LUGANO – LANGNAU
5-1
(0-0, 3-0, 2-1)
Reti: 22’32 Boedker (Lajunen, Heed) 1-0, 25’23 Bertaggia (Arcobello) 2-0, 39’42 Bertaggia (Fazzini, Herburger) 3-0, 41’53 Bürgler (Fazzini) 4-0, 47’12 Bertaggia 5-0, 57’49 Schmutz (Huguenin, Bircher) 5-1
Note: Corner Arena, porte chiuse. Arbitri Fluri, Staudenmann; Cattaneo, Wolf
Penalità: Lugano 5×2′, Langnau 4×2′ + 1xrigore
Assenti: Sandro Zurkirchen (infortunato), Timo Haussener, Loic Vedova, Eliot Antonietti (Rockets), Matteo Romanenghi (sovrannumero)
LUGANO – Sarà stato il freddo pungente che ha ibernato la Cornèr Arena e dintorni, oppure anche semplicemente la foga solita con cui il Langnau apre le proprie partite, sarà un po’ di tutto, fatto sta che dopo un tempo congelato il Lugano si è preso la partita e non l’ha più mollata.
È vero, occorre sempre sottolineare che ogni squadra ci mette del suo, e allora diciamo pure che nei primi minuti i bianconeri non hanno affrontato i Tigers come andava fatto, a volte queste partite si prendono ai fianchi e le si lasciano sfogare per quelle folate necessarie, finché l’avversario a un certo punto e con naturalezza non può più reggere.
E in fondo gli uomini di Franzèn hanno probabilmente tentato la carta del “all in” nel primo tempo, cercando il vantaggio con ogni forza e creando il caos con quelle barricate in zona neutra e i dischi spediti da ogni dove, per poi cercare di gestire il vantaggio come meglio sa fare la squadra dell’Emmental.
Tattica sicuramente nobile nel suo intento, e per poco non è andata a buon fine soprattutto a causa delle penalità evitabili che il Lugano è andato a prendersi per un ritardo costante nell’inseguire i portatori del disco, ma poi naufragata alla distanza quando la squadra di casa aveva superato i momenti più difficili.
Per quei momenti difficili si fa riferimento al 1’18 in 3 contro 5 a cui sono stati costretti i bianconeri nel finale di primo periodo, uno scoglio superato anche brillantemente con un box play quasi da manuale per cercare di prendere poi il controllo delle operazioni. In fondo il Lugano era già la squadra che macinava più gioco, anche nel primo tempo, ma quello che mancava era la cattiveria nelle conclusioni e nelle incursioni nello slot e Punnenovs non ha dovuto compiere veri e propri miracoli.
Dopo la citata doppia inferiorità numerica il Lugano ha invece cambiato marcia, ha cercato di più le triangolazioni e le uscite veloci dal terzo saltando i difensori con i passaggi verticali piuttosto che con le uscite con il disco sul bastone. Questo in fondo è quasi bastato perché il Lugano cambiasse marcia alla sua manovra e di conseguenza a tutto l’incontro, tagliando fuori di fatto un Langnau che a certi ritmi ha cominciato a sbagliare sempre più, salvo lasciando qualche ripartenza pericolosa di troppo a causa di qualche distrazione.
Le reti di Boedker e Bertaggia nei primi minuti del periodo centrale hanno però scoperchiato del tutto la difesa degli ospiti, a quel punto costretti ad aprirsi di più per cercare di restare in partita, salvo però lasciando ampi spazi nei quali si sono infilati più volte gli attaccanti bianconeri sfruttando la velocità di pattinaggio. E quando si parla di velocità di pattinaggio non si può non pensare ad Alessio Bertaggia autore della terza splendida rete che di fatto ha ucciso l’incontro.
Il Lugano è infatti tornato sul ghiaccio nel terzo periodo con l’attitudine giusta, non per contenere la partita ma per chiuderla e continuando ad attaccare ha costretto il Langnau in un circolo in cui la difesa dei Tigers non ha più saputo gestire gli eventi.
Con un miglior ritmo nelle gambe i bianconeri hanno gestito meglio le forze – al line up si è aggiunto anche il rientrante Morini – e se già il 3-0 sembrava aver messo le firme quasi definitive all’incontro, il quarto gol di Bürgler trovato già in entrata è stato il sigillo definitivo, mentre poi Bertaggia ha avuto modo di firmare una splendida tripletta con il rigore del 5-0.
Peccato solo che i bianconeri non abbiano saputo difendere quello che sarebbe stato il quinto shutout stagionale di Schlegel, ma quel che conta di più è la sostanza finale, che conferma pure di una ritrovata solidità difensiva attesa ai prossimi test.
Per la squadra di Pelletier una buona conferma al ritorno a casa dopo tre trasferte e sei punti per iniziare il 2021 sono sicuramente un buon trampolino di lancio, le prossime settimane diranno se i bianconeri hanno trovato la giusta velocità di crociera dopo mesi di scatti e brusche frenate.
IL PROTAGONISTA
Alessio Bertaggia: Facile trovare il protagonista con la sua tripletta, ma oltre ai gol il numero 10 conferma di trovarsi in uno splendido stato di forma. Imprendibile dalla difesa dei Tigers sia sul primo gol che nell’azione che ha causato il rigore, l’attaccante bianconero è stato una spina nel fianco costante per i bernesi, capace di far perdere ogni riferimento con i suoi cambi di posizione e un pattinaggio continuo.