LUGANO – Dopo la battuta d’arresto patita a Zurigo martedì, che aveva interrotto la striscia positiva dei bianconeri che durava da sei partite, Hirschi e compagni hanno subito reagito imponendosi alla Resega per 3-2 contro il Davos. Mattatore della serata è stato Alessio Bertaggia, autore di una splendida doppietta e una prestazione tutta grinta. Di seguito la sua analisi.
Alessio Bertaggia, quali sono le tue impressioni sulla partita vinta contro il Davos ?
“Dopo un inizio un po’ lento in cui loro sono arrivati forte, nei primi dieci minuti siamo riusciti a tenere e fare quel gol in shorthand che è stato abbastanza importante e ci ha dato una spinta. Poi c’è stato molto gioco di transizione, un po’ da una parte e un po’ dall’altra. Contro il Davos è sempre così, sono contento che abbiamo giocato con il cuore, specialmente nel finale. Il gol di Filppula è stato molto importante dopo una bella azione di Ulmer… L’abbiamo spuntata e questo è l’importante, sicuramente abbiamo disputato un buon finale di partita”.
Nonostante il Davos l’abbia messa sul fisico e abbia anche un po’ provocato, siete rimasti calmi e non avete mollato…
“Assolutamente. Penso che uno degli episodi chiave della partita sia stato quello che ha visto protagonista Lorenz Kienzle, che ha fatto una cosa importante per la nostra squadra riuscendo a far espellere Forster, costringendo così il Davos a giocare senza uno dei difensori di punta. Credo che quello sia stato un “game changer” che ha cambiato le carte in tavola, è stato un gesto intelligente da parte di Kienzle, a cui vanno i complimenti”.
Una nota ancora dolente è stato il powerplay, peccato non aver sfruttato alcune occasioni…
“Sì, fa sempre piacere fare gol in powerplay ma purtroppo non è andata bene neanche questa volta… Non penso comunque ci siano rammarichi, abbiamo vinto 3-2 e il resto non conta poi tanto. Analizzeremo all’interno dello spogliatoio cosa abbiamo fatto bene e cosa male, poi si vedrà”.
In questo momento stai attraversando un’ottimo momento di forma, forse il migliore della tua carriera, quali sono le tue sensazioni?
“Sì, mi sento bene. Contro lo Zurigo è stata una partita un po’ sottotono da parte mia, ma lo è stata anche a livello di squadra, dunque sono contento che abbiamo mostrato una reazione mercoledì. Personalmente sono soddisfatto e spero di continuare in questo modo. Ci tengo a rimanere umile e continuare per la mia strada dando energia alla squadra. Se poi si vince, tanto meglio!”.
Mercoledì Patrick Fischer era presente alla Resega, ti aspetti una convocazione in Nazionale o al momento non ci pensi?
“Personalmente non sono una che si aspetta le cose, se così sarà sarei ben contento di rappresentare i nostri colori, perché come quelli bianconeri anche quelli rossocrociati sono nel mio cuore. Per me è importante vincere prima con il Lugano, se poi dovesse arrivare una chiamata in Nazionale ben venga”.
Adesso andrete alla Copppa Spengler, cosa ti aspetti da questo appuntamento?
“È sicuramente qualcosa di emozionante, penso che per chiunque giochi per la prima volta la Spengler, sia un traguardo della carriera. Da quello che ho sentito c’è anche un bell’ambiente e noi vogliamo far bene. Sarà anche un bel periodo da passare con le rispettive famiglie, mogli, ragazze e figli. Questo è un aspetto da non dimenticare, la gioia di giocare ad hockey non è solo sul ghiaccio, ma anche all’esterno”.
E subito dopo la Spengler vi attendono due derby ravvicinati…
“Speriamo di cominciare bene l’anno! Prima però pensiamo alla Spengler, poi arriveranno le due partite contro l’Ambrì”.