BIENNE – AMBRÌ
5-1
(1-1, 3-0, 1-0)
Note: Tissot Arena, 5’139 spettatori. Arbitri Koch, Wehrli; Abegglen, Gnemmi
Penalità: Bienne 3×2′, Ambrì 3×2′ + 1xrigore (Mäenpää)
BIENNE – Ogni partita l’Ambrì Piotta sembra ricominciare da zero, ed ogni partita finisce inevitabilmente allo stesso modo. Con una sconfitta.
Con linee completamente rivoluzionate e l’inserimento di Tommaso Goi per permettere lo spostamento di Lhotak all’ala, l’Ambrì è stato spazzato via anche da una squadra sulla carta decisamente alla portata come il Bienne, che ha però approfittato dell’estrema fragilità mentale dei biancoblù per trasformare una partita restata in bilico per una buona mezz’ora in una sonora disfatta.
Per la squadra di Kossmann fare peggio della sera precedente era oggettivamente impossibile, e sul piano del gioco effettivamente si sono visti dei miglioramenti, pur talmente fievoli da dover essere cercati con il proverbiale “lanternino”. L’uscita dal terzo è però funzionata meglio, i turnover non sono stati così frequenti e qualcosa in più sul fronte offensivo è stato prodotto. Abbastanza? Nemmeno per sogno.
Sin dai primi minuti si è capito che la sfida tra Bienne e Ambrì Piotta sarebbe stata una dal basso profilo tecnico e dai ritmi poco intensi ed elevati. Infiniti infatti i ribaltamenti di fronte ed i passaggi intercettati, con le avanzate delle due squadre che si sono spesso spente già in zona neutra, per favorire delle ripartenze avversarie del tutto inconcludenti.
In tutto questo Matt D’Agostini ha trovato il modo di trovare finalmente il suo primo gol stagionale, regalatogli però da un intervento goffo di Hiller. In linea con Kamber e Guggisberg, il canadese ha giocato probabilmente la sua miglior partita in biancoblù… Sul ghiaccio non ha portato nulla di eclatante, ma perlomeno il suo livello di agonismo e la frequenza al tiro si sono attestati su buoni livelli.
Peccato che proprio lui non sia riuscito ad infilare quel 2-2 da ottima posizione, con D’Agostini che ha sparato su Hiller un disco che avrebbe potuto cambiare la partita. Quella chance era arrivata nell’ambito di un secondo tempo inizialmente giocato in maniera interessante dell’Ambrì, che aveva risposto al pareggio di Pedretti ottenuto nel primo tempo con diverse occasioni da rete ad inizio frazione centrale.
Il vantaggio i leventinesi l’avrebbero infatti potuto ottenere con Pesonen – fermato in maniera elegante da Hiller – oppure con una bella combinazione tra Guggisberg e Duca, ma la freddezza sotto porta è venuta meno. Una nuova imperdonabile disattenzione in powerplay ha poi permesso a Fabian Sutter di involarsi tutto solo verso Descloux e costringere Mäenpää al fallo da rigore, poi trasformato dallo stesso top scorer bernese.
Dopo la già menzionata occasione mancata da D’Agostini, il 3-1 è arrivato con un po’ di fortuna per il Bienne, con Schmütz che ha “ciccato” il tiro e messo tutti fuori tempo, permettendo ad Earl di insaccare indisturbato. A quel punto l’Ambrì si è sbriciolato, subendo 74 secondi più tardi anche la quarta segnatura locale di Rajala, che ha chiuso il match.
In quell’occasione è tornata ad evidenziarsi la pessima gestione del puck in zona neutra da parte dell’Ambrì, circostanza che si è poi ripetuta anche sulla quinta segnatura casalinga, firmata da Micflikier e favorita da un disco perso malamente a metà pista da D’Agostini.
Questi errori sono figli di automatismi che giocoforza non possono svilupparsi a causa dei continui cambiamenti di linee effettuati da Kossmann, e la mancanza di una direzione chiara non fa che aumentare le difficoltà di un gruppo che ha parecchi problemi ad assimilare ed applicare un sistema di gioco audace ma forse fuori portata.
Il calendario però ora dice che martedì alla Valascia arriverà lo Zugo, partita che sarà seguita dalla trasferta di Kloten e dal match casalingo contro il Langnau. A questo punto tutto sembra difficile, finché non si deciderà quale linea seguire. Bisognerà però trovare delle soluzioni al più presto, perchè la “linea” che l’Ambrì dovrebbe inseguire è ben altra…
CHI SBAGLIA PAGA: Con il match sull’1-1 i biancoblù hanno avuto sui loro bastoni delle buone occasioni per trovare il nuovo vantaggio, ma la mancanza di precisione e freddezza sotto porta ha sempre fatto uscire vincitore Hiller dalle situazioni più concitate.
Anche D’Agostini ha avuto sul suo bastone un puck “pesante”, ma il canadese ha sparato addosso al portiere locale e pochi minuti dopo il Bienne ha insaccato due gol, chiudendo la partita.
Certo, c’è di positivo il fatto che perlomeno l’Ambrì sabato sera possa recriminare su diverse opportunità non sfruttate. Purtroppo però per arrivare alla prima vittoria stagionale bisognerà fare di più.