DAVOS – Dopo una prova di carattere, l’Ambrì Piotta è riuscito a tornare al successo dimostrando personalità nel recuperare due svantaggi contro la capolista Davos, una delle compagini più in forma del momento. Una serata, quella dell’Eisstadion, che ha evidenziato segnali di crescita per i leventinesi ma, soprattutto, una certa tenacia e unità del gruppo.
“È una bella vittoria di carattere che fa un gran bene al morale”, ha commentato Dario Bürgler dopo il match. “Quando segni all’ultimo è anche una questione di fortuna, una fortuna che durante la partita è però spesso mancata, ma noi ci abbiamo creduto e, alla fine, siamo andati a guadagnarcela”.
Già nel primo tempo ci avevate provato con insistenza ma era mancata la necessaria concretezza sotto porta. Poi, nel terzo, i dischi sono entrati. Cos’è cambiato?
“La convinzione che abbiamo messo in pista. C’era anche inizialmente, ma nella terza frazione abbiamo veramente dato tutto, insistendo sugli aspetti che nelle scorse partite non avevano funzionato. Già a Ginevra avevamo lavorato bene con tanti dischi sulla porta, ma poi c’era stato quell’epilogo amaro. Contro il Davos volevamo proseguire su questa via, continuando a lavorare davanti al portiere avversario e, insistendo, le cose sono andate per il verso giusto e i dischi sono finalmente entrati”.
State vivendo un periodo complicato, caratterizzato da tante sconfitte e parecchia frustrazione. Quanto conta una vittoria del genere, strappata con carattere?
“Conta moltissimo, specialmente se pensiamo essere arrivata contro una squadra – il Davos – che sta vivendo un ottimo momento di forma ed è in cima alla classifica. Eravamo delusi dall’esito della partita di Ginevra, e l’unico modo per scacciare quei fantasmi era di imporsi con determinazione. Ed è quello che è successo”.
Un piccolo neo riguarda la gestione dei momenti chiave. Dopo aver trovato il 2-2 avete immediatamente subìto il sorpasso di Stransky, che avrebbe potuto vanificare i vostri sforzi. Serve più maturità?
“Sì, in alcuni momenti dobbiamo imparare ad essere più furbi. Siamo consapevoli di questo, non siamo degli sprovveduti, e infatti in panchina discutiamo tanto della gestione di queste situazioni. Poi però succede che, presi dalla foga del momento, arriva un errore che risulta essere fatale. Per fortuna stavolta non lo è stato e questo lo dobbiamo alla grande determinazione del gruppo che ha voluto a tutti i costi la vittoria”.
Vi trovate in un periodo molto intenso con tante partite ravvicinate in pochi giorni. Come sta andando a livello di energie?
“Direi bene e, per certi versi, siamo contenti così perché tendenzialmente è sempre meglio giocare che allenarsi. Ci divertiamo di più. È un periodo intenso, certo, ma quando poi arrivano vittorie come questa anche il fisico ne trae beneficio, e non solo la testa”.
Questa è una vittoria che dimostra che l’Ambrì Piotta è vivo e che la squadra è unita attorno al suo allenatore…
“Certo, ma non ci sono mai stati dubbi su questo. Al limite questi sono argomenti di cui discute la stampa, ma il nostro allenatore non è mai stato un caso. Non penso ci sia bisogno di spendere molte parole al riguardo”.