AMBRÌ – Venerdì sera alla Gottardo Arena nell’amichevole contro lo Zugo tutti gli occhi erano in fondo puntati su Dominik Kubalik. Oltre a ciò c’è stato però pure l’esordio di Kodie Curran, il 34enne difensore canadese.
“Avrei ovviamente preferito vincere. È stato comunque bello tornare a disputare una partita dopo praticamente sei mesi di pausa per il sottoscritto. Due cose mi porto con me: l’atmosfera dei nostri grandi tifosi e la reazione mostrata dalla squadra sul 3-1 a nostro sfavore, che dimostra lo spirito battagliero del gruppo”.
È stata dura per te la contesa, considerando appunto che eri ai box da parecchio tempo?
“No, mi sono sentito abbastanza bene, ho sentito energia e le gambe hanno risposto a dovere. Chiaramente devo riprendere un po’ il ritmo, il livello della lega è alto, c’è molta velocità. Devo quindi prendere ancora un po’ di familiarità con tutto il contesto al fine anche di aumentare la fiducia. Ci sarà dunque ancora bisogno di qualche partita di preparazione”.
Hai firmato solamente ad agosto e il tuo contratto con l’Ambrì è valido solo sino a novembre. Insomma dovrai subito dare gas e mostrare il tuo lato migliore per poter rinnovare o comunque ricevere qualche altra offerta. Non sarà una sfida semplice la tua…
“(Curran ride ndr) Ormai sono abbastanza vecchio, sono nel giro da parecchi anni e questo fa parte del business. Per me non è sinonimo di nervosismo, anzi è più che altro eccitante avere la chance di mostrare le proprie capacità e aiutare la squadra. Chiaramente non sarà semplice, il mio desiderio è di restare qui il più a lungo possibile, mi trovo benissimo, i compagni sono bravissimi e lo staff è incredibile. In ogni caso saranno dei grandi mesi qui ad Ambrì”.
A complicare il tutto per te è il fatto che siete 8 stranieri per soli 6 spot disponibili….
“Come detto, il business è così. Siamo tutti professionisti, una sana concorrenza interna può solo rendere migliore una squadra e questo è il nostro obiettivo. Ognuno di noi ha il potenziale per giocare qualsiasi sera e ci spingeremo a vicenda”.
Vedendo i tuoi numeri, sembra di intravvedere un difensore che ama parecchio la spinta offensiva…
“Oh sì, è così, d’altronde è dura non amare la parte offensiva di questo sport. Negli ultimi anni credo di aver aggiunto diverse componenti al mio gioco, anche a livello difensivo. Io cerco di essere solido e dare il massimo in ogni match. Il mio obiettivo è di essere un difensore two-ways, capace insomma di proteggere bene la propria zona difensiva e dare impulsi alla manovra offensiva grazie a una buona padronanza del disco”.
Hai giocato in Svezia, una lega simile alla nostra, ottenendo buoni risultati. Questo è un buon segnale…
“Più in generale direi che l’hockey europeo si adatta bene al mio profilo con i maggiori spazi e la conseguente velocità”.
Qui in Leventina hai ritrovato Philippe Maillet, tuo compagno nel Metallurg. Il mondo è piccolo…
“È così, in praticamente ogni posto dove ti rechi a giocare incroci qualcuno di familiare ed è sempre piacevole. Philippe è un giocatore e una persona incredibile, sono felice di ritrovarlo al mio fianco qui e sicuramente mi aiuterà tanto con la sua presenza”.
Sei arrivato qui solo o accompagnato?
“Sono con me mia moglie e le mie due figlie più piccole”.
Siete già riusciti ad ammirare un po’ il vostro nuovo territorio?
“Io sono reduce da tre notti con solamente cinque ore di sonno, il jetlag si è fatto sentire, finora siamo dunque restati prevalentemente nel nostro appartamento. Siamo comunque evidentemente usciti, abbiamo portato le bimbe al parco e visto qualche bel negozio. È praticamente impossibile non ammirare le bellezze del posto, ovunque tu sia è incredibile, anche il tragitto che porta alla Gottardo Arena è fantastico”.
Chiudiamo con una nostra curiosità legata alle tue radici di Calgary. Con ogni probabilità il mitico Saddledome, la casa dei Flames, presto verrà demolito e al suo posto ci sarà una nuova arena. Qual è il tuo sentimento?
“Io sono cresciuto con questo impianto, è davvero speciale. È ormai uno dei più vecchi impianti di NHL, se non addirittura il più vecchio. Sarà dura dovergli dire addio, ma dall’altro lato avere una nuova pista con tutte le comodità sarà sicuramente un’ottima cosa per la città”.