FRIBORGO – AMBRÌ
4-0
(3-0, 1-0, 0-0)
Note: BCF Arena, 5’315 spettatori. Arbitri Massy, Stricker; Gnemmi, Küng
Penalità: Friborgo 8×2′, Ambrì 11×2′
FRIBORGO – È inutile girarci attorno, tra Friborgo e Ambrì Piotta c’è un abisso, e se non ci sarà un’inversione di tendenza immediata i biancoblù sono destinati a sprofondare senza nemmeno infastidire un Gotteron apparso superiore su tutta la linea.
Alla squadra di Larry Huras è infatti bastato un tempo per chiudere la pendenza in Gara 1, dominata in maniera disarmante da una squadra di casa che non ha nemmeno dato l’impressione di forzare più di quel tanto. Sull’altro fronte la compagine di Dwyer è invece stata di una pochezza disarmante, tanto da evidenziare un gap con gli avversari che porta alla mente una considerazione che fa venire i brividi: tra queste due squadre c’è una categoria di differenza.
L’allarme non deve suonare in proporzioni eccessivamente drammatiche, ma in 60 minuti l’Ambrì non ha mostrato sul ghiaccio nemmeno un elemento che lascia sperare che questa serie possa anche solo essere messa in dubbio. I leventinesi già in passato erano stati puniti severamente dal powerplay del Friborgo – il secondo peggiore della regular season, ma non ci si faccia ingannare, in boxplay l’Ambrì ha ballato da far paura – ma hanno finito per giocare oltre un tempo in inferiorità numerica… Una follia, a maggior ragione se si va a guardare il tipo di falli commessi.
Sprunger è così andato in rete alla prima occasione, quando dall’inizio erano passati soli 67 secondi, ed il raddoppio al 3’21 di Tristan Vauclair aveva già fatto capire che la partita non avrebbe avuto storia. Il Friborgo ha pattinato il doppio dell’Ambrì, aggredito l’avversario e giocato con un’autorità che strizza l’occhio ai pronostici di agosto, quando si vedevano i dragoni come una squadra attrezzata per fare un buon campionato.
Così non è stato, ma le difficoltà degli scorsi mesi non cancellano i nomi di tutto rispetto che Larry Huras ha a disposizione – e martedì mancava pure Rathgeb – e se l’Ambrì non giocherà disciplinato e in maniera intelligente, il collasso è inevitabile. Con la testa questa squadra però non c’è, né in difesa, né tantomeno sul fronte offensivo, dove gli ospiti hanno creato qualcosa solamente quando la partita aveva oramai perso interesse, e nemmeno in quei frangenti – tra cui addirittura un 6-contro-3 – si è riusciti a far capitolare Conz.
L’incontro si è poi chiuso praticamente su quell’ingenua penalità di Duca, con conseguente gol di Vauclair ad evidenziare nuovamente un boxplay estremamente statico e che permette fin troppo facilmente di aver quel metro di troppo che risulta fatale.
Sul fronte biancoblù invece l’unico momento positivo era arrivato dopo una decina di minuti, quando gli ospiti avevano messo sotto pressione per un paio di cambi Conz e compagni, ma il tutto si era spento con una penalità di Monnet. Nel finale di primo tempo erano poi finalmente arrivati alcuni pericoli per l’ex portiere del Lugano, a cui si aggiunge una grande occasione per Kostner (tutto solo) nel periodo centrale e qualcosina in powerplay nella terza frazione.
Stiamo però parlando di un’inezia a confronto di un match controllato e dominato dal Friborgo in maniera autoritaria per tutto il suo svolgimento. E l’immagine di questo Ambrì Piotta è tutta riassunta nel momento in cui Zurkirchen è stato sostituito da Descloux, quando il futuro giocatore del Losanna si è seduto sconsolato in panchina, incapace addirittura di arrabbiarsi.
In questi casi bisogna essere estremamente onesti, perchè nascondersi o vivere di illusioni come si è fatto nelle scorse settimane può essere fatale. Da salvare per l’Ambrì Piotta in questa partita non c’è stato nulla, se non forse la prestazione di Descloux, imbattuto e che ha saputo leggere bene le situazioni e concedere qualche rimbalzo in meno di Zurkirchen. È però il classico pelo nell’uovo.
Dopo questa partita la squadra di Dwyer sembra chiamata per l’ennesima volta a tornare alle basi, e da giovedì dovrà come prima cosa dimostrare di poter essere una vera squadra. In questo periodo dell’anno dovrebbe essere scontato, ma ad Ambrì oramai sembra di chiedere un miracolo, ed il “processus” è a un nuovo reset.
SURCLASSATI, SEMPLICEMENTE: Si potrebbe puntare il dito alle tantissime penalità rimediate dai biancoblù, che ben sapevano che contro il Friborgo sarebbero risultate fatali, ma questo vorrebbe dire sottovalutare dei problemi che sono ben più gravi.
Il Friborgo ha pattinato il doppio dei leventinesi, ha mostrato una velocità d’esecuzione di gran lunga superiore ed ha chiuso la partita in un battibaleno, prima di giocare al “gatto col topo” contro una squadra che squadra non è.
Il primo passo sarà quello di giocare come squadra, disciplinata e pronta a lottare su ogni disco, perchè se non si proverà a mettere in difficoltà il Friborgo almeno sul piano dell’agonismo, ci si prepari ad una serie chiusa in quattro partite.