AMBRÌ – Arrivato dalla Cechia nel 2012 per difendere la porta dei Novizi Élite dell’Ambrì Piotta, il 19enne portiere Michal Chmel si accinge ad iniziare una stagione fondamentale per la sua carriera, che lo vedrà scendere in pista per l’ultimo anno nella categoria Juniori Élite e ricevere poi la licenza di gioco svizzera, che gli aprirà porte sicuramente interessanti.
Attualmente impegnato anche agli ordini di Pelletier durante la preparazione della prima squadra, con lui abbiamo fatto una breve chiacchierata in merito al suo futuro.
Michael Chmel, in luglio ti sei recato in Canada, dove hai preso parte ad un campo di allenamento con Michael Lawrence… Com’è stata questa esperienza?
“È stata una cosa davvero indimenticabile. Per me questo camp rappresentava una chance per confrontarmi con altri portieri, sia canadesi che europei, e capire quale fosse il mio livello in rapporto a loro. È stato inoltre interessante anche per la lingua, visto che uno dei punti che vogliamo portare avanti con il club è quello di migliorare il mio inglese”.
In Canada c’era anche Sandro Zurkirchen.. Che rapporto hai con lui? Ti aiuta durante gli allenamenti?
“Sì, mi piace molto come si relaziona a me quando lavoro con la prima squadra, è davvero bravo. Da lui posso imparare molto, è un portiere tra i top della lega e cercherò sempre di prenderlo come esempio”.
Questo per te sarà l’ultimo anno con gli juniori elite… Hai già programmato il tuo futuro con il club? Magari con un prestito in NLB tra un anno, quando potrai giocare come svizzero?
“Certo, abbiamo già discusso su questo punto con lo staff. Ora vedremo come sarà il mio sviluppo, visto che ovviamente non possiamo sapere ora a quale livello sarò arrivato tra un anno, ed inoltre valuteremo anche in base a quale sarà la situazione dei portieri della prima squadra. Cercherò di concentrarmi sul mio lavoro e fare il meglio possibile”.
Ti sei diplomato alla Scuola per Sportivi d’Elite di Tenero…. Che programmi hai per questa stagione? Ti dedicherai solo all’hockey?
“Questo dipende da come sarà il mio programma per la prossima stagione, che al momento ancora non so. Sicuramente avendo già 19 anni vorrei riuscire presto a fare la patente, e poi forse sarebbe una buona scelta continuare a studiare, ma al momento voglio concentrarmi sull’hockey e dare tutto per poter arrivare”.
Sei partito dalla Cechia molto giovane, è stato difficile ambientarsi e vivere lontano dalla famiglia? Ti ha aiutato avere un altro giovane ceco, Lukas Lhotak, anche lui ad Ambrì?
“Sì, è praticamente il mio fratello in Svizzera, mi ha aiutato tantissimo e passo praticamente 24 ore al giorno con lui. Quando sono arrivato c’erano già alcuni giocatori ed anche allenatore cechi, dunque ho ricevuto una mano da tutti loro e mi sono ambientato velocemente”.
Hai deciso di dedicare la tua nuova maschera a Jonathan Quick… C’è un motivo particolare?
“È un portiere che mi piace, così come me ne piacciono tanti altri che giocano in NHL. Ho dedicato la maschera a lui perchè cercavo un design che avesse i giusti colori per abbinarsi al mio equipaggiamento, e quella di Quick mi è piaciuta più di tutte”.