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Lugano

Con la prima vittoria il Lugano scaccia vecchi e nuovi fantasmi

Una doppietta del ritrovato Fazzini vale la prima gioia. Il lungo dominio non è stato ripagato a sufficienza di nuovo per le tante occasioni sprecate

(Photobrusca & Luckyvideo)

Con la prima vittoria il Lugano scaccia vecchi e nuovi fantasmi

LUGANO – AJOIE

2-0

(0-0, 1-0, 1-0)

Reti: 28’31 Fazzini (Sanford, Alatalo) 1-0, 45’01 Fazzini (Canonica, Sanford) 2-0

Note: Cornèr Arena, 4’950 spettatori
Arbitri: Stolc, Ruprecht; Cattaneo, Bichsel
Penalità: Lugano 3×2, Ajoie 3×2

Assenti: Samuel Guerra (sovrannumero), Jiri SekacRasmus KupariMarco Zanetti (infortunati)

LUGANO – Chissà se negli ultimi giri di orologio, quando l’Ajoie ha tolto Ciaccio dalla porta per fare spazio a un sesto uomo di movimento e ha messo in una certa difficoltà il Lugano, a qualcuno dei presenti sarà passato davanti agli occhi qualche brutto pensiero risalente alla scorsa primavera.

Certo che di pressione venerdì sera alla Cornèr Arena un pochino ne è salita, perché la squadra di Tomas Mitell, dopo quattro sconfitte nelle prime quattro partite di campionato, era chiamata doverosamente ai tre punti davanti al proprio pubblico, di fronte oltretutto a quella squadra che gli aveva fatto passare le pene dell’inferno solo pochi mesi fa.

Alla fine la missione è compiuta, i tre punti sono arrivati, ed è “bastata” una doppietta del ritrovato Luca Fazzini a togliere un po’ di peso dalle spalle dei bianconeri, ma il 2-0 finale ha rischiato di essere rovinato dallo sforzo di un encomiabile e indomito Ajoie che a un certo punto ha pensato di poter mettere i bastoni tra le ruote a dei padroni di casa sciuponi come non mai.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Da un primo periodo a fiammate, passando per un secondo arrembante, non si contano le occasioni che hanno avuto Thürkauf e compagni per allargare un risultato che in una serata di discreta vena al 30′ sarebbe dovuto essere su un comodo 4-0 per quanto creato, ma le ormai conosciute difficoltà bianconere di andare a rete hanno ancora frenato la macchina bianconera.

Positivo il fatto che la squadra non si è mai sfiduciata, ha continuato a macinare gioco fermandosi solo e un po’ frettolosamente dopo il raddoppio del numero 17 in entrata di terzo periodo, ma sulla prestazione in generale in quanto a impianto difensivo – Schlegel ha lavorato praticamente solo nel finale, ma facendolo comunque benissimo – box play e capacità di ripartenza c’è poco da dire, per quaranta minuti l’Ajoie è stato completamente dominato.

Il problema però è sempre lo stesso, e c’era il pericolo che con il passare del tempo questa abulicità di fronte ai portieri si trasformasse in un’occasione per i giurassiani di affondare il colpo, cosa quasi riuscita con un palo e un’occasione sventata da Schlegel nel secondo tempo, praticamente gli unici due sussulti ospiti in mezzora abbondante di gioco.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Proprio la grande differenza sui due fronti – 40 tiri in porta di cui 20 dallo slot e una decina direttamente di fronte a Ciaccio – ha messo ancora più in evidenza la difficoltà che stanno incontrando alcuni giocatori, Perlini e Sgarbossa su tutti.

In una serata un po’ così, ma non gettiamo certo la croce, anche per Thürkauf e Simion, è stato il blocco guidato da Zach Sanford a tirare fuori le cose migliori e di logica a decidere l’incontro, con uno splendido assist del numero 21 per il primo gol, il recupero del disco che ha permesso di tenerlo dentro il terzo offensivo sul raddoppio e tante giocate di classe a liberare se stesso e i compagni.

Se l’ultimo arrivato, ancora in cerca della migliore condizione, sta lanciando ottimi segnali, le delusione arriva dagli altri due import colleghi di reparto, da un Perlini che ha sì piegato la traversa di Ciaccio nel primo periodo ma poi ha creato solo confusione, a uno Sgarbossa che subisce il forecheck avversario e dà l’impressione di non riuscire ad aumentare la velocità d’esecuzione delle sue giocate, tanto da venire annullato appena prende possesso del disco.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Se da una parte la mossa di spostare Fazzini nel blocco di Sanford ha giovato a entrambi gli interessati, per Perlini e Sgarbossa ormai l’impressione è quella che abbiamo avuto fino a qui, e non basteranno alcune fiammate sporadiche per cambiare di netto il rendimento insufficiente che finora hanno avuto in questo primo mezzo turno.

Si spera perlomeno che la prima vittoria in campionato possa infondere fiducia a tutti e soprattutto cercare di spronare chi ancora sta facendo più fatica, ma pretendere – di nuovo – di aggrapparsi al solito e ritrovato Fazzini non basterà sempre, e da sabato a Davos sarà già tutta un’altra storia.


IL PROTAGONISTA

Zach Sanford: Lo statunitense ha ampi margini di miglioramento soprattutto per quanto riguarda la brillantezza fisica e il pattinaggio, ma già dalla partita di Bienne aveva mostrato ottime cose. Contro l’Ajoie, il numero 21 ha guidato l’attacco bianconero mostrando una grande visione di gioco e pure una inaspettata agilità nello stretto, esaltata dalla maestria nel proteggere il disco con corpo e bastone. L’assist per Fazzini sul primo gol è prezioso, così come il lavoro preparatorio per il raddoppio.


HIGHLIGHTS

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