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Interviste

Bertaggia: “Progrediamo curando i dettagli, la calma è alla base del nostro processo”

L’attaccante tornerà a giocare un derby: “Le sere in cui affrontiamo l’Ambrì danno sempre emozioni speciali, ma non vogliamo che sia un match diverso dagli altri. Per noi è solo un’altra chance di ottenere tre punti”

(Photobrusca & Luckyvideo)

LUGANO –  Al derby il Lugano arriva sicuramente con una nota positiva, e un trend in crescita. Lo scorso weekend ha infatti visto i bianconeri comportarsi bene contro il Losanna, prima di andare a trovare una vittoria convincente a Rapperswil.

In particolare il successo in casa dei Lakers ha portato tre punti importanti, per smuovere una classifica che aveva bisogno di iniziare a dare qualche soddisfazione alla squadra. A immagine del proprio coach il Lugano ha comunque sempre mostrato grande calma, ed ora si vedono i primi risultati.

“Penso che mantenere la calma sia alla base di tutto il processo. Ovviamente perdere le partite non fa piacere, e giocare bene non basta”, ci ha spiegato l’attaccante Alessio Bertaggia. “Ma nella maggior parte delle serate abbiamo mostrato delle belle prestazioni, e bisogna cercare di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, avendo però la consapevolezza di quale sia la parte vuota dello stesso bicchiere. Alla fine di tutto, ciò che conta è portare i punti a casa. Siamo contenti di aver vinto l’ultima partita, questo ci dà fiducia”.

Alessio Bertaggia, sei stato via tre anni, ora torni a giocare un derby. Ti erano mancate queste emozioni?
“Fino ad ora non ci avevo pensato troppo, anche perché ero concentrato sulle partite che dovevamo giocare sin qui. Ovviamente affrontare l’Ambrì rappresenta sempre una serata speciale, c’è un ambiente molto interessante e si sente l’emozione nell’aria. È una bellissima partita da giocare, ma per noi non deve diventare un match troppo diverso dagli altri. È un’altra occasione per vincere. Poi chiaro, c’è un trasporto emotivo un po’ più alto, ma la cosa che ci interessa sono i tre punti che vogliamo conquistare”.

Dopo quella brutta partita con il Berna, le cose sono decisamente andate meglio contro Losanna e Rapperswil. Cosa avete fatto di diverso?
“Penso che abbiamo prestato più attenzione ai dettagli, che spesso decidono le partite, e soprattutto determinano se la squadra gioca in modo giusto o sbagliato. Abbiamo mosso di più le gambe per andare a recuperare i dischi, sappiamo che abbiamo una squadra con un ottimo pattinaggio, e restare troppo ad aspettare non è sempre la soluzione giusta. Credo inoltre che siamo stati bravi a gestire le situazioni con il disco, aspettando il supporto giusto, questo ci ha permesso di non avere una squadra allungata e di avere sempre un compagno vicino”.

Stai giocando con Thürkauf e Simion. In questa linea il coach cosa ti chiede di portare?
“So esattamente che qualità hanno loro, e sono consapevole delle mie, dunque cerco di portare energia alla squadra e andare a recuperare i dischi. Voglio giocare fisico, muovermi tanto, queste sono le cose importanti. Lo staff ci chiede proprio questo, e penso che lo stiamo facendo abbastanza bene. Vogliamo essere anche un buon esempio per gli altri. Sono stato riportato a Lugano con un ruolo ben definito da Steinmann, so esattamente qual è il mio lavoro e cosa posso portare alla squadra”.

La vostra è stata una delle linee che Mitell non ha mai toccato. È importante questa stabilità?
“Beh, se non ci hanno spostato penso che gli allenatori siano relativamente contenti (ride, ndr). Come detto il nostro lavoro è chiaro, e questo è importante. In alcuni casi ci viene chiesto di contribuire offensivamente, mentre in altri il compito è quello di giocare contro le top linee avversarie e non farle segnare, e questo a volte significa già raggiungere un obiettivo. Non per forza dobbiamo trovare sempre il gol, ma anche svolgere bene dei compiti difensivi del genere è importante. Rimanere sempre assieme ci permette di lavorare sulla nostra chimica, e mettere a posto determinate cose che non sempre vanno bene”.

Siete inoltre reduci da un bel terzo tempo a Rapperswil, forse i migliori 20 minuti della vostra stagione. Iniziamo insomma a vedere i frutti del lavoro?
“Penso sia stato un terzo tempo solido, come doveva essere giocato. Eravamo in vantaggio di un gol, ma l’obiettivo non era certo chiudersi in difesa e aspettare. Volevamo continuare a giocare nella stessa maniera dei primi due tempi, con attenzione ai dettagli, per cercare di vincere la partita. La squadra ha affrontato il terzo periodo esattamente come doveva essere”.

Che idea ti sei fatto dell’Ambrì Piotta? Ti aspettavi di vederli così tanto in difficoltà in questo inizio di campionato?
“Penso che siano passate ancora troppo poche partite per tirare delle somme. Tutte le squadre di questa lega hanno qualità, e questo vale anche per i leventinesi. L’errore più grande sarebbe sottovalutare una squadra come la loro, perché lavora molto duro e con un allenatore che chiede tanto ai propri giocatori, perciò conta poco dove si trovano in classifica. Sappiamo che sanno giocare a hockey, quindi dobbiamo avere rispetto e dare il meglio da parte nostra”.

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