
(Photobrusca & Luckyvideo)
LUGANO – È uscito dal ghiaccio con zero punti il Lugano nel debutto casalingo contro lo Zugo, ma ha riguadagnato gli spogliatoi anche con gli applausi del pubblico. È stato sicuramente un peccato per i bianconeri non ottenere un risultato utile, ma sul ghiaccio si è visto un Lugano presente e che ha tenuto il ritmo.
“Peccato davvero, perché penso che rispetto a martedì abbiamo fatto davvero un passo nella buona direzione”, ha commentato Lorenzo Canonica. “Noi attaccanti abbiamo mosso molto più le gambe e recuperato più dischi. Si sono viste anche tante transizioni, ma il prossimo step sarà quello di riuscire a sfruttarle e lavorare maggiormente in zona offensiva. Vogliamo crearci più occasioni da gol, e soprattutto concretizzarle”.
Nel gioco difensivo e nelle uscite dal terzo si vede che c’è già un’impronta diversa, ma come dici tu in avanti manca l’ultimo tocco…
“Sì, stiamo lavorando tanto sulle transizioni veloci. Penso che contro lo Zugo abbiamo eseguito bene quell’esercizio, però offensivamente manca uno step in più. Dobbiamo forzare maggiormente, mettere dischi sulla porta e sicuramente qualcuno in più entrerà”.
Peccato il 6-contro-4 finale, un po’ pasticciato. È mancata lucidità?
“Alla fine tutti pensavano unicamente a segnare, ed ovviamente la lucidità può essere venuta meno. È un aspetto da aggiungere alle cose che dovremo riguardare, dovremo prepararci un po’ meglio, ma questo fa parte dei vari step che ancora davanti a noi”.
Da Mitell vieni sfruttato all’ala, un ruolo che avevi anche a livello giovanile in Canada. Questo ti permette di giocare in maniera più offensiva?
“Sì, sicuramente. Quello che tendevo a fare già nelle giovanili come centro era il fatto di guardare un po’ troppo alla difesa, mentre come ala sono più libero di spingermi in avanti. In questo modo mi trovo più a mio agio nel cercare le puntate offensive e andare sulla porta”.
Questa partita l’hai inoltre giocata da Top Scorer, è stata una sensazione particolare?
“Eh sì, è stato piuttosto particolare! Soprattutto all’inizio, poi dopo una volta che si indossa il casco non lo si vede più e dunque non mi metteva più tanta pressione”.



