AMBRÌ – Non poteva esserci rientro migliore per Filip Chlapik. Autore di due reti (pesanti) e un assist, l’attaccante ceco ha messo in pista una prova di grande sostanza risultando determinante, insieme a Spacek e Pestoni, per l’esito della sfida.
“Dopo la brutta sconfitta di Porrentruy c’era grande voglia di riscatto”, ha dichiarato il numero 14. “Abbiamo giocato con intelligenza un’ottima partita e, nonostante qualche errore, siamo riusciti a tenere alto il livello sui tre tempi. È una vittoria che fa molto bene al morale e che ci permette di guardare alla Spengler con un po’ di serenità”.
Dopo aver saltato due partite per infortunio, il tuo è stato un rientro col botto…
“Come avrete notato non ho vissuto un inizio di stagione particolarmente felice. Ho faticato a trovare la via del gol e, col passare del tempo, è sopraggiunta un po’ di frustrazione. Poi le cose hanno iniziato a migliorare e nelle ultime dieci partite ho davvero cominciato a sentirmi bene. Finalmente ho iniziato ad esprimermi nel modo in cui lo staff si aspetta che io giochi, e sono arrivate le reti. Vincere aiuta a vincere, segnare aiuta a segnare… Ora mi sento bene e sono in fiducia”.
Qual è stata la chiave che vi ha permesso di vincere la partita?
“Sapevamo di non poter concedere loro troppo spazio perché, con la qualità che hanno, sarebbe stato fatale. Come ho detto abbiamo giocato il disco con intelligenza e abbiamo provato a divertirci. È stata una partita tirata, molto intensa, e alcuni episodi chiave sono girati a nostro favore. Il challenge chiamato dal coach su quello che sarebbe stato il vantaggio zurighese è stato azzeccato e la rete arrivata poco dopo in powerplay (di Formenton, ndr) ha indirizzato la sfida sui binari giusti. Il resto è stato una normale conseguenza dell’ottimo lavoro che abbiamo svolto a tutta pista, cambio dopo cambio”.
Hai iniziato la partita al fianco di Formenton, poi rimpiazzato da Pestoni per la sua penalità di partita. Anziché subire il colpo avete reagito mettendo lo zampino praticamente in tutte le reti di serata…
“Con Inti formiamo un ottimo trio. Ci intendiamo bene sia dentro che fuori dal ghiaccio, e questo aiuta a far funzionare le cose. Ogni volta che abbiamo giocato assieme abbiamo mostrato buone cose e venerdì la penalità di partita a Alex ha involontariamente innescato un rimescolamento delle linee… che ha poi portato alla vittoria”.
Aiutaci a leggere quella penalità. Troppo severa secondo te?
“Non è facile giudicare, dipende sempre dalla sensibilità dell’arbitro. In quel caso il direttore di gara si è preso del tempo per rivedere il tutto al video, quindi presumo che ci fossero effettivamente gli estremi per una penalità di partita. Positiva è la reazione che abbiamo avuto dopo quella decisione: anziché farci venire troppi dubbi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo spinto. Questo è lo spirito giusto”.
Uno spirito che è mancato giovedì sera a Porrentruy, il che rende di difficile comprensione la sconfitta patita contro l’Ajoie. Come spiegare queste metamorfosi tra una serata e l’altra?
“Non avendo giocato non posso dire molto. Ha detto però bene il coach dopo la partita: quando cadi non puoi fare altro che rialzarti. Ogni partita ha la sua storia, forse contro l’Ajoie eravamo chiamati a fare gioco e in questo pecchiamo un po’. Mentre contro i Lions è stata una partita giocata a viso aperto da entrambe le squadre, e in queste situazioni ci troviamo più a nostro agio”.
Il 26 dicembre debutterete alla Coppa Spengler. È un torneo che conosci? Negli anni passati hai avuto modo di seguirlo?
“Sì, me ne ricordo soprattutto quando ero in Canada. È un torneo molto piacevole da seguire, una sorta di festa natalizia dell’hockey. C’è molta trepidazione, vedo lo staff carico e io ed i miei compagni non vediamo l’ora di assaporare l’atmosfera grigionese. Vogliamo regalare un po’ di sana gioia natalizia ai nostri tifosi”.