AMBRÌ PIOTTA – Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Nell’attesissimo debutto casalingo – ben 6’500 gli spettatori accorsi in Leventina – l’Ambrì si è liberato del Rapperswil con il risicato punteggio di 3-2 grazie alla marcatura di Steiner ed alla doppietta di Giroux.
Grazie al rientro di Williams coach Pelletier ha rimescolato le carte, proponendo dall’inizio una paradesturm formata dai tre stranieri d’attacco e retrocedendo Steiner in quarta linea. La modifica non ha dato però i frutti sperati, con la formazione di casa che ha iniziato l’incontro in sordina ed anzi, ha pure incassato il vantaggio degli ospiti caduto a causa di una stupenda deviazione di Persson. La reazione dei biancoblù è stata veemente e la logica conseguenza è stata il gol di Steiner, giunto al termine di un veloce break in superiorità numerica del numero 77.
Nel secondo periodo la pressione dei ticinesi è esponenzialmente salita, ma un po’ contro l’andamento del gioco sono ancora stati i Lakers a portarsi avanti con lo scatenato Persson. Con grande forza di volontà la squadra ticinese ha però continuato a crederci e nel giro di 50 secondi Giroux, fino a quel momento piuttosto opaco, ha perfezionato la sua doppietta battendo prima Aebischer nell’1 contro 1 e poi fulminandolo con un vero missile in power play.
Nel finale l’asfissiante pressione degli ospiti ha creato ben più di un’occasione, ma uno Zurkirchen maestoso ha sempre detto di no, gestendo ogni tiro con grande sicurezza e regalando i tre punti ai suoi.
La vittoria ottenuta è molto importante e positiva, ma nonostante questo la serata ha avuto qualche risvolto negativo. In primo luogo il rientro di Williams è stato come attendibile non propriamente roseo, con il capocannoniere della scorsa stagione che ha faticato molto ad entrare nel ritmo della partita, sbagliando molti passaggi ed evitando qualunque contrasto fisico.
La chemistry con Park e Giroux è inoltre da rivedere, perché ogni volta che il terzetto d’importazione era sul ghiaccio il gioco difensivo della squadra ne risentiva pesantemente. Anche la linea di Pestoni – da segnalare alcuni suoi errori sotto porta – e Mieville ha deluso, con i due frombolieri che sono ancora lontani dalla miglior forma fisica.
C’era inoltre apprensione nel finale per Noreau, uscito dolorante a ridosso del 50’. Fortunatamente per il canadese non dovrebbe essere nulla di troppo serio. Il difensore si sottoporrà ad alcuni test nella giornata di lunedì, di conseguenza il suo impiego per il prossimo match – in cartellone martedì – a Davos è in forse.
Detto questo, un grande plauso va al portiere Sandro Zurkirchen, senza dubbio il miglior giocatore in pista e che non ha steccato il suo debutto da titolare alla Valascia. Il giovane cerbero ha esibito grande sicurezza e personalità, come quando nel primo tempo è scattato verso un disco vagante alimentando il contropiede che ha portato all’1-1. Molto mobile e preciso, lo svittese ha presentato una seria candidatura al posto da titolare.
Molto positiva ancora una volta la prestazione dell’ex bianconero Steiner, vero toro con un raffinato senso del gol e come lui Duca, che nonostante abbia ricevuto poco ghiaccio ha lottato su ogni disco con grande umiltà. Anche la difesa ha giocato su un ottimo livello – escludendo qualche sporadica amnesia – e soprattutto Gautschi ed El Assaoui (l’ex tigrotto non ci pensa due volte a liberare il tiro) si sono distinti. Un po’ insicuro ed imballato Chavaillaz, ma forse ha pesato l’emozione per il debutto in National League A.
Nessuno si sarebbe probabilmente aspettato che dopo due giornate l’Ambrì sarebbe stato solo in vetta alla classifica, eppure così è. Sarebbe imprudente montarsi la testa, ma va sicuramente notato che nonostante manchi qualche accorgimento – le linee potrebbero subire ancora qualche ritocco – la sostanza e dunque il potenziale per fare bene ci sono. In attesa del completo recupero di Williams e dell’entrata in velocità di crociera dei suoi pezzi migliori, ai leventinesi non resta che godersi questo sin qui meritato primato. Martedì la squadra di Pelletier sarà di scena a Davos, in quello che si prospetta un interessante banco di prova.