ZURIGO – Simon Bodenmann e il suo Zurigo si sono tolti un bel peso dalle spalle con la vittoria in rimonta che permette loro di condurre nella finalissima per 2-1 contro il Losanna.
“Credo che stavolta siamo riusciti a rispondere alla loro fisicità. Nell’ultimo incontro invece il Losanna aveva giocato più duro rispetto a noi. Il fatto poi di aver segnato quattro reti ovviamente aiuta”.
Per te è stato il primo match di questa finale, quanto è stato difficile dover fare da spettatore finora?
“Chiaro, vuoi sempre giocare, ma abbiamo una rosa folta, due giocatori non possono mai venire iscritti sul foglio partita. Sabato ho potuto essere sul ghiaccio, magari nella prossima partita toccherà di nuovo a me stare fuori. Fa parte del gioco, l’importante è vincere”.
È difficile entrare sul ghiaccio quando sei reduce da una pausa così lunga?
“Chiaramente quando sei in questa situazione non provi delle giocate folli, non tenti un backhand o un passaggio avventato, non hai la fiducia quando arrivi direttamente dal divano di casa. Ho cercato di giocare duro, semplice e buttare il disco in profondità lungo la balaustra. Penso che nel complesso sia andata bene”.
Quanto è stato duro digerire la sconfitta di Losanna dopo avere in sostanza dominato nelle precedenti serie?
“È difficile da dire, di base durante i playoff devi mettere in conto che non puoi vincere tutti i match. Penso che questa vittoria ottenuta in Gara 3 sia molto importante a livello mentale subito dopo la prima sconfitta, ci voleva come reazione”.
Eri comunque alla Vaudoise Arena in occasione della seconda sfida?
“No, credo di aver ricevuto un bonus dovuto alla mia età, non sono dovuto andare a Losanna e ho potuto guardare la partita dal divano”.
Quanto è importante la tua esperienza in frangenti delicati come durante la terza partita?
“Credo che aiuti, essere già stato varie volte in determinate situazioni ti dà tranquillità e cerco rispettivamente spero di trasmettere questo al team”.
Sei sorpreso che ci siano così tante reti in questa finale?
“Non direi, entrambe le squadre dispongono di ottimi attacchi e lo stanno dimostrando”.
È difficile gestire il ruolo del favorito?
“Io credo che sia ormai finito tutto quel discorso, è la finale, si affrontano le migliori due squadre della stagione, non si può più parlare di favoriti”.
A fine stagione, a 36 anni, appenderai i pattini al chiodo. Ci pensi?
“È naturale, ma poter essere ancora in pista a questo punto della stagione è motivo di gioia, alcuni hanno già smesso”.
Vivere un’atmosfera simile, un ambiente infuocato, una coreografia bellissima, non ti fa venire voglia di aggiungere un’altra stagione?
“Francamente non penso di poter prolungare la mia carriera, proprio per questo cerco di godermi e respirare il più possibile tutte le emozioni che sto vivendo. Sono questi i momenti che ti rimarranno nei ricordi. Sono conscio di essere alla fine e proprio per questo voglio godermi al massimo l’istante”.
Però a questo punto non avresti nulla in contrario se fossero solamente due le partite rimanenti…
“Ahah, ebbene sì, sarei contento”.