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Interviste

Cervenka: “Sarà la partita più importante della nostra vita, giocare questa finale è un sogno”

Il giocatore del Rapperswil guarda all’ultimo atto del torneo: “L’intera nazione sta vivendo per questo Mondiale, è un momento magnifico per noi. Sono fiero dei miei compagni, abbiamo raggiunto questa finale tutti assieme”

PRAGA – È raro vedere Roman Cervenka con un grandissimo sorriso, ma dopo aver ottenuto la qualificazione alla finale con la Cechia nella sua Praga, il capitano non può trattenersi dal sorridere e ci saluta in tedesco chiedendoci come stiamo. Quello che però interessa è come sta lui.

“Sto bene, un sogno diventa realtà. Conquistare la finale in casa, è impossibile chiedere di più”.

Cosa ti rende più fiero? La squadra oppure te stesso?
“La squadra senza dubbi. Penso che abbiamo dimostrato già dall’inizio del torneo che siamo una squadra forte. Anche i compagni arrivati dopo si sono integrati alla grande. Sono tutti dei giocatori incredibili e ci danno una grandissima mano”.

Dopo ogni rete sembravate una squadra di ragazzini in panchina, saltavate e vi abbracciavate come se non ci fosse un domani…
“È così, anche a risultato dell’energia del pubblico. L’intera nazione sta vivendo per questo Mondiale, è un momento magnifico per noi”.

Hai parlato della squadra, ma tu in qualità di capitano non puoi non essere fiero pure di te stesso…
“(Cervenka ride). Sono fiero dei miei compagni, abbiamo raggiunto questa finale tutti assieme. Da solo non ottieni proprio nulla. Puoi avere i giocatori più forti al mondo, ma se non si lavora insieme non si ottiene nulla. Il nostro lavoro comunque non è ancora terminato”.

Il fatto di avere un vantaggio comodo vi ha permesso negli ultimi minuti di godervi l’ambiente e guardare i tifosi mentre eravate sulla panchina di riposo?
“Non proprio, eravamo più come dei bambini. Felici e divertiti dall’atmosfera, ma non puoi stare seduto in panchina e guardare il pubblico”.

E pure tu hai mostrato più emozioni del solito…
“È un momento speciale, giocare una finale in casa, puoi sognarla, ma non accade spesso”.

E per te è arrivata a 38 anni, follia…
“Sì, è così, non sai mai quando sarà la tua ultima apparizione, ma onestamente non so cosa dire, sarà un match decisamente particolare”.

Nel 2010 in Germania vincesti l’oro mondiale, quali sono le differenze tra allora e adesso?
“Quattordici anni fa dovemmo vincere le ultime tre partite di gruppo per superare la fase a gironi. Nessuno scommetteva su di noi, non eravamo considerati, i media dicevano che eravamo la squadra più debole. Questa Nazionale è invece più forte, ma dobbiamo provarlo anche nella finalissima”.

La finale qui a Praga sarà la partita della tua vita?
“Non solo per me, penso per tutti, anche per chi ha vinto la Stanley Cup. Siamo contenti di potere vivere questo sogno, daremo tutto e vedremo cosa succederà”.

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