AMBRÌ – Non era certamente cosa facile per Benjamin Conz fare ritorno tra i pali a difesa della gabbia biancoblù, specie dopo le eccellenti prestazioni di Janne Juvonen nelle prime tre uscite di campionato.
Il 32enne giurassiano ha però risposto presente, sfoderando alcune parate decisive che hanno permesso ai propri compagni di giocarsela sino alla fine con lo Zugo. “Credo sia stata la nostra miglior partita da inizio stagione e uscirne sconfitti è un po’ frustrante. Abbiamo avuto diverse occasioni da rete ma, tra il secondo e il terzo tempo, abbiamo sprecato un po’ troppo. Dobbiamo però guardare il lato positivo della serata: abbiamo giocato bene, da squadra, e l’attitudine è quella giusta. Se continueremo su questa strada i risultati non tarderanno ad arrivare”.
In queste prime uscite il primo tempo è il periodo di gioco che vi ha creato maggiori grattacapi e siete sempre finiti a dover inseguire l’avversario. C’è una spiegazione?
“Chiaramente ritrovarsi a dover inseguire costantemente l’avversario non è ideale. Il dispendio di energie è notevole e a lungo andare si rischia di perdere lucidità nei momenti che contano. È anche un fattore psicologico: quando segni per primo, inevitabilmente metti pressione sull’avversario e a noi questo fattore sta mancando. È un punto sul quale stiamo lavorando e per il quale occorrerà trovare delle soluzioni a breve termine per invertire la tendenza”.
La rete dell’1-2 ha pesato in maniera particolare sulla sfida perché arrivata in un momento di grande pressione da parte vostra…
“Sì, eravamo nel nostro miglior momento e quella rete ha fatto male. Ma l’hockey è fatto così, spingi sull’acceleratore, non concretizzi e vieni punito. Abbiamo peccato di lucidità e anche un po’ di furbizia, ma bisogna ammettere che quel contropiede è stato giocato ottimamente da Simion e Biasca. Non ho potuto fare nulla in quel frangente per evitare la rete…”.
E riguardo al primo gol?
“Era un tiro davvero insidioso. Sembrava che il disco stesse per uscire ma all’ultimo è stato deviato da Wüthrich e mi ha mandato fuori tempo. In quelle circostanze, come portiere, puoi fare ben poco purtroppo”.
È stato il tuo primo match stagionale e ti sei reso protagonista di una prova molto solida. Com’è andata sul ghiaccio e come stai vivendo la competizione con Juvonen?
“Mi sono allenato bene durante tutto il corso dell’estate e mi sentivo pronto per questo debutto. Ci ho messo qualche istante ad adattarmi ma complessivamente è andata bene. Con Juvonen, poi, si è sviluppata davvero un’ottima intesa che sfocia in una sana competizione: ridiamo e scherziamo spesso nello spogliatoio e il fatto che il club possa contare su una valida coppia di portieri ci spinge a dare sempre il massimo. Il mio compito ora è di farmi trovare pronto e di riuscire a mettere un po’ di pressione su Janne. Una pressione… positiva, s’intende. Per il bene della squadra”.