FRIBORGO – LUGANO
2-1
(0-0, 1-0, 1-1)
Reti: 26’59 Marchon (Vainio, Schmid) 1-0, 46’34 Marco Müller (Fazzini, Mirco Müller) 1-1, 51’33 Kuokkanen (Diaz, Vainio) 2-1
Note: BCF Arena, 9’009 spettatori
Arbitri: Woegand, Kohlmüller; Altmann, Burgy
Penalità: Friborgo 2×2′, Lugano 3×2′
Assenti: Oliwer Kaski, Julian Walker, Stephane Patry, Mark Arcobello (infortunati)
FRIBORGO – Si ferma a quattro la serie di vittorie del Lugano, stoppato nella trasferta di Friborgo, la prima di un poker di partite fuori casa a cui seguiranno le fermate di Zugo, Bienne e Porrentruy. Nella prima tappa di questo tour di mezza Svizzera, la squadra di Gianinazzi ha visto le proprie ambizioni venire tarpate da un ottimo Gottéron, a cui vanno dati i giusti meriti di una partita interpretata bene e presa per mano dopo il gol del primo vantaggio.
Arrivati alla BCF Arena privi di capitan Arcobello – reduce dal colpo ricevuto alla Cornèr Arena da Rohrbach – i bianconeri non hanno disputato una brutta partita, soprattutto nella prima metà dell’incontro, salvo poi aprirsi ai contropiedi velocissimi dei padroni di casa e faticare moltissimo nel trovare il guizzo decisivo nello slot.
Ma il Lugano visto all’opera fino al vantaggio ottenuto da Marchon verso metà partita è stato il Lugano a cui ultimamente ci ha abituati la squadra bianconera, ossia messo in pista con ordine, disciplina e tanta voglia di lottare, molto attento in retrovia e capace di farsi preferire in attacco per continuità. Certo, già quei due box play in fila nel primo tempo hanno frenato l’avanzata degli ospiti, ma tutto sommato i ticinesi stavano mettendo in pista tutto quanto necessario per poter sperare di fare risultato in casa dei dragoni.
Alla rete dell’1-0 però c’è stato un bivio, il ritmo dei padroni di casa è salito – soprattutto con la linea di Kuokkanen, Bertschy e Mottet – e questo grazie a una fase difensiva dei ragazzi di Dubé organizzatissima e velocissima nel rilanciare l’azione, cosa che ha tagliato fuori dallo slot il Lugano e che ha preso in contro tempo più di una volta lo schieramento bianconero in zona neutra, saltato dalle scorribande di casa.
Il Lugano comunque, aldilà dei rischi corsi sugli affondi del Gottéron, le sue occasioni le ha trovate, seppure non moltissime, e in questo è stato bravissimo Marco Müller ad avere la pazienza di insaccare l’1-1 sul ribaltamento di fronte dopo che il Friborgo aveva sfiorato il raddoppio di pochissimo.
Questo non è bastato a cambiare la sfida, un power play in favore di Sprunger e compagni ha riportato il baricentro della sfida nel terzo difensivo del Lugano e in cinque contro cinque è arrivato il gol decisivo con Kuokkanen, in un’azione comunque viziata da un fallo su Herburger non ravvisato dagli arbitri.
Buono lo sforzo finale del Lugano in 6 contro 5, con rete sfiorata da Connolly a un paio di secondi dalla terza sirena, ma tutto sommato la vittoria del Gottéron è stata meritata. Proprio il numero 92 è stato comunque uno di quegli uomini mancati in questa sfida, assieme a gran parte della prima linea, con un Granlund non molto a suo agio fuori ruolo e senza la presenza di Arcobello e un Bennett come al solito primo per volontà e grinta ma in questa occasione abbastanza fuori dai giochi.
Il Friborgo ha trovato le giocate di una linea capace di sfondare le barricate a più riprese e di prendere in mano la partita dettandone il ritmo a partire da metà incontro, ai bianconeri quel blocco in grado di cambiare i destini del match è mancato, anche se dalla linea di Zanetti, Carr e Thürkauf sono giunti ancora spunti pericolosi e segnali di un’intesa crescente.
La corsa dei bianconeri si esaurisce quindi a Friborgo, ma la squadra di Gianinazzi conferma nonostante la sconfitta di essere sulla strada giusta per diventare qualcosa di affidabile e competitivo, e continuando ad andare in pista con la convinzione giusta torneranno i risultati positivi.
IL PROTAGONISTA
Janne Kuokkanen: Non c’è forse ancora la continuità giusta nelle sue giocate di cambio in cambio, ma l’attaccante finlandese dimostra che quando vuole può cambiare il ritmo della partita a suo piacimento. Contro il Lugano ha fatto ammattire la difesa bianconera con la sua tecnica e velocità negli spazi stretti, trovando pure la rete decisiva per il Gottéron.