LUGANO – Dopo due vittorie consecutive l’Ambrì Piotta è uscito battuto in maniera netta dal derby, che ha segnato il sesto KO filato da parte dei biancoblù nei confronti diretti con i cugini.
“Il Lugano è partito molto meglio a livello tecnico e di esecuzione, poi chiaramente quando ci si ritrova sotto per 2-0 alla Corner Arena dopo cinque minuti di gioco le cose diventano difficili”, ha commentato il coach leventinese Luca Cereda.
“Abbiamo sostanzialmente regalato due gol perdendo malamente altrettanti dischi, poi nel periodo centrale abbiamo vissuto il nostro momento migliore in cui avevamo invertito un po’ la tendenza alzando l’intensità fisica, ma in quel frangente abbiamo commesso l’errore di forzare troppo… Abbiamo perso l’ordine e contro brave squadre come quella bianconera paghi dazio”.
Luca Cereda, il match si è chiuso già nel secondo tempo, con quel quarto gol pesantissimo…
“Penso proprio di sì, il 4-1 ha chiuso la partita. E arrivato proprio nella fase in cui avevamo recuperato il momentum, però abbiamo commesso l’errore di forzare troppo e quel gol ci ha sicuramente tagliato le gambe e deciso la partita in modo definitivo”.
Non ha dato un bel segnale quel lungo 5-contro-3, con tutti i biancoblù in pista molto lontani da Merzlikins…
“Giocare un powerplay del genere non era nelle nostre intenzioni. Però sul 6-1 è difficile, non badiamo troppo a come abbiamo giocato quella situazione ma vogliamo concentrarci su altri aspetti della partita. Chiaramente però in una superiorità numerica non è nei nostri schemi essere così distanti dal portiere”.
Siete perlomeno riusciti a vincere il terzo tempo, è rilevante?
“Per come si è messa la partita, uno degli aspetti positivi è proprio che nel terzo tempo non abbiamo più subito gol. Ci siamo detti che volevamo tenere il disco fuori dalla nostra porta e siamo perlomeno riusciti a vincere il periodo. Comunque non è di sicuro una grande consolazione, la cosa da imparare è quella di dover sempre partire con la giusta intensità fisica, ed inoltre quando si riesce a riconquistare il momentum non si deve forzare. In questo eravamo stati bravi contro il Ginevra, mentre martedì abbiamo fatto il contrario”.
Il KO è severo, ma diverso rispetto a quello incassato contro il Bienne…
“Sicuramente è una sconfitta numericamente più pesante, ma le sensazioni sono diverse. Nel derby in alcuni momenti siamo riusciti a riportare a nostro favore l’inerzia dell’incontro, cosa molto complicata a Lugano e che invece contro il Bienne non ci era mai riuscita. Dobbiamo però imparare a limitarci alle giocate che sono nelle nostre corde”.
Il bilancio di questo primo scorcio di campionato rimane comunque positivo…
“Abbiamo vinto tre delle sei partite disputate, e sinora penso che la nostra miglior prova sia stata quella di debutto, finita con una sconfitta contro lo Zugo. In quel caso avevamo giocato molto bene, mentre sia a Davos che in casa col Ginevra eravamo relativamente soddisfatti. A livello di spirito è andata bene anche a Langnau, mentre con il Bienne è stata la peggiore in assoluto. Il derby lo piazzo al penultimo posto. Ci sono passi avanti da fare per arrivare alla maturità, contro squadre forti dobbiamo avere maggiore pazienza e non perdere la calma”.
Nel derby ha sorpreso il rientro di Bianchi, che era dato assente per un paio di settimane…
“Lo consideriamo recuperato. Si è allenato regolarmente senza particolari problemi, nel derby ha potuto giocare senza intoppi e durante la partita è andato tutto bene… Aveva una distorsione alla caviglia ma con un tape di rinforzo le cose sono migliorate, a maggior ragione quando si scende in pista con un po’ di adrenalina”.
Si pensava invece di vedere Plastino, come sono le sue condizioni?
“Plastino è ammalato, non riveliamo precisamente cos’ha perché è un segreto medico. Si sta allenando e per il derby è rimasto in dubbio sino all’ultimo, è mancato poco per vederlo tornare a giocare. Speriamo di recuperarlo per giovedì, ma non è comunque confrontato con nulla di grave”.