AMBRÌ – Suona la terza sirena alla Valascia, e l’Ambrì Piotta ritorna negli spogliatoi sotto i convinti applausi del pubblico, ma anche del proprio allenatore Luca Cereda. La sua squadra ha appena condotto in porto una sfida che si è avvicinata alla perfezione, e lo ha fatto giocando per la prima volta in stagione tutti i 60 minuti senza alcuna flessione.
Probabilmente è questo ciò che impressiona di più di quanto fatto dai biancoblù sabato sera, ed il risultato di 4-0 va a rispecchiare gli sforzi e la dedizione di un gruppo che finalmente è riuscito a rendersi protagonista di un buon inizio di partita, costruendo poi dal secondo periodo una solida vittoria.
Il compito non era sicuramente dei più semplici, e questo non solo per il fatto di ritrovarsi di fronte ad uno degli avversari più quotati del campionato. Dopo diverse partite giocate “a metà”, la brutta trasferta di Losanna – la rimonta non ha cancellato un primo tempo impresentabile – ha portato coach Cereda a rivoluzionare in maniera importante la sua top six, per cercare di ritrovare quegli stimoli che nelle ultime uscite sembravano essersi un po’ sbiaditi.
Kubalik e D’Agostini hanno così giocato per la prima volta assieme, mentre a Emmerton è andato il compito di affiancare Guggisberg al suo rientro (prova positiva la sua), dopo che i due già in passato avevano dimostrato di poter sviluppare una buona alchimia. L’esperimento ha permesso alla squadra di riguadagnare solidità a livello di struttura, trovando per la prima volta dall’arrivo di Kubalik un certo equilibrio al proprio interno.
L’Ambrì questa vittoria non l’ha infatti certo costruita grazie alle giocate dei singoli, ma attraverso una compattezza che non è mai venuta a mancare nemmeno per un momento. Le uniche sbavature evidenziate dai biancoblù sono infatti rappresentate da due passaggi verticali che hanno tagliato in due l’intera squadra di casa, permettendo rispettivamente a Schäppi e Klein (che è però scivolato) di involarsi soli verso Conz.
Episodi questi che si erano verificati anche a Losanna – qualcosa in questo senso sembra dunque da sistemare – ma sono il classico pelo nell’uovo se si analizza la prestazione complessiva. Sostenuti da un Conz perfetto e bravo nel reagire alla difficile serata di venerdì, quando lo Zurigo ha provato a spingere l’Ambrì ci ha messo il fisico, sacrificandosi e bloccando complessivamente ben 16 tiri.
L’immagine dello spirito ritrovato dei leventinesi è stata una conclusione bloccata da D’Agostini nel periodo centrale, con il canadese che ha incassato il doloroso colpo ed è poi rimasto per un’altra trentina di secondi buoni in pista, stringendo i denti e mettendosi nuovamente sulle linee di tiro avversarie.
Con il passare dei minuti lo Zurigo è apparso avere meno argomenti del previsto per riuscire a scardinare la difesa locale, ed allora il perdurare dello 0-0 ha dato fiducia all’Ambrì, che con Emmerton ha sbloccato il risultato sfruttando un disco liberato malamente da Seger.
La sfida a quel punto è cambiata e, nonostante i molti nomi illustri in maglia bianca, ed evidenziare più personalità è stato l’Ambrì Piotta, che nel giro di 44 secondi ha trovato anche il raddoppio. E di personalità ne ha mostrata parecchio Lhotak, autore del bel tiro valso il 2-0 e capace di sfruttare al meglio il poco spazio concessogli da Cereda, che lo ha impiegato praticamente solo in powerplay. Il ceco ha finito per giocare poco più di quattro minuti, da cui ha però saputo trarre il meglio.
Lo svilupparsi degli eventi nel terzo tempo ha poi seguito una certa logica, con lo Zurigo a spingere per cercare di riaprire la partita e padrone – pur con una convinzione altalenante – dell’iniziativa. I biancoblù sono però stati bravissimi in copertura, hanno tenuto i Lions all’esterno ed impedito quei classici passaggi orizzontali con cui la squadra di Walsson tende a costruirsi i tiri più pericolosi.
Il primo gol alla Valascia di Kubalik ha poi chiuso definitivamente le discussioni, prima che lo stesso ceco – prestazione “a fiammate” la sua, ma comunque positiva – fissasse lo score sul definitivo 4-0, firmando anche la sua seconda doppietta in Svizzera.
La vittoria di sabato è così arrivata al termine di quella che è stata la prima partita del campionato giocata in maniera solida e senza cali di tensione per tutti i 60 minuti. La sfida, come ha sempre affermato Cereda, è riuscire a trovare la continuità di fornire queste prestazioni senza cali di intensità troppo marcati, “vuoti” che nell’ultima settimana hanno impedito di ottenere punti pesantissimi contro Ginevra e Losanna.
L’Ambrì ha però ora qualcosa da cui ripartire, ed un nuovo punto di riferimento per ricordarsi di cosa questo gruppo può essere capace se porta in pista il meglio dal proprio repertorio.
IL PROTAGONISTA
Cory Emmerton: Il rimescolamento delle prime due linee ha fatto bene al canadese, che sabato sera è finalmente tornato ad essere tra i protagonisti in pista.
Da diverse settimane un po’ sottotono, Emmerton in questa occasione ha rappresentato una delle principali minacce per Schlegel, ottenendo il gol decisivo e sostenendo il suo gioco con quasi il 58% di ingaggi vinti.
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