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Interviste

Chiesa: “Bisogna uscire da questa spirale negativa, siamo a un bivio”

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LUGANO – Niente da fare, i bianconeri non riescono a cancellare la brutta prova fornita contro il Langenthal, sinonimo di eliminazione dalla Coppa Svizzera.

Tra le mura amiche, dove finora il Lugano era riuscito a fare la differenza, gli uomini di Shedden sono infatti usciti sconfitti per mano del Davos, piegandosi per 5-2. La truppa di Del Curto ha messo in grossa difficoltà i ticinesi per gran parte dell’incontro, proponendo un’intensità di pattinaggio e forechecking che ha fatto venire più di un grattacapo ai padroni di casa.

Chi si aspettava una reazione dopo la batosta di Coppa è dunque rimasto deluso, con il Lugano che non è riuscito a trovare le contromosse per arginare la verve degli ospiti, se non in pochi casi isolati.

“Ci è mancata nuovamente la costanza” ci ha detto a fine partita il capitano dei bianconeri Alessandro Chiesa. “Non era sicuramente il tipo di partita che volevamo giocare dopo la brutta eliminazione di mercoledì. Dobbiamo assolutamente trovare un modo per uscire da questa spirale negativa al più presto”.

Alessandro Chiesa, per i primi 20-25 minuti avete subito molto il gioco aggressivo del Davos, che vi ha messo spesso in difficoltà…
“Conosciamo il tipo di gioco che attua la squadra di Del Curto, sono anni che giocano allo stesso modo quindi non avremmo dovuto farci sorprendere in quel modo. Nonostante il brutto inizio, nel primo tempo siamo riusciti a pareggiare la contesa, mentre nel secondo i due gol incassati ci hanno un po’ tagliato le gambe. Nel terzo periodo abbiamo provato a metterli sotto pressione senza però riuscirci, peccato perché questa partita era un bivio importante della nostra stagione e l’abbiamo mancato”.

I due gol segnati dal Davos nel secondo tempo, soprattutto il 4-2, sono arrivati nel vostro miglior momento, quando stavate spingendo davvero forte per tornare in partita…
“Sì, nel secondo tempo siamo riusciti a giocare bene, mettendo parecchi dischi sulla porta del Davos e facendo pressione nel terzo offensivo. Purtroppo il 4-2 ci ha tagliato le gambe e questo non deve succedere. In una partita di hockey può capitare di subire due reti anche quando si sta giocando meglio dell’avversario, bisogna avere pazienza e continuare col proprio gioco, cosa che noi non siamo riusciti a fare”.

Rispetto al weekend appena passato la squadra ha fatto un passo indietro soprattutto difensivamente, dove avete avuto diversi problemi nell’uscita di zona e nel primo passaggio. Questo vi ha messo parecchio in difficoltà…
“Sì, il Davos ci ha messo molto sotto pressione col loro 2-1-2, non siamo stati abbastanza bravi a supportarci a vicenda… Col Davos sappiamo che non si può cercare il passaggio bello in zona difensiva perché sennò si viene puniti, bisogna mandare il disco in avanti ed aiutarsi l’un l’altro per recuperarlo. Questo venerdì non è successo e dunque loro hanno meritato di vincere”.

Sei appena tornato dopo uno stop per infortunio abbastanza lungo, come sono state le tue sensazioni dopo queste prime partite?
“Chiaramente sto ancora cercando di ritrovare la forma migliore, però mi sento bene. Sono contento di poter ritornare a giocare con i miei compagni, a gioire e soffrire con loro. È la cosa che manca di più quando si guardano le partite dalla tribuna”.

Sabato trasferta ostica contro un Ginevra che venerdì non è sceso in pista. Cosa bisognerà fare per riuscire a portare a casa i tre punti?
“Il Ginevra applica un gioco ancora più aggressivo rispetto a quello del Davos, fanno un forechecking molto alto, soprattutto quando giocano in casa. La chiave sarà il supporto reciproco, tenendo vicini entrambi i reparti. Cercando di attaccare e difendere come squadra e non essendo slegati come successo contro i grigionesi. Questa è una cosa che va assolutamente migliorata”.

Studente di comunicazione all'USI di Lugano, Diego si occupa delle interviste post-partita dalla Resega.

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