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Ambrì Piotta

Buona gestione e sacrificio, da squadra l’Ambrì espugna Zurigo

I leventinesi interpretano bene la prima parte di gara e sfruttano le loro chance. Lions poco brillanti ma capaci infine di reagire, ma l’Ambrì ha retto bene il colpo

(Berend Stettler)

Buona gestione e sacrificio, da squadra l’Ambrì espugna Zurigo

ZSC LIONS – AMBRÌ

2-5

(0-2, 1-1, 1-2)

Reti: 01’56 Bürgler (Heim, Maillet) 0-1, 07’33 Kubalik (Virtanen, Zwerger) 0-2, 27’12 Heim (Müller) 0-3, 39’23 Grant (Andrighetto, Lehtonen) 1-3, 44’24 Lammikko (Frödén, Zehnder) 2-3, 58’29 DiDomenico (Zwerger) 2-4, 59’03 DiDomenico (Kubalik, Heed) 2-5

Note: Swiss Life Arena, 11’528 spettatori
Arbitri: Borga, DiPietro; Fuchs, Gnemmi
Penalità: ZSC Lions 5×2, Ambrì Piotta 4×2

Assenti: Janne JuvonenZaccheo Dotti (sovrannumero), William Hedlund (Snakes), Rocco Pezzullo (ammalato)

ZURIGO – Ci è voluta una partita inizialmente ben interpretata e poi con la giusta volontà al sacrificio, ma alla fine l’Ambrì Piotta è riuscito a strappare tre punti dal grande significato in casa degli ZSC Lions, costringendo per la prima volta in stagione i campioni in carica a uscire dal loro ghiaccio a mani vuote.

Gli ingredienti necessari per arrivare al successo sono stati diversi, a partire da una prima porzione di gara – sostanzialmente i primi due periodi – in cui i ritmi sono stati piuttosto bassi e gli ZSC Lions hanno pagato probabilmente un calendario che li aveva visti di scena a Berlino mercoledì sera con un’esecuzione insolitamente lenta e imprecisa.

(Berend Stettler)

Bravissima in quel frangente la squadra di Cereda, che nel primo periodo ha sostanzialmente sfruttato tutte le opportunità che le sono capitate, punendo puntualmente i Lions in powerplay su due penalità sicuramente evitabili. Bürgler e poi Kubalik hanno trovato due reti fondamentali che i Lions hanno faticato a digerire, e infatti i leventinesi hanno poi svolto un buon lavoro nel gestire gli abbozzi di reazione locale.

Questo compito è passato anche da un match in cui si è badato molto a non commettere errori di posizionamento e rallentando anche il gioco quando era necessario, il che ha portato a diversi frangenti “noiosi” in cui nulla sembrava succedere. Esattamente ciò che l’Ambrì Piotta desiderava, insomma, a maggior ragione quando nel periodo centrale Heim ha trovato il tiro giusto – dopo il bel lavoro preparatorio di Müller – per infilare il pesante gol del 3-0.

Peccato in questo senso avere un po’ “regalato” l’episodio che ha permesso ai Lions di far finalmente decollare la loro partita. La penalità rimediata in maniera ingenua da Grassi a due minuti dalla sirena doveva infatti essere evitata, a maggior ragione perché avvenuta in zona offensiva e in una situazione molto favorevole in termini di punteggio.

Un rischio simile era già stato corso nel primo periodo – quando un fallo di Maillet nel finale aveva rischiato di ridimensionare quanto fatto sin lì – e in questo caso è stato pagato con il gol di Grant, che ha risvegliato gli zurighesi e subito lasciato intendere che il terzo tempo non sarebbe stato di tranquilla gestione.

(Berend Stettler)

I biancoblù, arrivati a quel punto, avevano però messo sul tavolo anche le premesse per resistere all’urto dei padroni di casa, tanto che dopo due periodi l’unico appunto che era possibile fare alla squadra di Cereda era quello di venir colta un po’ troppo spesso con dei cambi lunghi che hanno portato a qualche affanno.

In quelle circostanze ci aveva però pensato la buona prestazione di Gilles Senn a metterci una pezza, con il portiere che ha saputo confermarsi all’altezza della situazione anche nei momenti più concitati del terzo tempo, questo nonostante sulla seconda rete avrebbe probabilmente potuto fare meglio.

Una mano importante l’ha poi ricevuta dai compagni, ad immagine di un Jesse Zgraggen che, a inizio periodo centrale, è stato colpito al volto da una discata di Kukan. Uscito dal ghiaccio sanguinante, il difensore ha perso solamente una decina di minuti per farsi medicare ed è poi tornato a lottare per un successo che ha via via assunto dei significati importanti.

Quella conquistata nella pista più difficile della Lega è infatti stata una vittoria di squadra, approfittando di un avversario forse non al massimo delle energie e della lucidità, ma mostrando anche tutte quelle caratteristiche per riuscire a superare i momenti di difficoltà e prevalere.

(Berend Stettler)

Nel finale il risultato è poi stato messo in cassaforte da DiDomenico, autore di una doppietta a porta sguarnita al termine di un match comunque generoso da parte della sua linea. Un po’ a corrente alterna Maillet, che ha comunque mostrato voglia di reagire al centro di Landry – dunque spostato all’ala – e De Luca, anche se a volte i tre si sono fatti prendere fuori posizione. Tra i pochi elementi in ombra invece Pestoni, che ha faticato nel dare ritmo al suo gioco, ma nel complesso lo sforzo di squadra è stato l’aspetto più rilevante.

Con una partita ancora da giocare prima della pausa – sabato in casa contro il Davos – i biancoblù hanno insomma ribadito di essere in un trend al rialzo, con quattro vittorie e sei risultati utili nelle ultime sette partite. La squadra, dopo i tanti cambiamenti di inizio stagione, sembra ora poter assumere una precisa identità, e vittorie come quelle di Zurigo in questo processo sono fondamentali.


IL PROTAGONISTA

Gilles Senn: I più attenti non mancheranno di rimarcare come sulla seconda rete incassata Senn non sia stato particolarmente brillante, ma oltre a quell’episodio la partita del portiere biancoblù è stata caratterizzata da tanti interventi importanti, anche in quelle fasi in cui il gioco era noioso e a basso ritmo. Lì un gol avrebbe potuto far decollare gli zurighesi, che invece hanno dovuto fare i conti con un Senn in forma.


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