LUGANO – La miglior squadra degli ultimi due mesi del 2021 non immaginava certo di cominciare l’anno nuovo con tre sconfitte consecutive, ma purtroppo per il Lugano, è proprio quello che è successo.
Domenica pomeriggio contro il Bienne i bianconeri sono usciti di nuovo a mani vuote, nonostante siano stati a lungo in vantaggio. Una sconfitta arrivata sicuramente per demeriti propri, anche se il quartetto arbitrale non ha sicuramente aiutato la squadra di McSorley.
“Alla fine di ogni partita si può dire che avremmo potuto fare di più, soprattutto quando si perde”, commenta il capitano Mark Arcobello. “Avremmo dovuto segnare più gol e sfruttare le occasioni che abbiamo avuto, avremmo dovuto neutralizzare le penalità che abbiamo preso. Non lo abbiamo fatto e sì, avremmo dovuto fare di più. Ci sono però state alcune cose che erano al di fuori del nostro controllo che hanno influenzato la gara e questo è frustrante. A volte pensi di avere dato tutto e di aver provato il più duramente possibile a vincere, ma poi i frutti di questo lavoro ti vengono portati via in modo apparentemente immeritato. È dura da mandare giù, ma la cosa più importante è che non ci dimentichiamo di questa partita, bensì che ne traiamo un insegnamento in modo da portare a casa tre punti nella prossima sfida”.
Quanto è frustrante vanificare lo sforzo che avete fatto negli ultimi due mesi per recuperare punti sulle prime sei in classifica?
“È una situazione frustrante soprattutto perché prima della pausa facevamo bene tantissime cose, ma poi la quarantena e il posticipo di alcune partite hanno forse interrotto un po’ il nostro ritmo. Non ci sono però scuse, dobbiamo essere pronti ogni sera. Penso che l’aspetto positivo sia che sappiamo cosa facevamo prima di Natale per vincere le partite, quindi dobbiamo solo provare a concentrarci di nuovo su quegli elementi, in modo da invertire la rotta e avere un’altra striscia positiva prima dei playoff”.
A livello personale, nelle ultime partite hai drasticamente aumentato la tua produzione offensiva. Ti senti meglio rispetto ad inizio stagione?
“No, penso che l’hockey sia semplicemente uno sport di alti e bassi, di strisce positive e negative. A volte i rimbalzi sono a tuo favore e in questo momento i dischi stanno trovando la mia paletta, quindi ho successo a concludere le azioni e a fare le giocate. Questo è semplicemente come funziona l’hockey, a volte sono situazioni difficili da spiegare. La cosa più importante è che al mio fianco ho Carr e Josephs, entrambi lavorano davvero duro, fanno giocate, difendono i dischi e li mandano sulla porta, io devo solo trovarli e servirli”.
Sei sorpreso e deluso di non essere stato convocato per i Giochi Olimpici?
“No, penso che si veda bene in che direzione vogliono andare gli Stati Uniti, hanno convocato molti ragazzi del college e alcuni giocatori della KHL. Fortunatamente ho avuto l’occasione di partecipare nel 2018, quindi ho vissuto lì la mia esperienza olimpica. La pausa di febbraio sarà sicuramente benvenuta, potrò riposare e trascorrere del tempo con la mia famiglia, anche perché riceverò un altro figlio proprio in quel periodo. Sarò quindi impegnato in ogni caso, sarà bello passare del tempo a casa con mia moglie e i miei figli”.