora un po’ anonima. La speranza è che da questo episodio possa crescere e trovare maggiore intensità.
Intensità che nel terzo tempo non è mancata all’Ambrì Piotta, che ha mostrato il giusto livello di battaglia per resistere all’urto di Zadina e compagni, guidati anche dall’ennesima buona prestazione di un Daniele Grassi mai domo. Non è insomma mancato nulla e, al termine della miglior prestazione stagionale, è bastato segnare un solo gol, a cui si aggiungono i due pali colpiti da De Luca e Kubalik.
Ma l’aspetto davvero importante delle ultime prestazioni è stata la compattezza difensiva, e constatare come questo gruppo stia ora diventando davvero squadra.
IL PROTAGONISTA
Gilles Senn: Era già stato tra i migliori in pista la sera prima a Zurigo e, anche sabato contro la sua ex squadra, Senn ha sfoderato una prestazione eccezionale, stavolta ricompensata con il primo shutout stagionale. Sempre sicuro tra i pali e capace di trasmettere grande sicurezza, si è fatto trovare nella posizione giusta nei momenti più tesi del match, non concedendo alcuna sbavatura agli avversari.
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