FRIBORGO – Il risultato ha forse punito troppo pesantemente l’Ambrì Piotta, che contro il Friborgo è rimasto in partita sino alla penalità di partita di Dauphin. Coach Luca Cereda si esprime così in merito.
“Sì sono d’accordo, il punteggio è un po’ severo, ma alla fine non è che cambia tanto. A mio avviso sono state due cose a decidere la partita: avere incassato la seconda rete subito dopo il nostro pareggio, e le penalità”.
Già, questa mancanza di disciplina l’avete pagata. Ti ha dato fastidio l’attitudine nell’ultimo lungo boxplay provocato dalla penalità di partita di Dauphin? Era magari finita la benzina ed è mancata la disperazione per tentare di difendersi meglio?
“Penso che quando ci sono dei momenti dove magari non sei così fortunato, le cose non vanno nella tua direzione e non sei particolarmente in forma hai due possibilità e questo vale per tutti, non solo per noi: mollare e piangersi un po’ addosso oppure spingere ancora di più. In questo senso non vedo l’ora della partita contro il Kloten per vedere che scelta facciamo come gruppo”.
Sei preoccupato per le tante reti incassate ultimamente oppure era fisiologico che prima o poi arrivasse un momento del genere sull’arco di una lunga stagione?
“Contro il Friborgo abbiamo perso 6-2 e 4 di queste reti le abbiamo incassate in boxplay. Se avessimo preso meno penalità poteva finire magari in maniera diversa. Questa è una delle cose che dobbiamo riaggiustare. Se vogliamo avere una chance di fare risultato si passa da lì”.
Dauphin ha incassato due penalità dannose, la prima in powerplay con due avversari senza bastone e la seconda quella che è costata tre reti, una penalità di partita per slew-footing. Che ci dici?
“Non ho visto la scena, era nell’angolo morto dalla panchina. L’unica cosa che ho visto è che l’arbitro era proprio di fianco quindi difficilmente può aver sbagliato. Sicuramente non è con la frustrazione che risolverà i suoi problemi. Adesso Dauphin pagherà quello che deve pagare e basta, ma ribadisco, la frustrazione o per meglio dire certe reazioni non servono a niente”.