
AMBRÌ – GINEVRA
5-2
(5-1, 0-1, 0-0)

Reti: 00’24 Müller (Isacco Dotti, Joly) 1-0, 01’42 Virtanen (Zwerger, DiDomenico) 2-0, 13’57 Joly 3-0, 16’51 Müller (Joly) 4-0, 17’16 Tierney (Zwerger, Petan) 5-0, 19’59 Granlund (Saarijärvi, Vesey) 5-1, 31’57 Le Coultre (Praplan, Schneller) 5-2
Note: Gottardo Arena, 6’227 spettatori
Arbitri: Wiegand, Ruprecht; Cattaneo, Urfer
Penalità: Ambrì 4×2, Ginevra 5×2
Assenti: Alex Formenton, Daniele Grassi, Jesse Zgraggen (infortunati)
AMBRÌ – Si è immediatamente scrollato di dosso l’ultima inaccettabile prestazione l’Ambrì Piotta, e questa era la cosa più importante. Il passo falso compiuto con il Berna chiedeva infatti ai biancoblù di mostrare subito una reazione di carattere, e questa è arrivata sotto la forma di un primo periodo esplosivo contro un Ginevra che, prima di rendersi conto di essere finalmente giunto alla Gottardo Arena, si trovava già sotto di un paio di reti.
Il vero fattore decisivo della sfida è infatti stata la capacità dei leventinesi di iniziare finalmente una partita con esuberanza e senza alcun timore, con quei due gol ottenuti nei primi 102 secondi di partita che hanno alimentato la foga dell’Ambrì, oltre a stordire un Ginevra che ha pure concesso quattro powerplay (!) nei primi nove minuti di gioco.

L’Ambrì nel primo tempo ha avuto la capacità di cogliere il momento favorevole per segnare addirittura cinque gol, mettendo di fatto già un’ipoteca sulla sfida quando Joly con una grande progressione ha bruciato tutti gli avversari per infilare il 3-0 alle spalle di Mayer. La squadra di Peltonen in quel primo tempo non ci ha capito nulla, con Miles Müller capace di firmare la doppietta personale – nel terzo tempo ha poi sfiorato l’hat trick – e Tierney bravo a infilare con precisione il quinto gol di serata.
Gli uomini di Landry e Matte hanno così di fatto concentrato il loro principale sforzo offensivo nei 20 minuti iniziali, che non sono stati macchiati più di quel tanto dal primo punto ospite firmato da Granlund a un solo secondo dalla sirena. Il vantaggio di quattro reti era infatti più che sufficiente per impostare il resto della partita, sfruttando un avvio in cui finalmente praticamente tutto è andato per il verso giusto.
Il resto della prova è stato sicuramente meno esuberante. Il Ginevra nonostante il passivo ha provato ad imbastire una rimonta che dopo il 5-2 di Le Coultre poteva dare qualche cattivo pensiero ai biancoblù, soprattutto considerando come il pallino del gioco sia passato in mano ai granata per buona parte del secondo e soprattutto terzo tempo.

Il Servette ha però ribadito di avere parecchio talento ma anche diversi problemi, soprattutto per un’esecuzione che è stata spesso imprecisa ed ha portato a frustrazione, sentimento questo accentuato da un risultato che non dava più molti margini di errore a Puljujärvi e compagni.
L’Ambrì dal canto suo non si è chiuso particolarmente, ma ha iniziato a commettere diversi errori nella gestione del puck – soprattutto in zona difensiva – permettendo al Ginevra di andare a sollecitare un po’ troppo spesso Gilles Senn. Il portiere stavolta era però in serata, e si è immediatamente riscattato sfoderando diversi interventi decisivi. Da sottolineare in questo senso la sensibilità avuta dallo staff nel gestire la prova negativa contro il Berna – almeno due gol, se non tre, erano sul suo conto – ribadendo la fiducia nei suoi confronti ed ottenendo in cambio una bella prestazione.
Non sembra invece dare segnali di crescita Nic Petan, che nemmeno in una serata in cui è andato praticamente tutto bene è riuscito ad incidere con la sua prestazione. Anche DiDomenico non è stato particolarmente brillante, ma perlomeno nel suo essere arruffone trasmette comunque dei segnali di impegno e “cocciutaggine” positiva, mentre il connazionale continua ad essere impreciso e frustrante da osservare.

Sembra insomma automatica la mossa da compiere nel momento in cui dovesse tornare a disposizione Formenton, mentre per il resto l’Ambrì Piotta continua a vivere una stagione tra alti e bassi. Anche la prestazione di venerdì ha avuto due facce, ma nel complesso il dato che più conta parla di quattro vittorie su sei partite con l’attuale duo in panchina.
Dopo un primo tempo pazzo e due periodi di gestione del risultato – con qualche sbavatura compensata da puntate offensive insidiose ma isolate – l’Ambrì ha potuto ritrovare il sorriso ed anche una bella boccata d’ossigeno, a scacciare l’aria pesante che si respirava dopo la prova contro il Berna.
Questo successo è stato ottenuto grazie ad un mix di energia e coraggio. All’Ambrì non si chiede la luna e nemmeno di vincere ogni sera, ma questi due elementi non dovrebbero mai mancare.
IL PROTAGONISTA
Miles Müller: In termini puramente tecnici il miglior biancoblù in pista è stato Michael Joly, autore di un gol spettacolare e di diverse altre giocate d’alta scuola. Il giovane Müller però gli ha rubato la scena grazie al suo entusiasmo e alla sua spontaneità, in una serata che lo ha visto segnare i primi due gol della stagione. Nel terzo tempo è pure andato vicino alla tripletta, ribadendo di meritare il posto che attualmente occupa nel lineup.
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