BIASCA – Spesso è davvero un peccato vedere come certi sforzi vengano vanificati e le vittorie largamente alla portata svaniscano alla distanza. Ancora una volta in vantaggio, come spesso era capitato in stagione, e ancora una volta rimontati dagli avversari, come troppe volte è accaduto ai Rockets in questo loro primo scorcio di lega nazionale.
Una vittoria che pareva essere ben gestibile dopo il vantaggio di 3-0 trovato dopo poco più di 20 minuti grazie ai gol di Rochat, Trisconi e Fazzini (quest’ultimo girato dal Lugano assieme a Ronchetti) nonostante sul piano del gioco fossero stati gli zurighesi a farsi preferire, ma un ottimo Müller in porta e il killer instinct dei rivieraschi ha saputo fare la differenza.
Purtoppo queste certezze si sono pian piano sgretolate, i Lions hanno iniziato a metterla sul piano fisico, i Rockets hanno trovato qualche penalità di troppo (alcune veramente generose, va detto) e gli ospiti hanno sempre trovato più spazio dalle parti del portiere di casa.
Dapprima è stato il giovane talento degli ZSC Karrer ad accorciare le distanze al 23′, poi nel giro di 4 minuti Ulmann, Hinterkircher e Hächler hanno addirittura girato la contesa ancora entro il 35′.
Una brutta botta da digerire per Dal Pian e compagni, che nel terzo periodo avrebbero avuto sul bastone anche diverse occasioni da rete per raddrizzare la frittata, ma l’imprecisione e Schlegel hanno avuto la meglio.
Occasioni anche clamorose capitate sul bastone di Stucki, ma l’impressione è che fossero più frutto di azioni estemporanee e causate da turn over difensivi dei Lions (provocati da un buon forecheck) piuttosto che da una continuità di gioco venuta a mancare anche per un leggero calo fisico.
Ai Rockets è spesso mancato l’ultimo centimetro per arrivare alla vittoria, ma i problemi di gestione del risultato non sono figli semplicemente di tattiche di gioco o stanchezza fisica, l’impressione è che a questa squadra manchi il giocatore (o i giocatori) di esperienza che si è fatto le sue centinaia di partite in LNA.
Questo per dire che anche il farm team per eccellenza che è il GCK si affida all’esperienza di un certo Michael Liniger, che non sarà più uno scorer, ma vederlo sulla panchina a dispensare consigli e a calmare i giochi quando è sul ghiaccio, ben si capisce la sua importanza in un gruppo di giovani.
Per i Rockets questa è la 15esima sconfitta in altrettante gare di campionato, ed è vero che la squadra di Cereda non deve necessariamente avere ambizioni di playoff o parti alte della classifica. Ma vedendo come questa squadra sia spesso ben messa in pista dal suo coach e il cuore che ci mette, sarebbe veramente un peccato non riuscire a trovare quegli accorgimenti che permetterebbero ai suoi ragazzi di togliersi quelle soddisfazioni per cui spesso è mancato solo quel maledetto centimetro.