AMBRÌ – Con la questione relativa alla costruzione della nuova Valascia che terrà i tifosi giocoforza sulle spine anche per l’immediato futuro, l’Ambrì Piotta si appresta ad entrare nella fase determinante del preseason con tante novità, sia a livello di nuovi volti presenti in rosa, sia per quanto riguarda l’approccio con cui i biancoblù guardano al prossimo campionato.
Nove nuovi giocatori – di cui due ritorni, Schaefer e Fora – ed un totale di undici partenze (contando anche Bonnet) sono il frutto dell’operato di Serge Pelletier e, più recentemente, di Ivano Zanatta, le cui ultime firme di Emmerton, Mäenpää e Fora hanno contribuito a dargli un primo “credito di fiducia” da parte dei tifosi.
L’efficacia e la bontà delle operazioni di mercato andranno naturalmente valutate tra diversi mesi, anche se quanto partorito dalle transazioni recenti portano sicuramente ad avere un certo entusiasmo nei confronti di elementi come Mäenpää, Fora, Emmerton o Bastl, mentre possono invece lasciare più dubbiosi gli ingaggi di Ryon Moser, Sven Berger o la situazione venutasi a creare con Michael Flückiger.
Se da un lato il ritorno di Schaefer rappresenta un valore aggiunto per l’Ambrì – infortuni a parte, Flückiger mai aveva convinto lo scorso anno – e per il suo compagno Sandro Zurkirchen (nel 2013/14 con Schaefer ha vissuto statisticamente l’anno migliore della carriera, 2.41 GAA, 93.2% SV), dall’altro per i leventinesi avere tre portieri di spessore sotto contratto rappresenta sicuramente un errore generato dal mercato.
Scaricare lo stipendio di Flückiger piazzandolo in un’altra squadra sta diventando uno scenario sempre più improbabile, con NLA e B che sono praticamente “al completo”, e solo eventuali infortuni o uno sguardo all’estero potrebbero eventualmente permettergli di trovare un posto altrove.
Ryon Moser rappresenta invece una scommessa su più fronti. La prima sicuramente a livello burocratico, visto che il giocatore non ha ancora ottenuto il passaporto svizzero, ed in questi casi i tempi della burocrazia rimangono quantificati a stime… Ben lo sanno i bianconeri con il caso di Codey Burki. Un “salto nel buio” in questo senso è stato fatto anche per quanto concerne i tre anni di contratto, sicuramente parecchi per un giocatore che ancora deve dimostrare di avere il livello della NLA. Lo staff lo conosce però bene per averlo già “ospitato” la scorsa estate, dunque vi è modo di credere che il club abbia visto in lui caratteristiche e doti che dai freddi numeri è impossibile estrapolare. Sarà dunque il ghiaccio a parlare.
Tra le partenze non ve n’è sostanzialmente nessuna in grado di far male realmente all’Ambrì, fatta eccezione naturalmente per quella di Daniel Steiner, autore di 58 punti (31 gol) in 115 partite con i biancoblù e miglior marcatore svizzero della squadra nello scorso campionato. Il fronte offensivo svizzero ha però guadagnato Oliver Kamber, Mark Bastl e soprattutto Thibaut Monnet, che di punti negli ultimi due anni ne ha ottenuti 47 (22 gol).
La “girandola” di mercato ha portato l’Ambrì ad avere una solida rosa al centro, con Adam Hall, Cory Emmerton ed Oliver Kamber che rappresentano sicuramente dei nomi estremamente interessanti per una realtà come quella leventinese, mentre per il quarto blocco la responsabilità dovrebbe essere affidata a Jason Fuchs, autore di un gran finale di stagione prima dell’infortunio.
La produzione offensiva della squadra appare così fondata da alcune certezze – come l’abilità di macinare gioco e reti di Giroux e Pestoni – diverse speranze – come la continua progressione di Lauper, Stucki e Grassi, ed il ritorno ai fasti della prima parte di stagione di Hall – e tante scommesse, che andranno anche quest’anno a determinare l’andamento della stagione.
Lo scorso anno troppe scommesse andarono perse, a partire dalle responsabilità affidate a Bouillon e Birbaum, sino ad arrivare al mancato impatto di giocatori come Aucoin e Dostoinov. La speranza è naturalmente di vedere le cose cambiare, soprattutto per quanto concerne il possibile rilancio di Monnet, da non dare però per scontato all’età di 33 anni. Qualità, esperienza e voglia di lavorare sono però dalla sua.
Di Moser si è già detto, mentre il giovane Fora dovrà essere bravo a non farsi sconcentrare dalle aspettative che ci sono nei suoi confronti e, anzi, sfruttare la cieca fiducia che i tifosi hanno per costruire il suo gioco tassello dopo tassello, partendo dalle cose più semplici. La difesa dell’Ambrì ha un solo giocatore sotto i 26 anni – Zgraggen – dunque avrà occasione di imparare senza doversi caricare di eccessiva pressione.
Le altre firme, in fase offensiva, appaiono invece solide. Mark Bastl è il giocatore che ha fatto meno “rumore” ma che promette di avere un impatto importante e molto concreto sul gioco della squadra. Come a Zurigo dovrebbe ritrovare il suo ruolo in terza linea ed in boxplay, situazione di gioco in cui promette di essere molto prezioso. Prima dell’infortunio, nel 2013/14 aveva inoltre ottenuto 31 punti e 15 gol, numeri a cui l’Ambrì spera possa tornare ad avvicinarsi grazie ad un carico di responsabilità e di minuti di ghiaccio maggiore.
In difesa tutta l’attenzione sarà rivolta verso Mäenpää, il cui contratto di un anno lo “costringerà” ad una prima parte di stagione a mille all’ora, nell’ottica di ottenere il miglior accordo possibile – rinnovo o partenza che sia – in vista del prossimo anno. 23 punti in 31 partite nella Liiga lo scorso anno ben riassumono la sua abilità in fase offensiva e d’impostazione, caratteristica mancata come il pane all’Ambrì della passata stagione. Bouillon, Birbaum, Gautschi e in parte Zgraggen ci avevano provato, ma un vero leader che sapesse dare impulsi in questo senso era d’obbligo, e i biancoblù sembrano ora averlo trovato.
Con il passare del tempo ha convinto sempre più – addirittura senza essere ancora arrivato in Ticino! – il centro Cory Emmerton, inizialmente guardato con un po’ di scetticismo, ma che in definitiva si presenta come un ottimo giocatore che ad Ambrì potrebbe esplodere e ritrovare anche alcune abilità andate soffocate nelle stagioni a Detroit.
Anche quest’anno l’Ambrì lavorerà dunque con l’intento di sorprendere, avendo però a disposizione delle pedine sicuramente interessanti e dal buon potenziale. Parte della responsabilità della loro efficacia sul ghiaccio è infine affidata ad un’altra incognita, ovvero il preparatore atletico Antonello Atzeni, che in queste settimane ha fatto sudare e lavorare in maniera intensa la squadra, ma che sta anche lui scoprendo un mondo – quello dell’hockey – con cui non si era mai confrontato.
I biancoblù hanno inoltre optato per scendere sul ghiaccio già da inizio estate, con i portieri (Zurkirchen, Flückiger e Chmel) che sono poi andati in Canada alla corte di Michael Lawrence per continuare a lavorare sul ghiaccio. Anche in questo caso sono stati apportati dei cambiamenti.
I pezzi del puzzle sono dunque interessanti e nelle mani di Pelletier, che a partire da agosto avrà il compito di iniziare ad incastrarli nella maniera più efficace. Da lì poi si partirà, con quasi metà squadra in scadenza e l’altra già confermata almeno sino al 2017 o oltre, con l’obiettivo di progredire al meglio in un progetto sportivo che appare ora maturo per essere davvero lanciato.