DAVOS – Luca Cereda lo aveva detto: “Non andremo alla Spengler in passeggiata scolastica”. E così è stato. Forte degli elementi chiave del proprio gioco, l’Ambrì Piotta ha esordito nel migliore dei modi vincendo con merito una partita che ha saputo regalare tante emozioni ai numerosi tifosi accorsi.
“È stato un pomeriggio meraviglioso per la dirigenza, per noi allenatori e per i giocatori”, ha dichiarato il coach biancoblù. “Siamo contenti di aver regalato a questo tifo incredibile delle belle emozioni”.
Emozioni che sono state gestite benissimo…
“È vero e non era affatto scontato perché ce ne sono state tante. L’obiettivo era di partire bene, con il piede giusto, e in questo siamo stati bravi. Siamo riusciti ad aggredire subito il nostro avversario giocando con tanto coraggio e credo che questo alla fine ci ha ripagati con un po’ di fortuna nei momenti finali”.
Com’è stato giocare lontani da casa in una pista che tifava solo per voi?
“Molto emozionante. Ne abbiamo parlato con i ragazzi prima di scendere in pista e ci ho tenuto a ricordare da dove veniamo… Ho ricordato che siamo un piccolo paesino di montagna che decide di andare a combattere, tutti assieme, come una grande famiglia, e giovedì ne abbiamo avuto la dimostrazione. È stato bellissimo”.
La Spengler fa parte della tradizione hockeistica del nostro paese. Prima di questo debutto come la vivevi?
“Chi è cresciuto in Svizzera e ama l’hockey non può non apprezzarla. Dopo i vari pranzi e cene di Natale in casa mia c’era il divano e c’era la Coppa Spengler. Mi sembra incredibile viverla ora da protagonista, è un’esperienza che non capita spesso e quindi come gruppo vogliamo approfittarne il più possibile, imparando prima di tutto qualcosa dal ghiaccio”.
Come giudichi l’apporto dei rinforzi?
“Sicuramente positivo. La base è sempre quella, quando hai il cuore dalla parte giusta tutto diventa più facile, dall’inserimento nel gruppo a quello sul ghiaccio. Questi ragazzi sono arrivati da noi con umiltà e con grande voglia e sul ghiaccio lo si è visto. Non ho ancora un piano definitivo per quanto concerne la gestione dei giocatori ma l’intenzione è di far giocare tutti quelli che sono arrivati a Davos con noi”.
In che modo hai deciso di ridisegnare i blocchi offensivi?
“Tutto è avvenuto in modo molto naturale. Ovviamente fino alla prova del ghiaccio non puoi sapere se le scelte fatte sono giuste ma la partita ha fornito ottime risposte. Venerdì avremo un giorno di riposo e ne approfitteremo per ricaricare le batterie e decidere chi schierare nella prossima sfida. Vedremo se saremo altrettanto fortunati a trovare le giuste combinazioni”.