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Ambrì Piotta

Con le emozioni, l’Ambrì Piotta ritrova anche la vittoria

Prova non perfetta ma di carattere dei biancoblù. Lhotak vince la partita a 34” dalla fine, buon contribuito di Taffe ed interrotta la serie di cinque sconfitte filate

Con le emozioni, l’Ambrì Piotta ritrova anche la vittoria

FRIBORGO – AMBRÌ

4-5

(0-0, 4-2, 0-3)

Reti: 22’41 Mottet 1-0, 29’50 Rivera 2-0, 31’04 D’Agostini (Taffe, Trisconi) 2-1, 31’25 Slater (Kienzle) 3-1, 37’16 Kostner (Fora, Collenberg) 3-2, 39’21 Neuenschwander (Holos) 4-2, 43’15 Kostner (Bianchi) 4-3, 46’62 Trisconi (Taffe, Zgraggen) 4-4, 59’26 Lhotak 4-5

Note: BCF Arena, 6’079 spettatori. Arbitri Koch, Müller; Gurtner, Obwegeser
Penalità: Friborgo 5×2′ + 1×20′ (Brust), Ambrì 1×2′

FRIBORGO – Dopo un primo tempo in cui la macchina biancoblù ha fatto fatica a carburare, in pochi si sarebbero aspettati una seconda parte di match tanto coinvolgente a Friborgo, ma stavolta l’Ambrì Piotta è riuscito a volgere a proprio favore le emozioni scaturite dalla sfida di venerdì sera, uscendo dal ghiaccio con una vittoria di cui la squadra aveva estremamente bisogno.

Quello che i ragazzi di Cereda hanno fatto contro i burgundi è stato impedire che le assenze si trasformassero in una scusa – anche perché pure il Friborgo era privo di elementi importantissimi – ed hanno attinto alle risorse del gruppo per compensare i vuoi lasciati dall’assenza di qualche centrale individualità.

Il coach dei leventinesi, che in difesa è tornato ad affidarsi a coppie collaudate, ha dovuto ridisegnare il suo lineup e (soprattutto) ridistribuire ruoli e responsabilità, portando ad esempio Trisconi in prima linea e catalizzando il gioco nuovamente su Taffe, che stavolta ha ripagato la fiducia.

Il centro statunitense ha infatti giocato una buona partita, fornendo due assist perfetti a D’Agostini e Trisconi su altrettanti reti di fondamentale importanza, ed ha poi cercato di dare il suo contributo nel limite delle caratteristiche ancora nelle sue corde. La sua “sfida nelle sfida” con Slater agli ingaggi lo ha però visto uscire pesantemente battuto (6 faceoff vinti e 15 persi), ma complessivamente con la prova di venerdì ha ricordato di avere delle caratteristiche interessanti che se sfruttate a dovere diventano un complemento ideale a quelle di altri giocatori in organico.

La partita era però iniziata a rilento per la squadra di Cereda, che nel primo tempo non ha trovato il modo di applicare con efficacia il proprio gioco, lasciando praticamente tutta l’iniziativa agli avversari. L’Ambrì è così finito in un circolo vizioso che ha visto gli ospiti avere difficoltà nell’uscire dal proprio terzo con il disco sul bastone e, se si unisce il tutto ad un forecheck poco efficace quando il puck veniva mandato in profondità, è facile capire le difficoltà nel farsi vedere dalle parti di Brust.

Per iniziare a vedere davvero i leventinesi far andare le gambe ci sono voluti un paio di episodi nel periodo centrale che hanno dato una scossa alla partita, ovvero le due reti ottenute dal Friborgo a cui aveva fatto seguito il primo punto ticinese di D’Agostini. La gioia è invero stata di poca durata, perchè soli 21 secondi dopo il Gotteron è tornato in avanti con Slater, ma il concatenarsi di questi episodi ha aperto la partita e l’Ambrì è stato bravo ad approfittarne.

Una doppia penalità minore rimediata da Holos ha confermato la ritrovata vivacità della squadra di Cereda, capace di sfruttare il powerplay dopo pochi secondi grazie a Kostner, prima che Kubalik inscenasse un suo personale duello con il portiere Brust, vinto però dal canadese.

La fase di superiorità numerica è stata seguita dall’episodio che ha fatto da spartiacque della partita, ovvero quel gol in contropiede segnato da Neuenschwander, che con il suo 4-2 avrebbe potuto dare una mazzata decisiva al morale dei biancoblù.

Venerdì sera l’Ambrì Piotta è però tornato ad alimentare il proprio gioco con la benzina più efficace di tutte, le emozioni, e nel terzo tempo i biancoblù da questo punto di vista sono stati superiori al Friborgo, un po’ sorpreso ma anche ingenuo nel gestire la situazione. Nel giro di pochi minuti Kostner (doppietta) e Trisconi hanno rimesso la sfida in parità, prima che Lhotak firmasse il gol decisivo a soli 34’’ dalla fine grazie ad un bello spunto personale.

L’Ambrì ha dunque fornito una bella prova di carattere e, pur commettendo qualche errore di troppo in fase difensiva e mostrando un gioco “ingolfato” nella prima mezz’ora, ha perlomeno ritrovato quelle emozioni tanto care a Cereda. Il risultato, come dice spesso il coach, è poi una semplice conseguenza, e la partita di venerdì ne è stata un chiaro esempio.


IL PROTAGONISTA

Lukas LhotakFa esplodere lo spicchio di BCF Arena popolato dai tifosi biancoblù, ed il suo gol a pochissimo dalla terza sirena non è arrivato in maniera casuale.

In combutta con il connazionale Kubalik, nella seconda parte di sfida è stato uno dei giocatori più propositivi, tant’è che i due hanno scagliato assieme ben 13 tiri verso Brust. Ah, il tutto contro la sua futura squadra.


HIGHLIGHTS

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