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Ambrì Piotta

Conz: “Ho sempre sentito la distanza da casa, ma c’è tanta emozione nel lasciare l’Ambrì”

Il portiere tornerà all’Ajoie: “Poter giocare per il tuo club formativo come fa Pestoni è qualcosa di speciale. Oltre ai legami affettivi c’è molto da fare. Il club sta cercando di crescere, con la mia esperienza voglio dare un contributo”

AMBRÌ – Ancora qualche mese e poi il lungo viaggio di Benjamin Conz con la maglia dell’Ambrì Piotta arriverà al capolinea. La nuova avventura lo riporterà a casa sua, nel Giura. La sua dimora nativa, dove tuttora risiedono i suoi genitori, si trova a Fontenais, a circa 2 km dalla pista dell’Ajoie. Una scelta dettata da un mix, dove a svolgere un ruolo importante sono stati cuore e appunto i propri cari.

“Sono partito giovanissimo da casa (a 13 anni ndr), ho sempre avvertito un po’ questa mancanza. Ora ho una famiglia, con la mia compagna abbiamo due figli e vogliamo che possano condividere dei momenti con i nonni”, ha spiegato Conz. “Inoltre poter giocare per il tuo club formativo e d’origine è qualcosa di speciale. Ad esempio ho sempre trovato che un ragazzo come Inti Pestoni abbia molta fortuna a poter scendere sul ghiaccio davanti ai suoi parenti, amici e più in generale di fronte al suo pubblico. Poter dare tutto per il tuo club d’infanzia è magnifico. Ci sono dunque parecchi fattori che mi hanno dirottato sulla scelta di firmare per l’Ajoie”.

Giunto a fine contratto, per te è sempre stato chiaro che saresti tornato a Porrentruy, oppure hai comunque discusso con altri club?
“Onestamente nella mia testa l’opzione numero uno e prioritaria è sempre stata quella di tornare a casa. Oltre ai legami affettivi c’è molto da fare lì. Il club sta cercando di crescere, quindi con la mia esperienza voglio aiutare e dare un contributo. Ci sono stati anche dei contatti con altre società, ma la precedenza era evidentemente all’Ajoie”.

Ritroverai Ciaccio. Ho sentito Damiano quando è arrivata l’ufficialità del tuo trasferimento, è molto contento di riformare un duo con te. Già prima dell’annuncio mi diceva di sperare nel tuo arrivo. Un sentimento reciproco presumo…
“Esattamente, sono veramente felice, siamo diventati dei grandi amici e siamo sempre in contatto. Ci mandiamo ad esempio anche regolarmente dei messaggi stupidi con il cellulare, stile snapchat, specie quando giochiamo contro. E poi ci sono le discussioni serie, siamo entrambi padri di famiglia, abbiamo molte cose in comune, sarà dunque bellissimo ritrovarci assieme”.

Quando arrivasti ad Ambrì ti saresti mai immaginato di rimanerci per ben sette anni?
“Sì e no. Nella mia carriera avevo dovuto cambiare molti club, anche perché ai tempi avevo un contratto particolare con il Ginevra. Ho visto dunque tanti luoghi nel nostro paese. Sono arrivato ad Ambrì con la mentalità di fare bene, ritrovare il piacere di giocare a hockey, visto che ero reduce da una stagione molto complicata a Friborgo. Mi sono subito sentito ottimamente all’interno dello spogliatoio. C’ê sempre stato un grande ambiente in tutti questi anni, un gruppo di amici e quindi non ho mai avuto il bisogno di cambiare aria. Dunque tutto sommato non posso dire di essere sorpreso”.

La speranza è che il momento più bello non sia ancora arrivato, ma se devi citare quello migliore fin qui, che ci dici? È la vittoria alla Coppa Spengler magari? Oppure qualcosa di più particolare?
“Ne ho tre in testa: l’intera stagione quando ci qualificammo per i playoff fu eccezionale, avevamo un gruppo incredibile, pieno di solidarietà e questo si vedeva sul ghiaccio. In seguito ti citerei l’ultima partita alla Valascia, un momento speciale, pieno di emozioni, pure per me che non provengo da qui. Infine il match d’esordio alla Gottardo Arena, c’era un ambiente pazzesco, penso di non aver mai vissuto nulla del genere in vita mia”.

Dopo la notizia della tua partenza nei vari blog e social media sono spuntate tante testimonianze e ringraziamenti nei tuoi confronti. Credo che questo affetto sia la più grande ricompensa per uno sportivo, cose che vanno oltre a dei titoli vinti o ai soldi guadagnati in una carriera… Hai visto un po’ i vari messaggi?
“Solitamente non vado a leggere questo tipo di cose. Un amico ticinese mi ha però inviato una foto dicendomi di andare a guardare un po’ le reazioni in rete. Così ho fatto, ho provato molta emozione, anche adesso, parlandone con te, non è facile (Benji è commosso e gli occhi lucidi lasciano intuire qualche lacrimuccia ndr). Lasciare il club non sarà evidente, ringrazio tutti dal profondo del cuore”.

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