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Ambrì Piotta

Cereda: “Manca costanza, dobbiamo costruire ed evitare di inciampare come in passato”

Il coach dopo la rimonta: “Pestoni e Zwerger, come tutta la squadra, non stanno vivendo il loro miglior momento. Volevamo dar loro un reset, rimangono fondamentali. Senn? Con un portiere così hai sempre la chance di vincere”

PORRENTRUY – Luca Cereda ha potuto tirare un sospiro di sollievo al termine della partita di Porrentruy. Rientrare in partita e portare a casa due punti dopo il pessimo inizio è stato importante.

“È stata una bella reazione dei ragazzi. Il primo gol incassato sul primo cambio ci ha fatto piuttosto male, ha messo tanta tensione nelle gambe, mani e teste dei giocatori. Abbiamo fatto fatica i primi 16 minuti, poi i giocatori sono stati bravi dapprima a non mollare e poi a cercare di crescere con il passare dei minuti. Penso che abbiamo finito bene”.

Hai chiamato il timeout dopo il 2-0 e dopo la terza rete hai sostituito il portiere. Che messaggio hai voluto mandare in quei momenti delicati alla squadra?
“Semplicemente di giocare per vincere. Alla fine è una partita di hockey, bisogna giocare per vincere. Non le vinceremo mai tutte, non le perderemo mai tutte, si trattava di giocare con la giusta attitudine senza lasciarsi andare. Ho cercato di sfruttare tutte le mosse che un coach ha a disposizione”.

Non è di certo stato il miglior Ambrì, ma il fatto di aver vinto può aiutare a dare fiducia per le prossime partite?
“Questo lo vedremo, sicuramente è stato un buon comeback, ma allo stesso tempo una delle problematiche avute ultimamente è un po’ la costanza, sia durante la partita, sia su più match. Sicuramente si può, rispettivamente si deve costruire, cercando di fare ulteriori passi avanti, ma senza pensare che ci sia qualcosa di acquisito”.

A tuo avviso è maggiormente un problema di costanza o fiducia?
“Di costanza, ogni momento che avevamo il sentimento di avere qualcosa di un po’ solido sotto i piedi siamo inciampati, adesso si tratta di rimanere con i piedi ben saldi per terra”.

La scelta di puntare sui rientri dei giovani Terraneo e Muggli, promuovere Hedlund, escludere Pestoni e relegare Zwerger a tredicesimo attaccante come la spieghi?
“Siamo in un momento dove abbiamo un po’ di difficoltà a creare gol e occasioni da rete. Volevamo portare un po’ di linfa ed energia nuova all’interno del gruppo. Abbiamo sempre detto che vogliamo essere un club formatore. Sapevamo che Simone e Tim stavano facendo bene a Visp e Coira. Hedlund lo vediamo ogni giorno in allenamento. Volevamo dunque dare una chance a tutti loro. Allo stesso tempo, anche Pestoni e Zwerger, un po’ come tutta la squadra, non stanno vivendo il loro miglior momento. Volevamo dar loro un piccolo taglio, un reset, perché rimangono due pedine fondamentali per noi. La stagione è ancora lunga e avremo bisogno il meglio da loro due per fare ulteriori progressi”.

È stato difficile comunicare la decisione a Pestoni? Come ha reagito?
“È stata una giornata un po’ particolare perché non ci siamo trovati al mattino per il warm-up. Ci siamo trovati direttamente per la partenza, l’ho dunque contattato telefonicamente. Penso che abbia accettato la decisione, sicuramente non era contento, ma come dicevo prima, rimane una parte importante del nostro gruppo”.

È anche un segnale verso altri senatori o presunti tali che nessuno ha il posto assicurato? Ti faccio ad esempio i nomi di Bürgler e Heim, altri due che non stanno certo vivendo il loro miglior periodo…
“Vinciamo e perdiamo tutti assieme, non si punta il dito contro nessuno. Non penso che volevamo dare un segnale particolare, se non quello di cercare di recuperare i migliori Inti e Zwergy. Abbiamo bisogno della loro creatività, energia e anche un po’ ogni tanto della loro pazzia sul ghiaccio per fare bene. Se questa scelta poi ha conseguenze positive anche su altri, ben venga. Lo diciamo spesso, le decisioni sono fondate sulle prestazioni in partita e in allenamento, magari qualcuno trae energia positiva per fare quel passettino in più di cui abbiamo bisogno”.

Giù il cappello di fronte a Senn. È stato il game changer. Vi ha tenuti in piedi con alcuni grandi interventi. Dall’altro lato credo però che ci sia tanto dispiacere per Juvonen, in un momento già difficile per lui…
“Sono d’accordo. Ne abbiamo parlato durante la pausa. Se guardiamo le statistiche medie delle parate dei portieri sono molto alte, attualmente al 91.63%. Gilles ha fatto il 100% a Porrentruy e il 94% l’altro giorno. Quando hai un portiere così hai sempre una chance di vincere. Sono due pedine molto importanti per noi, ci dispiace per Janne, che oltretutto è stato a lungo malato prima di Natale. Cercheremo di aiutarlo al fine di recuperare le migliori sensazioni”.

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