LUGANO – Contro un Berna in piena emergenza e in profonda crisi di risultati, il Lugano si è decisamente complicato la vita oltre il necessario, offrendo una prestazione dai due volti. A una prima parte di gara spenta e deludente, ha fatto seguito un finale di partita in cui i bianconeri hanno perlomeno mostrato determinazione e senso d’urgenza, elementi già sufficienti per dominare gli orsi e infine trovare pure la vittoria, anche se solo ai rigori.
“Sfidavamo una squadra che è dietro di noi in classifica, dopo il nostro primo gol dovevamo iniziare a giocare decisamente meglio e molto più duramente e penso che lo abbiamo fatto”, ci spiega Mikkel Boedker. “Ovviamente non è stata neanche lontanamente la nostra miglior partita, ma siamo riusciti a vincere ai rigori dopo averli portati all’overtime. Ci prendiamo quindi i due punti e guardiamo avanti”.
Per quale motivo non siete riusciti a giocare fin dall’inizio con lo stesso atteggiamento che avete mostrato dopo la vostra prima rete?
“Non lo so, penso che siamo usciti dagli spogliatoi un po’ piatti, ci abbiamo messo parecchio a trovare il ritmo giusto e per questo non ci sono scuse. Dopodiché penso però che abbiamo giocato in modo decente, abbiamo iniziato a sfruttare i nostri punti di forza, anche se ovviamente non è ideale aspettare mezzora prima di arrivare a questo punto. È positivo che siamo comunque riusciti a trarre due punti da questa partita, ma deve servirci da lezione”.
Siete quindi soddisfatti dei due punti conquistati o c’è rammarico per il punto perso, considerando che sarebbe stato possibile di più con una prestazione diversa a partire dal primo minuto?
“Ovviamente ci sarebbero piaciuti tutti e tre i punti, ma siamo stati in svantaggio per la maggior parte della gara, mettendoci da soli in una situazione difficile. Abbiamo lottato per rientrare in partita, trovando la rete del 2-2 anche se poi ovviamente non è stato ideale ritrovarsi due volte in inferiorità numerica durante l’overtime, quindi possiamo essere felici di essere stati in grado di neutralizzare entrambe le situazioni e trovare comunque la vittoria”.
Durante la partita McSorley ti ha spostato in una linea decisamente più offensiva, al fianco di Fazzini e Arcobello…
“Provo a giocare al mio meglio in qualunque linea in cui vengo schierato, cercando di fare le cose in cui sono bravo. Penso che anche contro il Berna ho di nuovo avuto e creato delle occasioni, ma al momento il disco non entra. Spero di poter tornare a segnare lavorando ancora più duramente”.
Venir schierato in una linea del genere potrebbe aiutarti ad aumentare la tua produzione offensiva? L’anno scorso hai giocato tutta la stagione con Arcobello, segnando 18 reti…
“Sì, sicuramente, giocare con giocatori offensivi aiuta sempre la produzione. Con questo non voglio dare contro alla mia linea precedente, penso che con Herburger e Morini formavamo un buon blocco, molto solido e costante, in grado di giocare contro le migliori linee avversarie concedendo poco. Quando però vieni schierato con giocatori offensivi le occasioni da rete tendono a capitare più spesso e ora dovrò semplicemente cominciare a sfruttarle”.
Sei fresco di convocazione per la Nazionale danese e tra qualche settimana potrai partecipare ai Giochi Olimpici…
“Sono davvero felice. Ovviamente è molto entusiasmante, è una cosa che come nazione non abbiamo mai vissuto ed è un traguardo incredibile per l’hockey danese. Andare ai Giochi, sventolare la nostra bandiera e competere sotto gli anelli olimpici penso che sia qualcosa di molto speciale, che mi accompagnerà per il resto della mia vita”.