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Lugano

Con la vittoria a Zurigo, nei quarti il Lugano ritrova il Ginevra

ZSC LIONS – LUGANO

2-3

(0-1, 1-0, 1-2)

Reti: 16’37 Klasen (Brunner) 0-1, 26’17 Bärtschi (Nilsson) 0-2, 51’50 Cunti (Bärtschi, Smith) 2-1, 57’06 Klasen (Andersson, Brunner) 2-2, 58’20 Simek (Klasen, Filppula) 2-3

Note: Hallenstadion, 9’647 spettatori. Arbitri Küng, Massy; Bürgi, Fluri
Penalità: ZSC 7×2′, Lugano 7×2′ + 1 rigore

ZURIGO – All’Hallenstadion per conoscere il proprio destino. Detta così sembra qualcosa di epico, ma la sfida di Zurigo, combinata al risultato di quella tra Davos e Zugo avrebbe definio gli accoppiamenti dei quarti di finale per i bianconeri. Ebbene, “dall’urna” è uscito il nome – che sfiderà i bianconeri nel primo turno dei playoff.

Fischer ha portato sulla Limmat una squadra decisamente rimaneggiata, decimata dall’influenza, rinunciando a Pettersson, Merzlikins, Paakkolanvaara, Romanenghi, Dal Pian, Kienzle e Chiesa, oltre che allo squalificato Maurer. Pure i Lions si sono presentati sulla loro pista con una squadra modificata, a causa delle dieci assenze tra le proprie fila.


(© Berend Stettler)

Se le partite contro il Berna, sia alla Resega che alla Postfinance Arena, avevano visto il Lugano e gli orsi esibirsi in vere e proprie battaglie da play off, senza esclusione di colpi, ritmo, velocità e intensità, di tutt’altro genere la sfida di Zurigo, con i padroni di casa già certi di finire la regular season al primo posto e di affrontare il Bienne nei quarti, e con i bianconeri che attendevano di sapere se finire al terzo o quarto posto e chi affrontare da sabato.

Motivi logici perché la partita si sviluppasse su ritmi molto più blandi, con contrasti moderati e provocazioni solo accennate, e partita di difficile lettura soprattutto chiedendosi quanta intensità volessero effettivamente mettere in pista le due contendendi. Comunque si sono potute vedere anche buone cose, nel primo tempo il Lugano ha controllato bene le incursioni zurighesi ed è passato in vantaggio con una splendida combinazione “tic-tac-toe” tra Brunner e Klasen, con lo svedese che ha portato in vantaggio gli ospiti.

Se gli spettatori si aspettavano un periodo centrale più intenso sono rimasti delusi. Qualcuno ci ha messo un po’ di vivacità, ma il minimo contrasto è stato stroncato dagli arbitri, i quali hanno decretato diverse penalità con un metro che se applicato in sfide da playoff genererebbe un centinaio di power play.


(© Berend Stettler)

In questi power play, il Lugano ha messo in mostra buoni schemi, senza tuttavia trovare la rete, ma anche in box play ha potuto dare sfoggio di un’ottima tenuta. Manzato è stato battuto solo sulla rete di Bärtschi, dopo un errore in uscita della difesa luganese, ma ha avuto più lavoro rispetto ai primi 20’, dovendo anche impegnare a parare un rigore a Wick, agganciato da Ulmer.

Per vedere qualche emozione in più si è dovuto attendere il terzo periodo, vivacizzato da degli arbitri piuttosto “zelanti”, che hanno fischiato tutto quanto era di sospetto, e a trarne vantaggio sono stati i bianconeri. Dopo l’illusoria rete di Cunti al 52’, Klasen ha deciso la partita, pareggiando al 57’ e servendo a Simek al 58’20” il disco del definitivo 3-2 in doppia superiorità numerica.

La rete dell’ex Ginevra è valsa proprio…il Ginevra, nel senso che ha sancito la vittoria, il terzo posto e un’accoppiamento dei quarti con la squadra di McSorley che sa di rivincita infuocata della scorsa stagione.


(© Berend Stettler)

Difficile dare un giudizio attendibilissimo dopo questa partita, giocata con moltissimi assenti, a ritmi blandi e spezzati dalle numerosissime penalità. I bianconeri hanno comunque mostrato buone cose in entrambe le situazioni speciali, trascinati in power play dall’ intrattabile coppia BrunnerKlasen e sorretti in box play dal fiato e le gambe di Walker e McLean.

Ottima la prova di Manzato, tornato in pista sicuro e pulito nei suoi interventi, confermando che anche lui, come altri uomini decisivi della truppa di Fischer, sta entrando in forma nei giochi che contano.

E Ginevra sarà, dunque. A qualcuno questa sfida può fare paura, ma non può farlo a un Lugano che ha dimostrato moltissimo nell’ultimo periodo, ossia di essere in grado di giocare duro – anzi, durissimo – e come una squadra vera, e soprattutto, a differenza della scorsa stagione arriva ai play off con più tranquillità e in ottima forma fisica. Non da ultimo, questo Lugano è tecnicamente superiore al Servette, ora non resta altro da dimostrare con i fatti di essere pure squadra da play off, più dei granata.

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