LUGANO – Tra i veri colpi di mercato di questa particolare estate, l’attaccante danese Mikkel Boedker era uno dei grandi motivi d’interesse nell’amichevole giocata dal Lugano sabato pomeriggio, e l’ex giocatore NHL non ha mancato di lasciar intravedere la sua classe.
Al fianco di Arcobello e Fazzini ha mostrato velocità, visione di gioco e ottime mani, fornendo due assist e firmando anche la sua prima rete in bianconero.
“Per me è stato un buon inizio”, ci ha spiegato il danese. “Siamo usciti dagli spogliatoi ed immediatamente siamo riusciti a proporre un buon gioco, trovando ritmo e qualche bella giocata… Abbiamo portato in pista quegli elementi del sistema su cui avevamo lavorato in allenamento ed abbiamo visto buone cose”.
Sei sembrato subito a tuo agio con Fazzini e Arcobello, una linea dal gran potenziale…
“Fazzini si è subito dimostrato un giocatore dotato di un gran tiro, ma ha anche un’intelligenza hockeyistica che gli permette di farsi trovare negli spazi giusti, dunque se si riesce a tenere il puck sufficientemente a lungo diventa facile costruire delle occasioni. C’è sicuramente del potenziale ma questa era solamente la prima partita in cui abbiamo giocato assieme, abbiamo iniziato con il piede giusto e ora dovremo costruire su questa prestazione. Arcobello invece lo sappiamo, è un ottimo playmaker e con i suoi passaggi riesce a sfruttare al massimo i buchi concessi dalle difese avversarie”.
Dovrai essere uno dei leader di questo Lugano, sinora come ti sei integrato?
“Affronto il mio ruolo con semplicità. Devo dare il buon esempio ed ogni giorno voglio lavorare duro per rappresentare un modello da seguire, lanciando un messaggio specialmente con i fatti e facendo il mio lavoro. In spogliatoio mi sono integrato bene ed è fondamentale trattare gli altri con grande rispetto, soprattutto considerando che tutti si approcciano a me con grande gentilezza”.
Per te è tutto nuovo, qual è la sfida più grande di questo preseason?
“Credo di dover lavorare solamente sulle piccole cose, visto che ad esempio se pensiamo al ritorno alle piste più grandi per me non è un problema, visto che sono cresciuto in Europa. Pian piano mi sto abituando a come le cose funzionano a Lugano, sia sul ghiaccio che fuori, e mi sto creando delle nuove abitudini molto velocemente”.
Pelletier vuole un Lugano veloce e che va dritto sulla porta, caratteristiche che per te sono naturali…
“È vero. Penso che questa prima partita sia stato un buon esempio di come posso integrarmi nel sistema che vuole l’allenatore. Ovviamente ci sarà qualcosina da adattare nel mio gioco, ma questi sono automatismi che vengono quasi senza accorgersene con il passare del tempo. Sabato credo di aver mostrato come posso giocare, ora devo solo costruire su questa base e migliorare giorno dopo giorno in vista dell’inizio del campionato”.