AMBRÌ – “Non abbiamo meritato niente, il risultato è giusto”. Il commento di Luca Cereda al termine della sfida contro lo Zugo è breve e lapidario. Il suo Ambrì Piotta non è riuscito a ripetere la prestazione praticamente perfetta offerta contro gli ZSC Lions, ed ha finito per uscire battuto da una partita che sembrava tutto tranne che impossibile da conquistare.
“Per noi non è abbastanza giocare al 90%… Se non scendiamo in pista dando come minimo il 100% non possiamo avere successo. Questo è quello che abbiamo detto alla squadra a fine partita. Ogni tanto la verità fa male, ma questa è la realtà”, ha continuato il coach leventinese.
“Abbiamo ancora fatto dei cambi sopra i 40 secondi, e questo ci condanna a giocare al di sotto delle nostre possibilità. Il concetto è molto semplice, se tutti non danno il massimo abbiamo poche chance. Prima della partita, nel warmup e in spogliatoio, avevo già il sentore che non eravamo al massimo… Abbiamo provato a buttare un po’ di benzina, ma se il fuoco non è acceso diventa difficile”.
Sull’arco dei 60 minuti spiccano naturalmente quei due non sfruttati a 5-contro-3, il cui impatto è apparso ancora più grave dopo che lo Zugo ha trovato il gol decisivo a risultato di un powerplay nel terzo tempo.
“Quella doppia superiorità numerica non sfruttata è stata l’immagine della partita – ha spiegato Cereda – non bisogna aspettare degli episodi per avere il momentum o il controllo della partita, ma si deve partire bene sin dall’inizio. Noi siamo stati minimalisti ed abbiamo finito per pagarne il prezzo”.
Una mossa tentata in corsa da Cereda è stata quella di riportare D’Agostini in linea con Emmerton e Zwerger. “Vedevo che c’era bisogno di cambiare qualcosa… Abbiamo provato a fare quella modifica, ma non ha portato i risultati che speravamo”.
Il sapore della sconfitta diventa poi ancora più amaro se si pensa che tutte le avversarie in lotta con l’Ambrì a ridosso con la linea sono andate a punti. Cereda non guarda però alla classifica, ma ammette di essere “arrabbiatissimo per la nostra sconfitta… Non mi interessa quello che fanno gli altri, ma noi dobbiamo trovare la maturità necessaria per ripeterci da una prestazione all’altra. Dopo il successo sullo Zurigo pensavo avessimo fatto un passo avanti, ma invece non ci siamo ancora”.
Una nota positiva di questo ultime uscite è stato l’innesto di Misha Moor, che anche venerdì sera si è rivisto in pista. “Impiegarlo in casa è più facile, visto che con il secondo cambio possiamo vedere quali giocatori schierano gli avversari. Misha è un giovane che vogliamo far crescere… Negli ultimi anni ha giocato poco per diversi motivi, dunque vogliamo dargli tanto ghiaccio e farlo crescere passo dopo passo. Per lui le partite con i Rockets sono ancora molto importanti. Venerdì abbiamo avuto la possibilità di inserirlo un po’ di più e siamo contenti di quello che ha fatto, ha giocato in modo intenso e semplice”.