AMBRÌ – Con la sconfitta di sabato sera contro il Davos si è concluso un 2017 intensissimo per l’Ambrì Piotta, che negli ultimi mesi ha vissuto la prima fase di un rilancio che richiederà un percorso ancora lungo e tortuoso, ma finalmente indirizzato verso una direzione precisa.
L’ultima prova dell’anno ha sostanzialmente confermato gli alti e bassi di cui si è resa protagonista la squadra e, come ha spiegato coach Luca Cereda, nella sfida contro i grigionesi l’Ambrì è stato “un po’ troppo disordinato. A partire dal secondo tempo l’attitudine indubbiamente non era male, ma la mancanza di ordine sul ghiaccio non ci ha permesso di creare qualcosina in più… Sul fronte offensivo non siamo riusciti a combinare molto”.
In questo senso un momento determinante è arrivato nel periodo centrale, iniziato bene dai leventinesi ma poi sfociato in quel 2-0 ospite che ha dato una decisa mazzata alle ambizioni biancoblù. “A quel punto rimaneva ancora tanto da giocare, ma è vero che da lì non siamo più riusciti a creare un momentum veramente positivo… Ci sono mancati 4-5 cambi di fila in cui riuscivamo a creare. Probabilmente il loro secondo gol è arrivato contro l’andamento del gioco, meritavamo di più noi l’1-1 che loro il 2-0, dunque è stata una fase decisiva”.
Dal punto di vista del lineup Cereda ha preso la decisione di confermare Berthon al centro nonostante il rientro di Müller, “questo perchè eravamo contenti di quanto mostrato da Eliot venerdì, quindi meritava un’altra chance in quella posizione… Credo che anche sabato abbia svolto un ottimo lavoro”.
Due prestazioni tutto sommato positive le ha inoltre fornite Jeff Taffe, il quale “è un ottimo professionista, si sta allenando bene ed è molto ben integrato nel gruppo, nello spogliatoio è rispettato da tutti. Da quel lato siamo contenti, ora avrà anche lui un paio di giorni di riposo per recuperare e farsi trovare pronto a partire da gennaio”.
In questo senso, la squadra riprenderà a lavorare il 27 dicembre con un breve campo di allenamento che durerà fino al 30. Seguirà una nuova pausa sino al primo gennaio, dopodiché il lavoro riprenderà in vista del match di Kloten.
Il lavoro per la seconda parte di stagione è chiaro nelle mente di Cereda, a risultato di quanto visto in queste prime 35 partite. “Non ci è mancata la giusta attitudine, nemmeno nell’ultimo mese, ma siamo stati poco costanti sin dall’inizio. Cambiare un gruppo a livello di mentalità richiede del tempo e dei passaggi a vuoto, ma piano piano vogliamo trovare la costanza di affrontare ogni partita nella stessa maniera. Il nostro obiettivo rimane la salvezza, questo nonostante qualcuno si fosse montato un po’ al testa ad un certo punto, ma noi siamo sempre stati molto chiari. Sappiamo di doverci preparare bene, perchè la lotta sarà lunga e mentalmente dovremo essere pronti”.
Cereda in questo senso resta concentrato sul presente, e nemmeno quando interrogato sugli ingaggi di Fischer e Guerra ha voluto guardare al prossimo campionato. “Sono due ottimi elementi che hanno già dimostrato il loro valore in questi anni, siamo sicuramente felici di averli. Come detto dobbiamo però pensare solamente al presente, e non guardare al futuro”.
In un periodo tradizionalmente caratterizzato da rinnovi e nuovi contratti, non bisogna però aspettarsi comunicati inerenti lo stesso Luca Cereda. “Sono in possesso di un normale contratto di lavoro – ha confermato il coach – la cui durata è a tempo indeterminato e con il classico termine di disdetta di tre mesi. Penso di essere uno dei pochi allenatori ad avere un accordo del genere, ma non ho mai pensato molto a questo, visto che ho tantissimo lavoro da fare. Come per la squadra, anche per me la cosa importante è ciò che si svolge quotidianamente , poi il tutto arriva di conseguenza”.