LUGANO – Presentatosi con Sondell in pista al posto di Zackrisson, il Lugano sabato sera cercava riscatto per la brutta prestazione offerta il giorno prima in trasferta a Langnau.
Tuttavia, dopo il simbolico ingaggio d’inizio effettuato dall’indimenticato numero 4 bianconero Pat Schafhauser, i tifosi di casa hanno dovuto assistere ad una ormai nota scena, con il Lugano che per la 13esima volta nelle ultime 14 partite ha incassato la prima rete della partita, nell’occasione dopo addirittura soli 61 secondi.
“Non riesco a spiegarmelo – ci confida Dario Bürgler – generalmente ho l’impressione che ci prepariamo bene e che siamo pronti ad inizio partita. Spesso comunque siamo riusciti a reagire al gol iniziale segnando a nostra volta, questa è senza dubbio una cosa positiva, ma dobbiamo sicuramente anche trovare un modo per andare in vantaggio noi per primi”.
Dario Bürgler, siete riusciti a mostrare una reazione e, soprattutto offensivamente, il primo è stato uno dei vostri migliori periodi delle ultime settimane. Avete cambiato qualcosa?
“Credo che siamo a riusciti a fare un forecheck migliore, come unità di cinque uomini sul ghiaccio abbiamo provato a fare pressione ovunque coprendoci l’un l’altro. Questo ci ha permesso di recuperare qualche disco e continuare a giocare in zona offensiva. Sappiamo che siamo capaci a giocare a hockey, dobbiamo solamente trovare il modo per arrivare ad avere il controllo del disco per poi poter provocare qualcosa nel terzo offensivo”.
La partita però la si doveva decidere nel secondo tempo, quando avete potuto beneficiare di quasi 4 minuti di doppia superiorità numerica e di un rigore…
“Assolutamente. Con i “se” e con i “ma” non andiamo da nessuna parte, ma è chiaro che in quell’occasione avremmo dovuto segnare, dobbiamo diventare più astuti e smaliziati. Lo Zugo al momento è una squadra scafata, stanno giocando una buona stagione e hanno trovato il modo per sfruttare il fatto che noi non siamo riusciti a indirizzare la partita sui binari giusti”.
Lo Zugo poco dopo è riuscito a girare la partita con due gol in poco più di 30 secondi. Sembrerebbe che non riusciate proprio a trovare rimedio per questi blackout…
“L’hockey è un gioco di errori, ma noi ci prefiggiamo di fare molto ed essere intraprendenti… Tutti sappiamo come, dove e cosa dovremmo fare in qualsiasi circostanza, ma nonostante ciò è sempre una nuova situazione quella che si presenta sul ghiaccio. Alcune cose possono succedere, ma dobbiamo trovare un modo per aiutarci a vicenda e di rimediare agli sbagli, in modo da evitare che ogni volta che commettiamo un piccolo errore questo risulti decisivo”.
La partita contro lo Zugo è stata molto diversa rispetto a quella di Langnau, soprattutto per l’attitudine e la voglia messa sul ghiaccio. Come ci si può spiegare una differenza del genere? Solo con il fatto di giocare in casa o in trasferta?
“Sì, sembrerebbe che questo sia un motivo, ma purtroppo neanche io riesco a spiegarmelo. Il fatto di non essere riusciti a Langnau a mettere in pista la stessa energia portata sul ghiaccio in casa è un segnale di debolezza da parte nostra. Sono convinto che con l’impegno e l’energia di oggi saremmo riusciti ad andare a punti anche a Langnau. È qualcosa che ci fa riflettere e dobbiamo trovare un modo per portare tre volte alla settimana la nostra prestazione, in questo modo sono sicuro che i punti arrivaranno”.