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Lugano

Chiesa dirigerà il settore giovanile del Lugano: “Amiamo l’hockey e vogliamo farlo crescere”

L’ex difensore ha ricevuto il testimone dal CEO Marco Werder: “Tramite i bambini ho riscoperto le emozioni di questo sport. Ma solamente il 3% dei giovani in Ticino lo praticano, come club possiamo fare meglio”

LUGANO – È stato un passaggio di consegne importante e significativo quello avvenuto giovedì mattina, quando Marco Werder ha annunciato che sarà Alessandro Chiesa a raccogliere la sfida di dirigere il settore giovanile del club bianconero.

Come spiegato dalla presidente Vicky Mantegazza, questo permetterà al CEO di concentrarsi al 100% sul futuro del club e di sgravarlo così dai vari impegni che comporta la quotidianità della gestione dei giovani. “Questo passaggio è più leggero perché abbiamo con noi una persona che condivide i nostri valori e la nostra visione. Chiesa come Werder è cresciuto nel Lugano, ed è diventato un pilastro della prima squadra rivestendo anche il ruolo di capitano. Ha la passione e le qualità per questa nuova sfida”.

“Questo per me è un momento forteha invece commentato Marco Werderperché ho riscoperto l’energia dell’hockey proprio tramite l’emozione dei bambini. Oggi il settore giovanile ha una cifra d’affari di 2.2 milioni, conta 14 dipendenti a tempo pieno ed un totale di 403 ragazzi divisi su 19 squadre”.

È però anche stato sottolineato come solamente il 3% dei ragazzi in Ticino si dedichi all’hockey su ghiaccio, questo nonostante ci si trovi in un cantone in cui questo sport trasmette tante emozioni. “Come movimento ci sono dunque dei passi avanti da fare”.

Werder nel suo percorso alla guida della sezione giovanile l’ha resa una realtà indipendente a livello economico dalla SA, con una solida base per guardare al futuro.

Si sono inoltre fatti dei passi importanti nel combinare lo sport e la formazione scolastica, con un programma – oggi diventato cantonale – che permette un orario compresso ed una miglior gestione delle proprie attività. A questo si aggiunge il curriculum sportivo messo a disposizione dal Liceo diocesano.

“Un aspetto sempre importante è quello della gestione delle aspettative di giovani e delle loro famiglie. La porta della prima squadra è sempre più aperta e la prospettiva di far diventare lo sport un mestiere è concreta, ma a volte abbiamo dovuto deludere dei ragazzi. È normale, ma il percorso nel settore giovanile rimane una scuola di vita”.

Il compito di continuare la crescita del movimento giovanile bianconero passa ora ad Alessandro Chiesa, che sta inoltre portando a compimento un percorso di studi con il bachelor di Leisure Management alla SUPSI. L’ex difensore potrà lavorare in un contesto a cui si aggiungerà presto il nuovo centro di allenamento di Sigirino, la cui realizzazione è stata confermata e che metterà dunque a disposizione una terza pista.

“Nella fase finale della mia carriera avevo l’opportunità di continuare a giocare altroveha spiegato Chiesama la proposta arrivata dal Lugano di iniziare il mio percorso nella realtà formativa del club era troppo interessante per non essere colta. Già quando stavo ancora giocando ho iniziato degli studi, così da avere un supporto accademico e teorico per la posizione che ora andrò a ricoprire”.

La sfida principale individuata dall’ex difensore “è quella di continuare sulla stessa via di Werder, e sviluppare le opportunità che arriveranno grazie alla nuova pista di Sigirino. Numericamente possiamo crescere, l’obiettivo primario è quello di aumentare il reclutamento ed allargare la nostra base. Voglio fare il possibile per far crescere lo sport di cui mi sono innamorato, mantenendo la qualità della nostra offerta”.

Il club ha in questo senso iniziato a lavorare anche coinvolgendo le partite della prima squadra, con match dedicati alle famiglie in cui la presenza di bambini è sempre stata numerosa. “Viviamo in una società particolare, lo sappiamo tutti”, ha concluso Werder. “Sta a noi entusiasmare bambini e giovani adulti, per portarli a vedere lo sport live alla pista e far crescere in loro il desiderio di mettere i pattini”.

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