BRATISLAVA – In attesa del suo debutto, l’ultimo arrivato in casa rossocrociata Sven Andrighetto si è allenato per la seconda volta con la Nazionale nel pomeriggio di lunedì, in una sgambata facoltativa che ha visto in pista circa metà squadra agli ordini di Wohlwend.
“Una volta tornato sul ghiaccio mi sono sentito subito bene”, ci ha spiegato il giocatore dei Colorado Avalanche. “Ovviamente dopo un lungo viaggio come quello per arrivare sin qui ci vuole un po’ di tempo prima di far andare nuovamente le gambe, ma ora sento di essere tornato alla normalità”.
Sei l’ultimo giocatore ad essersi aggiunto alla Nazionale, quali caratteristiche vuoi portare al gruppo?
“Sicuramente un elemento che voglio portare alla squadra è la mia velocità, unita agli istinti offensivi che mi hanno permesso di essere efficace negli anni. Ho inoltre una certa esperienza, questo è il mio terzo Mondiale ed inoltre aver vinto la medaglia d’argento un anno fa mi permette di tornare a giocare il torneo con una certa maturità”.
Sei inoltre abituato ad affrontare avversari di altissimo livello…
“Sì, oramai ho alle spalle tante partite NHL e questo mi ha permesso di sviluppare una certa conoscenza del gioco anche a livello internazionale. Spero che questi aspetti possano permettermi di aiutare la squadra a vincere delle partite importanti”.
Che impressioni hai avuto dalle prime due partite giocate dalla Svizzera?
“La percezione che ho della squadra è davvero molto buona. Purtroppo non ho potuto seguire la sfida contro l’Italia – di quella ho visto solo le highlights – ma mi è stato detto che la Svizzera ha dominato. Ho però seguito quella di domenica contro la Lettonia, è stato un match molto combattuto e la Svizzera ha saputo mostrare del carattere… Abbiamo dimostrato che possiamo disputare partite dure e tirate, restando fedeli per 60 minuti al nostro sistema di gioco. Non abbiamo concesso molto a 5-contro-5, c’è da lavorare sugli special team, ma credo che sinora abbiamo mostrato una certa solidità”.
Sei stato eliminato solo qualche giorno fa dalla corsa alla Stanley Cup, tornare a giocare subito partite importanti è la cosa migliore in questi casi?
“Sicuramente, non si potrebbe chiedere di meglio. Appena arrivata l’eliminazione dai playoff non mi sono nemmeno posto la domanda, è stata da subito chiara la mia intenzione di raggiungere la Nazionale se ne avessi avuto l’opportunità. Per me è sempre stato un onore ed un’esperienza importante poter vestire la maglia rossocrociata”.
Con un contratto in scadenza, c’è chi per non rischiare infortuni decide di rinunciare…
“Infortuni? Beh, è per questo che ci sono le assicurazioni, no?”