FRIBORGO – Se martedì a Zugo la vittoria dell’Ambrì Piotta aveva assunto dei connotati particolarmente significativi soprattutto per la maniera in cui i biancoblù avevano conquistato il successo, lo stesso può dirsi per la prova di Friborgo, ma naturalmente per i motivi diametralmente opposti.
A far scuotere la testa non sono infatti i tre punti concessi ad un’avversaria diretta – una trasferta in casa del Gotteron non è facile per nessuno – ma a non aver convinto è il linguaggio del corpo dei leventinesi, che si è tradotto in una delle partite più “piatte” di questo campionato.
Fosse infatti arrivata una sconfitta sulla stessa linea di quella di Langnau – per restare all’attualità recente – non si avrebbe avuto molto da obiettare, ma invece venerdì la squadra di Cereda è venuta a mancare sul piano dell’energia, della determinazione ed anche della disperazione… Ingredienti invece che i dragoni hanno fatto propri ed utilizzato per ridurre ai minimi termini un Ambrì Piotta battuto con le sue stesse armi, con Sprunger e compagni bravi nell’attuare un forecheck costante e nel contempo ridurre al minimo le occasioni da rete degli ospiti.
Sia chiaro, non è il caso di reagire in maniera eccessiva ad una serata storta che può capitare a tutti, ma l’Ambrì ci aveva abituato a ben altri standard soprattutto sul piano del ritmo, e proprio da questo punto di vista la prestazione di venerdì stride rispetto alla grande maggioranza delle uscite stagionali.
Guardando all’intero incontro non si fatica ad individuare il miglior momento vissuto dai biancoblù, ovvero quei cinque minuti iniziali che sembravano promettere l’ennesima serata a spron battuto, con un buon possesso del puck in fase offensiva ed una certa efficacia in transizione. Dopo sei minuti – un po’ dal nulla, ovvero su azione d’ingaggio, esercizio in cui il Friborgo è la miglior squadra della lega – è però arrivato il gol di Lhotak, e già a quel punto l’Ambrì Piotta si è perso.
La squadra di Cereda non è infatti più riuscita a ritrovare il suo ritmo, e finirà per arrabattarsi sostanzialmente sino alla terza sirena, senza mai riuscire ad accendere completamente il motore.
Il match ha poi preso una direzione definitiva nel periodo centrale, caratterizzato da due episodi fondamentali. Dopo nemmeno due minuti Lhotak ha firmato la personale doppietta – la seconda in stagione contro l’Ambrì – mentre i biancoblù hanno avuto l’occasione d’oro per scuotere l’incontro attorno alla mezz’ora, quando per 1’17 hanno giocato in doppia superiorità numerica.
Il powerplay è però stato interpretato in maniera approssimativa e poco lucida da Kubalik e compagni, che praticamente mai sono riusciti ad impensierire Berra. Il portiere locale ha visto sfumare il suo shutout solamente nel finale, ma complessivamente sui 20 tiri ospiti (comunque pochi, soprattutto se si pensa che la metà sono arrivati da lontano) sono stati pochissimi quelli realmente pericolosi.
Inutile puntare il dito sui singoli – anche se la prima linea continua a stentare, così come D’Agostini in seconda – perché il match dell’allora St. Léonard è l’esempio perfetto di prova in cui l’Ambrì non è riuscito a portare sul ghiaccio i propri valori. Le conseguenze, come sottolinea spesso coach Luca Cereda, arrivano sempre puntuali e senza alcuno sconto.
Complessivamente ne è così nata una partita in cui il meglio che i leventinesi sono riusciti a fare è stato mantenere il Friborgo a distanza di tiro, senza però mai affondare i propri colpi. L’ultima possibilità di creare una scintilla è capitata sul bastone di Zwerger a 6′ dal termine, ma l’austriaco ha appoggiato il puck sui gambali di Berra. Nel finale Marchon ha poi sigillato il risultato a porta sguarnita, mentre Hofer ha deviato in porta un puck valso il gol della bandiera.
Non sufficienti dunque gli argomenti dell’Ambrì, che ha perso troppe battaglie senza portare in pista quell’attitudine da playoff se cui invece il Friborgo ha fatto leva per tenere gli avversari chiusi in un angolo. Una sconfitta insomma da non ingigantire ma nemmeno da sottovalutare, per ripartire immediatamente sabato con la giusta attitudine.
IL PROTAGONISTA
Lukas Lhotak: La legge dell’ex colpisce ancora, quasi come una maledizione che sembra ripetersi ogni volta in cui l’Ambrì Piotta deve fare visita al Friborgo. Come nell’altro match giocato alla BCF Arena, infatti, Lhotak ha infilato una doppietta ed ha deciso l’incontro.
Per il resto non ha particolarmente brillato, ma per lui ottenere altre reti contro i suoi ex compagni deve sicuramente essere stata una bella soddisfazione. Saprà ora trovare continuità?