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Coppa Spengler

Andersson: “In questa Coppa Spengler sento tanta fiducia, ora voglio vincerla”

Il difensore del Lugano sta vivendo un ottimo torneo: “Ho ottime sensazioni che percepivo già a Lugano prima di arrivare qui. Giocare una finale è sempre emozionate ma ora bisogna solo vincere”

DAVOS – È stata una semifinale emozionante quella tra Davos e Frölunda, il gol di Haapala all’overtime ha mandato i grigionesi all’atto conclusivo per la prima volta dal 2012.

Ad aprire le marcature prima dei vari ribaltamenti è stato però Calle Andersson, alla sua seconda rete del torneo dopo il game winning gol ottenuto contro il Team Canada, e meglio di così non poteva andare per il difensore bianconero: “È vero, c’è poco da dire, raggiungere una finale è sempre qualcosa di particolare, anche in un torneo corto, ma in questo ambiente è qualcosa di fantastico”.

Calle Andersson, un’altra grande prestazione del Davos e un’altra rimonta nel risultato…
“Non ci avevo pensato, ma sì, è già la seconda volta che operiamo la rimonta dopo quella contro il Team Canada, e questo la dice lunga sulla voglia che c’è in squadra di vincere questo trofeo. Contro il Frölunda abbiamo disputato una prova molto solida soprattutto dal punto di vista mentale che ci ha permesso di rimanere sempre attaccati all’avversario e di andare a cercare la vittoria”.

Hai già segnato due reti in questo torneo, stai trovando belle sensazioni?
“Mi sento bene, ho buone sensazioni, ma devo dire che già nelle ultime partite con il Lugano in campionato sentivo di crescere. Forse contro il Frölunda ho avuto anche un po’ di fortuna con la rete, non l’ho ancora rivista ma mi sembra ci siano state un po’ di deviazioni e il disco è carambolato in porta in maniera strana, ma tant’è, quello che conta è che sia entrato”.

È stato particolare per te giocare contro una squadra svedese in un ambiente del genere?
“Se ti devo dire la verità non ho avuto chissà quali sensazioni particolari, certo in pista si sentiva spesso parlare svedese dall’altra parte, ma avendo già giocato diverse partite anche in Champions Hockey League contro squadre SHL non mi ha toccato più di quel tanto, nonostante il Frölunda sia pure uno dei top team europei da anni. Fosse stato contro il Malmö, che è la mia città natale sarebbe stato diverso, ma ho avvertito di più la compagnia dei miei colleghi svedesi nel Davos rispetto alla presenza del Frölunda”.

Questa settimana ti servirà per tornare a Lugano con uno spirito nuovo?
“Mi porterò dietro una bella dose di fiducia, sto giocando molto e il torneo sta andando bene, anche se c’è ancora la finale da giocare. Ho anche segnato quel paio di gol che aiuta sempre a farti stare bene, e giocare delle partite in un momento di pausa del campionato è veramente l’ideale per avere continuità”.

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