AMBRÌ – RAPPERSWIL
3-6
(0-1, 2-3, 0-0)
Reti: 16’55 Moy 0-1, 27’13 Jensen 0-2, 33’24 Maillet (Virtanen, Kubalik) 1-2, 36’10 Nardella (Rask, Baragano) 1-3, 38’38 Rask (Strömwall, Holm) 1-4, 39’59 Kubalik (Maillet, Virtanen) 2-4, 42’00 Kubalik (DiDomenico, Maillet) 3-4, 43’00 Dünner (Nardella, Moy) 3-5, 49’40 Rask 3-6
Note: Gottardo Arena, 6’600 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Hebeisen; Fuchs, Humair
Penalità: Ambrì 3×2, Rapperswil 5×2
Assenti: Janne Juvonen (ammalato), Rocco Pezzullo (sovrannumero), Simone Terraneo (Visp), William Hedlund (snakes)
AMBRÌ – Aveva avuto un bell’esempio di quale fosse la mentalità giusta per essere vincente l’Ambrì Piotta, che prima della pausa aveva saputo trasformare dei match improntati su compattezza e organizzazione difensiva in due belle vittorie contro ZSC Lions e Davos. Ma poi, assieme alla pausa, sembra essere arrivato anche un colpo di spugna che non ci voleva.
Non riesce infatti a trovare coerenza nel proprio gioco la squadra di Cereda, che tra le sue caratteristiche ha la capacità di costruirsi varie occasioni e di colpire anche un po’ dal nulla – a maggior ragione ora che Kubalik è finalmente caldo – ma senza una solidità di base e un senso di responsabilità dei singoli nel gestire dischi e posizioni sul ghiaccio, spesso si arriva a partite “aperte” come quella di venerdì, da cui raramente i leventinesi escono vincitori.
Ci sarà insomma da serrare i ranghi, trovare uno spirito più battagliero – come quello visto prima della pausa, appunto – e mettere più fisicità nel cuore dei due slot, perché quando i punti si faranno pesanti c’è una sola formula che può risultare vincente, e questa parte dalla solidità difensiva. Le undici reti concesse a Losanna e Rapperswil – che portano a 99 quelle subite in 30 partite – devono insomma rimettere i leventinesi sull’attenti, perché non è con un gioco “molle” e un po’ speculativo come quello visto in questa occasione che DiDomenico e compagni potranno togliersi delle soddisfazioni.
Proprio il canadese può essere l’esempio di cosa non ha funzionato, con diversi dischi gestiti e smistati con leggerezza, tra cui uno pagato con il raddoppio ospite nel periodo centrale. C’è poi stata anche quella penalità di quattro minuti rimediata a gioco fermo che ha impedito ai suoi di giocare in powerplay, e anzi nella conseguente inferiorità numerica è arrivato il quarto gol ospite, che è poi stato quello decisivo. Certo, si può discutere sul fatto che Maier abbia in quel frangente accentuato il colpo incassato, ma anche dall’evitare errori banali come questo passa la crescita di una squadra.
Contro il Rapperswil sono insomma mancati diversi ingredienti fondamentali, che spesso sono stati chiamati in causa. durante la stagione. Si passa dalla concretezza venuta meno anche in un buon avvio di partita – dopo una decina di minuti il conteggio dei tiri era sul 10-2 – per arrivare ad alcune situazioni chiave in cui l’Ambrì non è riuscito ad alzare il ritmo e girare il momentum a suo favore.
Il momento giusto per farlo era quello immediatamente successivo al gol di Maillet, convalidato dopo un challenge fallito da parte dello staff di Lundskog, che ha dunque portato a un powerplay che rappresentava l’occasione per girare l’inerzia della contesa. I biancoblù non sono però riusciti a scrollarsi di dosso una certa imprecisione, si sono anche un po’ innervositi – Pestoni al rientro da un cambio ha fatto volare il suo bastone, Douay poco dopo ha invece spezzato in due il suo – e lì si è capito che la partita probabilmente non sarebbe girata.
Stavolta non ha aiutato la prestazione di Gilles Senn, che non ha mai trasmesso sicurezza e ha incassato qualche rete evitabile, e nemmeno i due gol di Kubalik, arrivati a cavallo della seconda sirena, hanno cambiato le cose.
È insomma stata una partita troppo leggera quella giocata dall’Ambrì Piotta, di quelle che nella seconda metà di stagione raramente ti portano a dei risultati positivi. Urgenza, gioco fisico e cattiveria non potranno insomma più mancare, nemmeno contro Kloten e Lugano, che non saranno due facili clienti per chiudere il 2024.
La nota più positiva della serata è dunque quella arrivata prima dell’inizio, con Dario Bürgler che è stato omaggiato per la sua millesima partita in National League. Un traguardo ed una carriera importante, che per tanti potrà essere d’ispirazione.
IL PROTAGONISTA
Victor Rask: Da quando è arrivato in Svizzera, l’attaccante svedese si è sempre dimostrato parecchio “lunatico”, con buone fasi intercalate ad altre in cui sparisce addirittura per settimane. Rask ora sta però vivendo un buon momento, e grazie alla sua doppietta, a cui ha aggiunto un assist, lo ha confermato, tanto che nelle ultime 15 partite ha ottenuto 13 punti.
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