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National League

Aria nuova e colpi ad effetto per uno Zugo che vuole tornare tra le grandi del campionato

Con Liniger promosso in panchina e i colpi targati Kubalik e Tatar, lo Zugo vuole tornare a lottare per il titolo dopo il brutto epilogo della scorsa primavera. L’attacco promette fuochi d’artificio, sarà fondamentale ritrovare la fame

L’inizio della stagione 2025/26 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


ZUGO

La rosa 2025/26

PORTIERI
Leonardo Genoni, Tim Wolf

DIFENSORI
Mischa Geisser, Livio Stadler, Raphael Diaz, Dominik Schlumpf, Lukas Bengtsson (🇸🇪), Elia Riva, Leon Muggli, Tobias Geisser, David Sklenicka (🇨🇿), Nic Balestra

ATTACCANTI
Gregory Hofmann, Nando Eggenberger, Andreas Wingerli (🇸🇪), Jan Kovar (🇨🇿), Lino Martschini, Sven Leuenberger, Fabrice Herzog, Mike Künzle, Loris Wey, Dominik Kubalik (🇨🇿), Robin Antenen, Sven Senteler, Tomas Tatar (🇸🇰), Colin Lindemann, Daniel Vozenilek (🇨🇿)


(CHL | Fredrik Sundvall)

Nel suo periodo migliore, ossia negli anni dei due titoli consecutivi, pareva che lo Zugo potesse aprire un ciclo molto lungo, non solo sul piano sportivo ma anche come traino di un nuovo esempio da seguire sul piano della formazione, della visione societaria ed aziendale.

Tutto a un colpo però qualcosa negli ingranaggi ha provocato qualche piccolo stridio, e sebbene non si possa dire che il club della Svizzera centrale tutto a un tratto non sia più competitivo, va almeno ammesso che il ciclo vincente sul ghiaccio è finito e qualche calcolo negli alti uffici è forse da rivedere, dopo la prima stagione da anni a questa parte chiusa in negativo sul piano finanziario.

Sul ghiaccio l’addio quasi frettoloso ma per certi versi non del tutto inaspettato di Dan Tangnes è coinciso con il peggior risultato dei tori dal 2018, un’eliminazione ai quarti di finale oltretutto con un traumatico 0-4 subito dal Davos, al termine di una stagione terminata sì al quarto posto ma caratterizzata anche da un finale ad alto rischio che ha visto Hofmann e compagni rischiare i play-in ancora a tre giornate dal termine a favore del sorprendente Kloten.

È pur vero che il coach norvegese ha dovuto far fronte a diversi infortuni nel corso della stagione, ma ha pagato anche una rosa capace di mantenere una buona velocità di crociera ma ormai a fine corsa per quanto riguardava il postseason, costruita anche con nuovi stranieri che hanno deluso parecchio – Olofsson e Carlsson in particolare, con Vozenilek spentosi dopo un avvio eccezionale – e chi come Jan Kovar ormai sente il peso degli anni e un Niklas Hansson lasciato partire dopo un calvario di infortuni.

Per ripartire il DS Reto Kläy ha un po’ sorprendentemente promosso a head coach Michael Liniger – il quale ha comunque messo assieme una buona esperienza come capo allenatore in Swiss League e ha seguito da assistente il lavoro del suo predecessore dal 2024 – facendo subito una mezza rivoluzione nel pacchetto stranieri con i colpi Kubalik e Tatar e riportando in squadra Raphael Diaz, sostituendo Hansson con David Sklenicka in arrivo da Losanna.

Da quella che in futuro sarà denominata OYM Hall dopo i lavori partiti questa estate per un ampliamento del costo di 60 milioni di franchi, sono però partiti dei giocatori su cui lo Zugo avrebbe voluto ricostruire le basi del futuro, ossia Attilio Biasca e Ludvig Johnson, nonché uno dei pilastri su cui i tori hanno costruito i loro successi quale Dario Simion, altro timbro su un ciclo ormai chiuso.


ARRIVI
Raphael Diaz (D, Friborgo)
Dominik Kubalik (F, Ambrì Piotta)
Tomas Tatar (F, New Jersey Devils)
David Sklenicka (D, Losanna)

PARTENZE
Dario Simion (F, Lugano)
Attilio Biasca (F, Friborgo)
Ludvig Johnson (D, Friborgo)
Fredrik Olofsson (F, Rögle)
Gabriel Carlsson (D, Färjestad BK)
Niklas Hansson (D, HV71)

STRANIERI
Lukas Bengtsson (D, 🇸🇪)
Daniel Vozenilek (F, 🇨🇿)
Jan Kovar (F, 🇨🇿)
Andreas Wingerli (F, 🇸🇪)
Dominik Kubalik (F, 🇨🇿)
Tomas Tatar (F, 🇸🇰)
David Sklenicka (D, 🇨🇿)


(EVZ)

Non moltissimi ma significativi i movimenti di mercato, partendo da un reparto offensivo che, chiusa la delusione rappresentata da Fredrik Olofsson – il quale ha raggiunto Tangnes al Rögle – ha visto in aggiunta due colpi eccezionali rappresentati da Dominik Kubalik – reduce da una stagione da ben 30 gol con l’Ambrì Piotta – e da Tomas Tatar, il cui unico dubbio potrebbe essere rappresentato dai 34 anni di età, ma per quanto riguarda capacità offensive e velocità di pattinaggio ha il potenziale per diventare uno dei migliori marcatori della lega e potenziare ulteriormente – come Kubalik ovviamente – un power play già tra i più dominanti del campionato, con possibilità di renderlo devastante.

Ci si dovrà attendere di più da un Vozenilek dominante nello scorso autunno ma poi spentosi improvvisamente da Natale via, anche se il ceco ha il potenziale per diventare uno dei migliori power forward del campionato, mentre rimangono molti dubbi su Jan Kovar, non solo per l’età e un rendimento in calo ma anche il lungo infortunio che lo terrà fuori almeno fino a fine settembre.

Il top-9 di attaccanti a disposizione di Liniger rimane di alto livello, oltre agli stranieri citati chiamati a fare da traino e spettacolo per tutta la National League, il resto è completato da un nucleo storico di uomini di grande esperienza come Hofmann – reduce pure lui da periodi tribolati sul piano della salute – Herzog, Martschini, Künzle e Senteler, senza dimenticare lo svedese Wingerli, un gruppo che può comunque garantire produzione di punti, fisicità e leadership.

Il grande rimpianto però è quello di aver perso un talento come Attilio Biasca, e in questo senso i vari Eggenberger, Leuenberger e i giovani Antenen e Lindemann sono chiamati ad alzare il livello della competizione, forse il vero problema sorto nell’ultima stagione chiusa in maniera decisamente deludente.

Dei buoni passi avanti lo Zugo potrebbe averli fatti anche nel reparto difensivo, partiti Carlsson e Hansson è arrivato David Sklenicka dal Losanna, un giocatore di grande affidabilità e rendimento costante che spesso è stato sottovalutato nel nostro campionato, il quale si aggiungerà a Lukas Bengtsson.

Interessante anche il ritorno di Raphael Diaz, la cui esperienza sarà fondamentale in un reparto in parte da ricostruire, resta da capire quale sarà il suo impatto all’età di 39 anni. Anche qui però il reparto ha perso un giovane di grande talento come Ludvig Johnson – che ha raggiunto Attilio Biasca a Friborgo – e rimane l’incertezza legata a Leon Muggli, il quale dovrebbe poter rimanere in prestito a Zugo secondo accordi con i Washington Capitals di un anno fa, resta da capire se nel frattempo le idee della franchigia di NHL non sono cambiate sul giovane talento.

(JustPictures)

Con l’esperienza di Schlumpf e Geisser e i buoni rendimenti garantiti da Riva, Stadler e Balestra, nel complesso la difesa dei tori oggi appare meglio assemblata e più equilibrata rispetto alla scorsa stagione, ma non per questo dovrebbero mancare le reti dalle retrovie, un esercizio in cui questo reparto era il secondo della lega la scorsa stagione soprattutto grazie ai giocatori rossocrociati.

Il discorso portieri può sicuramente diventare un capitolo scottante per Reto Kläy. Nonostante lo straordinario Mondiale disputato da Leonardo Genoni con la maglia della Svizzera, il 38enne è reduce da una stagione scorsa senza infamia né lode in regular season, a seguito anche di un infortunio ad inizio stagione da cui aveva trovato difficoltà a recuperare. I suoi numeri erano crollati nei playoff, con statistiche impietose che parlano di quattro reti subite a partita e l’88,2 % di parate nelle serie contro il Davos.

Anche Tim Wolf, pur confortato da statistiche simili a quelle di Genoni in regular season, ben difficilmente lo vedremo cambiare livello in maniera netta all’alba dei 34 anni, c’è quindi da sperare che un dualismo equilibrato e gestito con prudenza possa aiutare a nascondere delle lacune individuali che inevitabilmente sorgeranno con il passare del tempo.

Nel suo complesso Michael Liniger dispone di una rosa competitiva, composta da un nucleo di giocatori storici che sanno andare a memoria e portare avanti una leadership trainante per tutto il gruppo. All’ex assistente di Dan Tangnes sono stati regalati oltretutto due stranieri offensivi dal potenziale devastante come Dominik Kubalik e Tomas Tatar che mettono in evidenza la voglia del club svizzero-centrale di tornare ai vertici con decisione.

La ventata di aria fresca portata da Liniger potrebbe risvegliare un gruppo che in regular season non avrà problemi a lottare per i primi posti, ma dall’altra parte proprio l’inesperienza del nuovo head coach confrontato con un top team del genere potrebbe creare inizialmente qualche scossone di assestamento. Qualche pensiero rimane aperto alla voce portieri, ma i tori hanno tutto per restare ai vertici tra settembre e marzo, ma l’ora della verità arriverà nei playoff, il periodo in cui lo Zugo vuole tornare ad essere una delle squadre di riferimento.


MIGLIOR INNESTO

Dominik Kubalik: Il colpo del mercato è sicuramente quello che ha portato il fuoriclasse dalla Leventina al lago di Zugo, una mossa perentoria che rimette in alto l’asticella delle ambizioni. In una squadra completa e profonda come quella di Liniger, il ceco potrebbe diventare devastante, ancor di più di quanto mostrato in maglia biancoblù con 1,05 punti di media sull’arco di tre stagioni. Spettacolo garantito.

ADDIO DOLOROSO

Dario Simion: Tornato a Lugano, il 31enne ha segnato da protagonista l’era vincente sotto la guida di Dan Tangnes, ergendosi come uno dei trascinatori assoluti nelle cavalcate verso i due titoli. Il nazionale svizzero lascia la Bossard Arena con 219 punti di cui 41 nei playoff in sette stagioni con la maglia dei tori, tanto per far capire l’importanza avuta nel ciclo vincente della sua ormai ex squadra.

FATTORE X

Ritrovare la fame: Un ciclo vincente ha sempre la sua conclusione, quello dello Zugo forse si è chiuso prima di quanto si credesse e in maniera traumatica, sulla scia della partenza quasi inaspettata di Dan Tangnes, l’architetto dei due titoli. Liniger dovrà essere bravo a infondere nuova fame e motivazioni a un gruppo che ha il potenziale per mantenere intatte le sue ambizioni di tornare ai vertici.


La classifica di HSHS

1. LOSANNA
2. ZSC LIONS
3. GINEVRA
4. DAVOS
5. ZUGO
6. FRIBORGO
7. BERNA
8. _________
9. BIENNE
10. KLOTEN

11. __________
12. LANGNAU
13. __________
14. AJOIE

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