LUGANO – Nella prima uscita alla Corner Arena il Lugano non ha deluso il suo pubblico. La squadra si è presentata sul ghiaccio proponendo un hockey dinamico, applicando le prime direttive del sistema che Serge Pelletier vuole costruire, e chiuso così una prima metà di agosto che rappresenterà ora la base per il mese e mezzo che ancora resta di preparazione.
“È stato un bel pomeriggio, ci mancava l’apporto del nostro pubblico, che si è fatto sentire nonostante non fossero in tanti per causa di forza maggiore”, ha commentato Alessio Bertaggia. “Per noi è stato più piacevole del solito, visto che era diverso tempo che non giocavamo davanti ai nostri fans, ed anche se può essere un po’ scomodo venire alla pista in questo periodo sono contento che si sono fatti vedere in tanti”.
Alessio Bertaggia, ora potete lavorare con la certezza che dal primo ottobre si partirà…
“Sì, ora possiamo affrontare i prossimi allenamenti e partite con una mente più preparata. Intravedere l’inizio della stagione e sapere precisamente quando sarà ci aiuta molto psicologicamente, ora starà a noi rispettare le regole imposte da confederazione, lega e club per far sì che si possa cominciare senza intoppi”.
In queste due partite hai giocato con compagni diversi, trovando però il gol in entrambe le occasioni…
“È vero, ma sicuramente non mi reputo pronto per cominciare la stagione. Abbiamo avuto tanto tempo di inattività, devo ritrovare alcuni automatismi ed il feeling sul ghiaccio con il disco e senza… Sono fiducioso ma anche consapevole che non posso essere pronto dopo sole due settimane di allenamento, però l’intera squadra sta lavorando molto bene e sono convinto che faremo ancor meglio nelle prossime settimane”.
Nella prima partita a Biasca eri anche il capitano di giornata, è un ruolo in cui ti vedresti?
“Sono dell’opinione che in una squadra siano tutti dei leader, tutti possono dare il loro esempio sul ghiaccio e fuori. Se dovessi essere io il nuovo capitano sarei molto orgoglioso, ma allo stesso tempo se dovesse essere un mio compagno la scelta andrà sicuramente benissimo in ogni caso. Remiamo tutti nella stessa direzione, ognuno deve sostenere il compagno affianco, dunque quello che deve essere sarà. Chiesa è una figura veramente importante per il nostro spogliatoio, poco importa se avrà una lettera o no sul petto, questo gliel’ho già detto anche privatamente. È importante che tutti lo sappiano”.
In spogliatoio come avete reagito alla comunicazione?
“È stata una decisione che ha preso il club dunque l’abbiamo accettata, come doveva essere. Ma ribadisco: Chiesa è, e rimarrà, una personalità importante per il nostro spogliatoio. È una persona molto matura e capace, sono sicuro che continuerà ad essere un grande leader per noi”.