AMBRÌ – Reduce dalla sua miglior stagione in carriera con 42 punti in 52 partite, Dario Bürgler è il giocatore più esperto dell’Ambrì Piotta, ma osservandolo in allenamento è facile accorgersi come il 35enne abbia ancora la stessa felicità nel scendere in pista dei suoi compagni più giovani.
“L’hockey è una passione che ho da sempre, e mi piace ancora!”, ci ha raccontato il numero 87 biancoblù. “Ad Ambrì c’è un gruppo che mi piace tanto ed è bello essere con questi ragazzi in spogliatoio e sul ghiaccio. C’è davvero un bel feeling e lavorare in queste condizioni è un po’ più facile”.
Lo scorso anno eri stato il terzo marcatore svizzero della lega, cosa aveva funzionato particolarmente bene per te?
“Penso che la differenza l’abbia fatta la costanza, che era abbastanza alta. In questo senso parlo sempre facendo riferimento alla mia linea, e non solo me stesso. Non abbiamo mai avuto troppe partite di fila in cui abbiamo incontrato difficoltà nel creare qualcosa, o non siamo riusciti a lavorare duro… Il disco non entrava sempre, ma la sensazione era costantemente quella che il lavoro fosse al giusto posto, dunque poi le reti arrivavano regolarmente come una conseguenza. È stato bello, ma ora in tutta la squadra stiamo cercando di creare una nuova alchimia, e per questo ci vorrà un po’ di tempo”.
A livello di squadra le cose non erano però andate come sperate… È possibile prendere quella delusione e usarla oggi come motivazione?
“Io non credo tanto in questi discorsi. Anche se la scorsa stagione fosse andata bene, ci saremmo comunque ritrovati qui oggi a dover lavorare duro, perché anche se nel passato si ha avuto successo poi le cose non diventano più facili. Ora vogliamo creare un nuovo spirito, con diversi nuovi giocatori che in squadra stanno portando le loro caratteristiche. Per sapere davvero chi siamo bisognerà però attendere i momenti difficili, è in quelle occasioni che esce davvero l’identità della squadra”.
Al tuo fianco ci sarà sempre Kneubuehler, ma Heim immaginiamo a te mancherà particolarmente…
“Un giocatore come lui mancherebbe ad ogni squadra della lega. Sul ghiaccio fa praticamente tutto bene, e sono contento che lui abbia questa opportunità. Spero che riesca a raggiungere già dall’inizio il suo obiettivo, ma anche se si prenderà del tempo l’importante è che darà tutto per la chance che gli si presenta”.
Dai giocatori arrivati dal mercato sembra un Ambrì un po’ meno tecnico ma più fisico e duro da affrontare. Tu che idea ti sei fatto?
“Guardando ai nomi nella nostra rosa questa è l’impressione, ma bisogna attendere. Nessuna partita si vince oppure perde sulla carta. Per ora il focus è solamente sul lavoro, siamo appena alla seconda settimana e stiamo cercando varie cose all’interno del nostro gruppo. Secondo me la vera natura di questa squadra ancora non si vede, forse gli allenatori hanno un’idea più precisa ma al momento quando sono sul ghiaccio ho già parecchio da fare (ride ndr)”.
Un focus di questo preseason sarà sul diventare subito squadra, per evitare un autunno difficile come quello dello scorso anno…
“Questo deve essere un obiettivo per noi, non devono più succedere quei momenti in cui usciamo sconfitti da tante partite di fila. Perdere naturalmente fa parte del gioco, ma dobbiamo essere più bravi nell’imparare dalle sconfitte e trovare subito il modo per vincere il match successivo. Stiamo lavorando per questo, nell’arco della stagione dovremo mostrare più costanza”.
Questo sarà fondamentale per reagire al recente passato…
“Se ripenso all’ultimo campionato alla fine eravamo arrivati a giocarci l’ultimo derby in casa contro il Lugano – ovvero la 51esima partita – con ancora la possibilità di arrivare all’ottavo posto. Ovviamente non basta andare vicino all’obiettivo per essere contenti, ma non eravamo nemmeno molto lontani dall’ottenere la qualificazione ai pre-playoff. Sicuramente c’è frustrazione per come sono andate le cose, ma non serve ora ripensarci. Siamo un gruppo nuovo, che deve formarsi ed avere fame”.