AMBRÌ – BIENNE
3-2
(0-1, 2-0, 0-1; 1-0)
Reti: 5’04 Joggi (Sutter) 0-1, 21’02 Kubalik (Zwerger, Fora) 1-1, 32’32 D’Agostini (Zwerger, Pinana) 2-1, 58’33 Pouliot 2-2, 64’29 Zwerger (Fora, Müller) 3-2
Note: Valascia, 3’929 spettatori. Arbitri Hebeisen, Wehrli; Bürgi, Stuber
Penalità: Ambrì 3×2′, Bienne 2×2′
AMBRÌ – È stata una serata di peripezie, quella di venerdì, ma che si è conclusa con il giusto premio per l’Ambrì Piotta. I biancoblù sono infatti riusciti a piegare il Bienne al termine di un match che ha visto la squadra di Cereda farsi decisamente preferire a partire dal secondo tempo, pur vedendosi sfuggire i tre punti in seguito ad una clamorosa leggerezza di Conz a meno di due minuti dalla terza sirena.
Complessivamente l’output della sfida è comunque da considerarsi positivo, soprattutto considerando come per i leventinesi – da qui sino alla serie contro il Kloten – sia di fondamentale importanza il gioco espresso e l’attitudine mostrata sul ghiaccio, fattori che in questa fase della stagione possono avere un valore più prezioso dei punti da aggiungere in classifica.
Più che per i due punti ottenuti – utili comunque a spingere un po’ indietro gli aviatori – l’Ambrì deve infatti essere soddisfatto per come ha affrontato la squadra più in forma del torneo, pur ammettendo che gli uomini di Törmänen non hanno vissuto una serata propriamente brillante. Questo però poco importa, perché il gioco dell’Ambrì parte principalmente da tutto ciò che si può controllare, indipendentemente dall’avversario, ovvero dalla volontà di far andare le gambe e dare tutto ad ogni cambio.
Ultimamente i biancoblù questa indole aggressiva l’avevano un po’ persa per strada – o perlomeno si era presentata nella sua versione sbiadita troppo spesso – ma dopo un primo tempo giocato in maniera poco convincente, le cose sono migliorate in maniera evidente al rientro dagli spogliatoi.
I biancoblù hanno infatti sfruttato immediatamente il primo powerplay di serata per trovare il pareggio con Kubalik, abile nello sfruttare un bel suggerimento di Zwerger e rispondere così al punto d’apertura ottenuto al 5’04 da Joggi, quando l’attaccante ospite era stato dimenticato tutto solo nello slot. Il ceco si è finalmente sbloccato, ed ha così interrotto un digiuno di reti che durava da ben nove uscite, dando concretezza ai ben dieci tiri effettuati (!) in quella che è stata la sua miglior prova del 2018.
Da quel momento anche l’intera squadra ha riacquisto determinazione, riuscendo finalmente ad inanellare diversi cambi consecutivi a ritmo sostenuto e costringendo con una certa costanza il Bienne nel proprio terzo difensivo. Il vantaggio era così nell’aria, ed è arrivato grazie ad un preciso tiro di D’Agostini, autore del 2-1 pochi attimi prima di essere messo KO.
Il canadese ha infatti avuto la peggio da un contrasto alla balaustra con Kevin Fey, intervento risultato in un infortuno che preoccupa comprensibilmente l’ambiente biancoblù – vista anche la storia di D’Agostini con le commozioni cerebrali – ma che oggettivamente non ha nulla di irregolare. L’attaccante ha però incassato malamente quello che appare come un normale contrasto di gioco, e le sue condizioni saranno da verificare nei prossimi giorni, mentre la sua presenza sabato sul ghiaccio di Berna è da escludere.
L’Ambrì ha però reagito bene allo “shock” di vedere il proprio top scorer non ritornare in pista, e sembrava poter condurre in porto il 2-1 sino allo scadere dei tempi regolamentari. Dopo quei due boxplay superati senza danni nel primo tempo – di fondamentale importanza, incassare il 2-0 avrebbe cambiato i connotati del match – la squadra di Cereda è sopravvissuta anche ad un’inferiorità numerica nel finale, che si sperava rappresentasse l’ultima chance per i seeländer.
Purtroppo però ci ha pensato un vero regalo di Conz a rimettere tutto in discussione, visto che il suo tentativo di liberare il terzo ha finito per mandare il puck sul bastone di Pouliot, che ha ringraziato infilando il 2-2. Peccato, perché quella è stata l’unica sbavatura in un match giocato bene da Conz, in cui il portiere ha in diverse circostanze mantenuto in partita i suoi in momenti importanti della contesa. Commettere una leggerezza simile ad un nulla dal termine è indubbiamente un “crimine hockeyistico”, ma a Conz va dato anche credito per quanto fatto nei 58 minuti precedenti.
Per decidere la sfida ci è così voluto un gol di Zwerger a tu-per-tu con Hiller, dopo che l’Ambrì nell’overtime aveva saputo confermarsi più propositivo, tanto da costringere i direttori di gara a visionare in due circostanze il video. Il punto dell’austriaco ha ridato alla sfida la giusta direzione, e permesso ai biancoblù di ritrovare la vittoria alla Valascia – purtroppo mezza vuota – dopo sei KO consecutivi.
Parlando di equilibri, è stato importante il rientro di Cory Emmerton, autore di una buona sfida considerando il periodo di inattività, ed il cui innesto nel lineup ha permesso all’Ambrì di ritrovare una certa struttura al suo interno.
Sarà ora interessante osservare se la squadra riuscirà ad esprimersi nuovamente su un buon livello di intensità anche sabato sera a Berna, il tutto nell’ottica di riuscire finalmente a colmare la vera grande lacuna della squadra in vista del finale di stagione. La continuità.
IL PROTAGONISTA
Domink Kubalik: Il ceco ha vissuto diverse partite difficili nel nuovo anno, a volte a causa dei puck che non volevano saperne di finire in rete, altre volte per una sua tendenza a sparire per troppi minuti dal fulcro del gioco, salvo poi ricomparire con alcune fiammate isolate.
Nulla di tutto questo venerdì sera. Kubalik è stato uno dei motori principali dell’Ambrì, con ben dieci tiri all’attivo e tante giocate di valore, che hanno creato spazio e messo in condizione i compagni di fare bene.
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