LUGANO – Arrivato a Lugano grazie ad un autentico colpo di mercato lo scorso inverno, Damien Brunner è pronto a tornare a giocare una stagione completa in Svizzera, cosa che oramai non gli succedeva dal 2011/12, quando ottenne 74 punti in 54 partite con lo Zugo.
Dopo la parentesi del lockout l’attaccante oggi 29enne ha vestito le maglie di Red Wings e Devils, facendo registrare un bottino di 67 punti in 135 partite nel miglior campionato al mondo. Dopo i 17 punti in 23 incontri nella prima parentesi in bianconero, ora è pronto a diventare uno dei veri leader dell’attacco del Lugano…
Damien Brunner, che differenze hai notato nella preparazione estiva rispetto a quando giocavi ai Devils?
“Quest’estate, come tutte le estati da quando sono professionista, mi sono preparato con lo stesso programma fisico. Mio padre mi segue durante questo periodo e mi controlla durante gli allenamenti, dunque non ho cambiato la mia preparazione col cambio di squadra. È stata un’estate molto corta per via dei Mondiali, ed ho avuto occasione di fare solo una piccola pausa. Dopo aver lavorato 7-8 settimane fuori dal ghiaccio siamo già qui, pronti a cominciare la nuova stagione”.
L’anno scorso hai avuto bisogno di qualche partita per ritrovare la tua forma migliore, ora arrivi preparato per l’inizio di questa stagione?
“Credo che cominciare dall’inizio l’annata con il Lugano sia una cosa molto positiva per me, e ho già visto la differenza nelle scorse settimane, quando ho avuto la possibilità di stare a contatto con i compagni di squadra. Ho anche una casa qua adesso, e mi sento più a mio agio. Ci si sente meglio a poter cominciare la stagione in questo modo rispetto a quando si arriva in un nuovo spogliatoio a metà campionato”.
Probabilmente sarai schierato a fianco di Filppula, cosa ne pensi di lui?
“È un ottimo playmaker ovviamente. L’anno scorso abbiamo avuto parecchia sfortuna, in quanto lui si è infortunato poco tempo dopo il mio arrivo. Non abbiamo mai avuto la possibilità di prendere il ritmo, di conoscerci bene sul ghiaccio, dunque c’era mancanza di intesa tra di noi. In spogliatoio è una persona fantastica, molto tranquillo ma divertente e non vedo l’ora, se sarà il caso, di poter giocare con lui”.
Pensi ancora alla NHL?
“No, adesso gioco per il Lugano”.
Calle Andersson ha deciso di provare il grande salto in NHL, come hai fatto tu qualche anno fa con buoni risultati… Pensi che Calle possa farcela?
“Penso che sia un’ottima opportunità per lui, ha grande talento nonostante debba migliorare in alcuni aspetti del gioco. Ha deciso di cogliere l’occasione il prima possibile ed andare oltre oceano, dove troverà molta competizione tra i difensori. Ad esempio, c’è Raphael Diaz a New York in questo momento, che secondo me è un giocatore da NHL, ed è soltanto il settimo difensore. Sarà molto dura ma Calle ha delle ottime potenzialità, gioca bene sia la fase offensiva – dove possiede un ottimo tiro – che quella difensiva. È giovane e non si può mai sapere cosa succede se darà una buona impressione al camp”.
La gente si aspetta sempre il gol da Damien Brunner, senti la pressione?
“No, non c’è nessuna pressione. Sul ghiaccio c’è solo tanto divertimento, specialmente quando giochiamo alla Resega, dove i tifosi fanno un rumore assordante… È divertente poter giocare qua, grazie anche ai vari giocatori di talento che abbiamo in squadra. Non vedo l’ora di poter ricominciare, ma, come ho detto, non c’è pressione”.
Ai Mondiali hai disputato un buon torneo, nonostante la squadra non abbia avuto dei risultati eccelsi… Che sensazioni hai avuto?
“Penso che abbiamo avuto una partenza abbastanza difficile nella prima partita contro l’Austria, ma dopo quel passaggio a vuoto abbiamo giocato diversi buoni incontri. Abbiamo avuto parecchia sfortuna contro la Lettonia, mentre abbiamo disputato degli ottimi match contro le grandi squadre. Non siamo riusciti a mostrare il nostro miglior gioco durante i quarti di finale, ed è un peccato perchè avevamo una grossa possibilità di poter passare il turno. Purtroppo è stato così quasi tutto il torneo, dove abbiamo fatto fatica a segnare quel gol che ci avrebbe dato la vittoria. Anche per me non è stato facile, ho creato un sacco di occasioni da gol, ho fatto qualche punto ma alla fine sono mancati quei due o tre gol che avrei dovuto segnare, e forse saremmo potuti arrivare in semifinale”.
Cosa ne pensi del nuovo coach, Glen Hanlon?
“È una persona molto positiva, sia dentro che fuori dal ghiaccio. È solo il primo anno che ci allena, abbiamo appena cominciato a conoscerci. Ha portato buone sensazioni e penso che arriveremo preparati ai prossimi campionati del mondo”.