ZUGO – Può sicuramente essere un coach soddisfatto Luca Cereda, che martedì sera alla Bossard Arena ha visto il suo Ambrì Piotta giocare un’ottima partita, guadagnandosi con grande merito il successo e due punti importanti in vista del rush finale.
“Questa partita fa parte della top 5 delle nostre migliori prestazioni stagionali? Direi di sì, abbiamo giocato bene, i ragazzi sono stati bravi a soffrire anche nel momento di difficoltà in entrata del secondo tempo, quando abbiamo perso alcuni dischi all’altezza della linea blu offensiva. Ho percepito solidità sia con che senza disco. Una delle nostre prove più mature, seppure magari non estremamente spettacolare”.
Oltre ai soliti noti e agli stranieri è balzata all’occhio l’ottima prestazione di gente di cui si parla meno, i cosiddetti comprimari, penso a Zaccheo Dotti e al giovane Zündel…
“Sono d’accordo, aggiungerei anche Trisconi. Noele ha fatto un ottimo lavoro in forecheck, si è guadagnato un powerplay, è stata una zecca per gli avversari. Abbiamo bisogno di tutti, specialmente nella fase finale di regular season”.
C’è un po’ di rammarico per non aver conquistato i tre punti o sarebbe per certi versi presuntuoso avere questo pensiero considerando che si giocava nella tana dei campioni in carica, seppur attualmente in un momento non brillantissimo?
“Potevamo conquistare la posta piena, non è sbagliato avere questo pensiero, ma allo stesso tempo siamo comunque riusciti a vincere e abbiamo fatto dei passi avanti a livello della solidità di gioco. È importante vedere le cose positive per noi. È vero, abbiamo fallito tante occasioni nel primo tempo, ma non bisogna nemmeno dimenticarsi che lo Zugo ha colpito due pali in quella frazione. Siamo dunque contenti dei due punti guadagnati”.
La velocità di Formenton è pazzesca, è un dono della natura o si può in qualche modo allenarla?
“Entrambe le cose direi. Da un lato è un dono della natura, io potevo allenarmi quanto volevo, non sarei mai diventato così veloce. È però importante curare e stimolare le proprie forze, Alex deve continuare ad allenare la sua velocità per tenerla il più a lungo possibile. Oltre a una grande potenza nei primi passi ha anche una buona tecnica di pattinaggio, non per niente giocava in NHL l’anno scorso”.
Venerdì arriva l’Ajoie. È una partita più dura da preparare rispetto a quella contro lo Zugo? Si sfida il fanalino di coda e dopo le ultime belle prestazioni l’ambiente si attende una vittoria, è quasi un obbligo…
“Sicuramente. A Langnau il weekend scorso era interessante ascoltare cosa dicevano le persone a fine partita. Si chiedevano come i bernesi avessero fatto a vincere a Bienne e a perdere in casa contro l’Ambrì. La verità? Ogni partita è difficile, penso che adesso dopo aver conquistato finora due punti in tre partite contro l’Ajoie sappiamo che non sarà semplice, bisognerà lottare e soffrire. La base sarà la compattezza, con e senza disco, come alla Bossard”.