LUGANO – Il cambio di allenatore pare aver dato la classica scossa all’ambiente bianconero, ma ci sono dei giocatori che spiccavano per determinazione e attitudine anche prima dell’arrivo di Krupp.
Lorenzo Canonica è uno di questi e il numero 14 bianconero, a dispetto della giovane età, mostra sempre lucidità e grande impegno, anche nei momenti difficili: “È stata sicuramente una settimana intensa e particolare – le impressioni dell’attaccante ticinese – per alcuni aspetti nemmeno sempre facile, ma ripartire da una vittoria del genere fa sicuramente bene a tutti”.
Lorenzo Canonica, quali sono state le direttive di Uwe Krupp per la sfida contro il Davos?
“Il coach ci ha chiesto di giocare con semplicità e liberi da pensieri. Abbiamo lavorato su un paio di aggiustamenti in zona difensiva, mentre per quanto riguarda l’attacco non è cambiato molto rispetto a prima, ma ci viene chiesto di essere molto più diretti, di chiudere i check e di togliere spazio all’avversario”.
Si è notato anche come a ogni occasione abbiate cercato di mettere più dischi possibili su Aeschlimann e in un paio di casi i rebound e le deviazioni sono state decisivi…
“Sì anche questo è un aspetto su cui si è insistito, per mettere pressione sulla porta e cercare di sfruttare i dischi nello slot. Da qui alla fine della regular season manca poco, dire di prendere partita per partita è quasi riduttivo, direi che ora ci si concentra addirittura cambio su cambio perché il prossimo può essere quello decisivo, quindi ogni occasione per fare male deve essere sfruttata per cercare di fare accadere qualcosa”.
Sabato a Zurigo l’occasione contro un altro avversario di alto livello per dimostrare che venerdì non è stata solo una “fiammata”…
“Sappiamo in che situazione ci troviamo e anche che questo sarebbe stato un weekend molto duro, ma siamo partiti bene e sicuramente cercheremo di fare altri passi avanti sabato a Zurigo. L’importante sarà giocare con la testa libera senza pensare a chi avremo davanti ma concentrandoci nell’applicare bene le direttive”.
Per un giovane come te, cresciuto anche nelle giovanili del Lugano, emotivamente come è stato il cambio da Gianinazzi a Krupp?
“Ovvio che è dispiaciuto molto per Gianinazzi e per come è andata, soprattutto per chi come me e altri lo conosceva già da tempo ed è stato formato nelle giovanili, ma oggi sappiamo che non c’è spazio per guardarsi indietro. Con Krupp è iniziato qualcosa di nuovo, personalmente trovo che sia una persona fantastica e come coach che ha subito portato nuovo entusiasmo e ha posto le basi perché tutti possano rimettersi in gioco e sentirsi coinvolti”.